Bologna – Firenze – Roma…visioni spettrali di desolazioni…stazioni ammutolite e sfollate…lì dove dovevi scansare persone per andare avanti, ora un deserto…nella Stazione Centrale di Bologna la Sala di Attesa dove sempre andavo per rileggere, onorando col pensiero, la lista marmorea dei caduti civili dell’attentato fascista del due Agosto 1980 con lo sguardo fisso sul nome, per Tutti, della piccina di tre anni, Angela Fresu, resta sigillata…Solo i posti dell’Aereo a salire erano tutti completi o quasi…
I segni delle città sono tre: Ambulanze, sirene e mascherine
La vicenda è già triste e luttuosa sul piano medico sanitario. Si sta facendo anche pericolosa sul piano sociale e della Democrazia.
C’è la violenza del morbo, che appariva almeno “sopito” se non superato e che si sta mostrando più virulento del temuto.
Con tutto il sistema sanitario in affanno, colpito al cuore.
Mostra una tripla insufficienza sistemica.
1-Una causata dai venticinquennali tagli verticali e orizzontali, di personale, di strutture e di attrezzature. Autori: centrodestra. Con l’aggravante che per interessi e cultura speculativa e sottocultura economicistica si è riversata una ingente somma di finanziamenti e di agevolazioni al comparto socio sanitario privato: Ospedali, Cliniche, Laboratori di analisi e di Ospitalità -ricovero (case si cura, case per anziani ecc.) E il centrosinistra in troppe occasioni è stato insufficiente a connettersi con l’urgenza dei bisogni.
2- In Italia tutto si sta rendendo difficile, complesso, attorcigliato, perché sul piano istituzionale abbiamo per modo di dire una “Legge sanitaria nazionale”, bella, con un’affermazione di un principio universalistico: Tutti hanno diritto alle cure, alla tutela della salute. Ma poi abbiamo 19 sistemi sanitari, che rendono gli italiani sempre più diseguali. Con Presidenti, non governatori, ognuno dei quali assume decisioni inappropriate, illogiche o improvvisate a seconda della capacità, della sensibilità e della loro appartenenza politica, sotto le cui direttive molti di loro si muovono, per ricerca di consensi personali, per ostilità al Governo e quasi sempre con comportamenti non consoni al ruolo assegnato. Preoccupati più di distribuire ricompense che programmare sviluppo e servizi. Le regioni meridionali sono le peggiori in questo.
3- Una terza è causata dal sistema della generale impreparazione sul piano medico scientifico, che si sta mostrando mondialmente inadeguato a fronteggiare i rinnovati pericoli provenienti dal mondo degli esserini “microbi-virus” in grado di determinare veri e propri stermini di quella che si ritiene la specie vivente superiore, i “sapiens” . una specie carica di indubbi successi scientifici, tanto da ardire ad andare a visitare Marte. Epperò disarmata di fronte a processi infettivi pandemici di virus che beffardamente sanno come infiltrarsi nelle nostre cellule, evolvendo i loro processi per noi letali.
Tutte e tre le cause derivano da un sistema capitalistico che basa le finalità della sua “ideologia” di crescita sulla variabilità del mercato-profitto. E il peggio sta nella pretesa, oggi capeggiata da Trump e dai trampisti, che non si sopporta neppure di regolare le degenerazioni di un tale sistema. Giusto per conciliarlo, anche a livelli minimi, con alcune scelte di attenzione agli aspetti sociali e di difesa dei ceti più deboli, marginalizzati proprio dal sistema! (in questo che ha fatto Trump in 4 anni ? Ha cercato di smantellare quel minimo di protezione sanitaria che Obama aveva faticosamente messo a sistema per tutelare in ambito sanitario una porzione di quelli che essendo senza assicurazione non hanno diritto ad alcun intervento sanitario!) Per questo l’epidemia falcia vittime dappertutto. Perché dappertutto nell’ultimo secolo è prevalso il convincimento di applicare al sociale una sorta di darvinismo nudo e crudo: chi è più forte-ricco si salva e va avanti, chi no, può perire. In barba ai tanti crocefissi appesi al collo da personaggi che governando ostentano devozioni cristiane e operano scelte discriminatorie, di sostegno a privilegi e a stati sociali di predominio e non di comunità.
Oggi il virus si fa più forte, perché ha trovato come alleata una consorella inaspettata: la follia.
E’ la seconda violenza. Di tipo fisico e di tipo verbale.
La fisica è prodotta da falsi protestatari: sono solo facinorosi, violenti e fanatizzati, spinti da una miscela commista di ignoranza e di prepotenza, che li porta a scassare vetrine, statue, a devastare centri città carichi di valori artistici e storici inestimabili, reclamando impudentemente …libertà…libertà…! Al vedere le scene di oltraggio lungo le strade, le teste con i visi bendati, i lanci di pietre e bombe molotov …sentendo quegli slogan vengono i brividi.
Liberà da Chi? Da che cosa? Solo incapacità-ignoranza a capire qual è l’essenza della “libertà” in Stati – Repubbliche democratiche o invece volontà reazionaria di sovvertire le stesse regole della democrazia, affascinati da miraggi autoritari?.
Piuttosto la seconda.
Si inseriscono nelle manifestazioni delle varie categorie che si sentono di essere colpite da restrizioni di chiusure, dalle regolamentazioni ritenute dannose. Inneggiando alla libertà …devastano. Sono reazionari in nero. A loro si accompagnano a volte gruppi di sinistroidi, antagonisti, anarco insurrezionalisti, allucinati pure loro di chissà quale “avvenire”. Della Sinistra non sanno proprio un bel niente, perché non hanno capito che in una società a democrazia parlamentare le vie di cambiare sono altre. Non vivono in un regime con persecuzione delle idee diverse. Anzi, si stanno sopportando troppo le estremizzazioni che tendono ad uccidere gli spazi democratici.
Mentre per le categorie che subiscono restrizioni e perdite di guadagni…se il Governo ristora in proporzione a quanto dichiarato per il tempo indicato…le restrizioni risultano di sofferenza sociale , ma non economica …secondo me, in tanti prenderanno più del dichiarato. Di certo di più di quanto ricaverebbero restando aperti, senza restrizioni e con l’epidemia in crescendo…con l’aumento esponenziale di infettati e deceduti…
Semmai reclamino tempi sopportabili per ricevere quanto conteggiato e comunicato. Qui si che hanno delle ragioni.
Manifestazioni violente di notte mentre Medici e Infermieri in reparti vicini al collasso fanno di tutto per salvare delle vite…I Pronto soccorso che non possono dare alcun soccorso….ambulanze dirette verso chi ha chiamato l’intervento e che restano bloccate per strada da persone che hanno parenti in casa in fin di vita….
Due scenari con un contrasto allucinante…
Attenti, ci sono linguaggi e certi vestimenti neri di recente richiamo, che nel mentre sono come i richiami dei colori degli uccelli in natura, svelano la vera tendenza e sono poco rassicuranti.
Le violenze verbali non sono meno pericolose. Quelle di accuse strumentali e quelle di generica e pregiudizievole ostilità ad ogni decisione del Governo di questi tempi sono insensate. Come quelle rivolte allo stesso Comitato scientifico.
A proposito, dov’è finito Zangrillo e i zangrillini?
Per quasi tre mesi, Maggio, Giugno e Luglio, in interviste, in tutti i salotti televisivi hanno furoreggiato le teorie del virus “clinicamente morto”! Tutti ad irridere le persone serie che invitavano a non abbassare la guardia.
Non so Voi. Ricordo come venivano presi in giro gli amministratori che cercavano di capire come tutelare i cittadini delle spiagge, libere ad accesso controllato. Modalità che sembravano dei controsensi.
Gli Sgarbi, uno che ha fatto fortuna non tanto per conoscenze nel campo delle pittura, ma per le molte volgarità sgargiate in ogni occasione in cui è stato chiamato e pagato a dir la sua, anche sulla febbre canina, i Porro, i Giuli, i Buttafuoco, i De Angelis, i Vespa, i Giordano, i Gasparri, le Gelmini e tutta la pletora di servizievoli cronisti e intervistatori compiacenti.
Tutti ad invocare allentamenti e aperture e fine delle cautele da osservare perché fautori del dilemma se non si apre non si muore di covid, 19 , ma di economia.
Improvvisatori d’ogni risma osano invocare la Costituzione, che tra l’altro non vogliono attuata, per stabilire che il diritto alla Salute è pari al diritto all’Economia. O addirittura viene dopo! Lo senti dire e scrivere anche a persone di una certa ( sotto ) -cultura: segnale inequivocabile della distorsione operata e condivisa nella scala delle priorità valoriali. Vedi Toti ex FI, o Borghi, economista Lega. Domanda: in una società dei consumi Viene prima la Vita o il benessere economico? Nessuno in una società come la nostra dovrebbe morire di fame. La riduzione della ricchezza, che ci sarà, deve invece portar con sé una revisione sella sua distribuzione. Dire che si potrà morire di economia oggi è una sciocchezza ad effetto, che ripetuta ha creato consensi. Non fa considerare che il covid 19 fa morire davvero e che se ci si ammala in massa, e che se si muore, l’economia non potrà comunque riprendersi. Ma ci son quelli che contano sul fatto che muoiono solo pensionati1 Ascoltate Giannini che c’è passato e tanti altri giovani!
Mentre se si resta in vita l’economia si può riprendere. Nel frattempo bisogna assistere coloro che vanno in ristrettezza, in povertà. Questo deve essere l’assillo.
A Maggio, Giugno e a Luglio si proclamava la fine dello scontro. Il virus è morto. Per i meno drastici: il virus è indebolito e non fa paura più. Tutto aperto. Tutti liberi. Tanti Presidenti di Regione a gareggiare nel rassicurare gli avventori potenziali turisti
“La Calabria è sicura- si sbracciava a dichiarare la Presidente Santelli: Venite, venite”.
D’altra parte l’oleografico messaggio richiesto al cosiddetto video di pubblicità va in questa direzione. Che abbagli !
Un pensiero di rispetto per la sua tragica avventura-sventura umana va riproposto anche qui. E lo manifesto sentito. Ma senza tacere su scelte, insufficienze, inadempienze che hanno portato oggi la Regione ad essere tra le 4 in allarme rosso. Non tanto per il numero crescente degli infettati, ma soprattutto per l’assoluta inadeguatezza del sistema sanitario, in tutti i reparti. Con buona pace dei Belcastro di turno. Non ci sono medici, non ci sono infermieri, non ci sono attrezzature. Non ci sono pronto- soccorsi e reparti per le cure delle persone con patologie rispedite a casa, perché con gli ambulatori chiusi uno che si è visto collocato dopo mesi nelle liste di attesa, poi è stato rinviato di anno in anno, per ritrovarsi oggi rifiutato a ddd (a data da destinarsi).!
Era in Regione da pochi mesi?
No, è stata una delle più influenti e autorevoli personaggi del ceto politico calabrese almeno da 25 anni. Per anni coordinatrice di Forza Italia. Dirigente di punta di quel ceto politico che ha fatto di tutto per straziare la Sanità pubblica ( Giunta Scopelliti al meglio ) e rafforzare quella privata. Avrebbe dovuto e potuto innestare un sussulto. Non restare ferma per qualche mese aspettando i partiti a concordare spartizioni e ad aumentare le commissioni. Per sentirli accusare gli altri di essere affezionati alle poltrone. Scegliendo di porsi al servizio delle vecchie logiche invece di imprimere una radicale inversione nei comportamenti. Conosceva benissimo le malridotte condizioni della Calabria. Ne avrebbe avuto le capacità. Non ne ha voluto la libertà. Come succede da sempre. Con quale risultato? Dov’è oggi la sanità privata? Collabora, ha terapie intensive, ha capacità di sostenere impegni adeguati per fronteggiare l’epidemia? No. Ha solo da offrire aspetti medico-sanitari che consentano un lucro sempre maggiore con il minimo di investimento.
Non è un caso che oggi le maggiori sofferenze organizzative si vivono in Lombardia che è stata sbandierata come la Regione all’avanguardia della Sanità! Non lo è. La supposta eccellenza risiede solo nella la ospedalizzazione chirurgica.
Quella che rende di più ai privati.
Oggi di fronte alla recrudescenza del morbo come la mettiamo?
Si assiste alle sceneggiate di Presidenti di Regione, di alcuni politici esperti di protagonismo di facciata, di un grande lavorio dei Ministri, non sempre compreso. Lo scenario politico offre accanto a tante discutibili posizioni, l’insulso atteggiamento del trio Berlusconi, Salvini, Meloni…I massimi responsabili dei tagli alla Sanità e alla Scuola. E Salvini che inneggia a Trump sulla mascherina finalmente adoperata, forse per esigenze pubblicitarie, quale sistema sanitario programmerebbe?
Per valutare al meglio le loro posizioni bisogna svolgere la bobina della memoria delle loro affermazioni espresse durante gli ultimi quattro mesi Maggio-Agosto-Settembre- Ottobre. A qualcuno Berlusconi era sembrato il più responsabile, ( per l’accesso al MES lo è ) spintosi quasi a volerlo onorare con la nomina a senatore a vita, come egli stesso in alcuni giorni ha creduto di ottenere a seguito della montata presunta ingiustizia patita, a detta di un giudice morto da un anno , a proposito di una sentenza al lui contraria di qualche decennio addietro.
Il trio intero ha declinato l’invito a formare una sorta di comitato anticrisi di maggioranza e di opposizione. Perché il trio ritiene che ora la proposta giunta dal Presidente del Consiglio è tardiva. Ora si tratta di assumere decisioni che considerano impopolari e loro non vogliono partecipare, assumendo decisioni, vogliono poter continuare a sparlare a vanvera.
Tardiva rispetto a cosa?
Ancora ieri Salvini in ogni intervista ha continuato a chiedere dimissioni uno dopo l’altro di vari Ministri, a rifiutare le mascherine, a dichiarare di volere formare un Comitato medico scientifico alternativo, a dichiarare incapaci quelli del Governo, a lanciare accuse di ritardi di 8 mesi, perché —tutto si sapeva e non si è fatto niente…
La Meloni in casacchina nera, con l’aria di chi arriva da un altro Pianeta, offre collaborazione purché il Governo si dimetta!
In nessun Paese dì Europa è possibile trovare posizioni analoghe nelle opposizioni. Tranne che nelle fila sfasciste.
Ripeto, le moderne tecnologie lo consentono, riascoltateli tutti e tre per verificare le loro posizioni durante tutto intero questo periodo di crisi.
Se si chiude il Governo sbaglia. Se si tiene aperto con delle regole si rovinano le categorie. Se non si chiude e non si mettono regole si sbaglia perché si uccide l’economia.
Lo stesso fanno i Presidenti di Regione, fantastici nel volere autonomie, incapaci, tranne qualcuno, ad esercitarle. O, vengono esercitate su direttive dei loro Segretari di partito, al servizio di logiche antigoverno. Altro che autonomie!
Chi si è fatto trovare sprovveduto a Settembre? Ed anche i sindaci delle grandi città ci hanno messo la loro. Vogliono contare. Però se si tratta di organizzare e decidere, invocano decisioni dall’alto. Soprattutto di loro competenza è il trasporto regionale e comunale. Sono loro le competenze sugli edifici scolastici, con l’ausilio delle fantomatiche Province per l’istruzione superiore.
Vedete, c’è oggigiorno un dato che ci può dare il senso delle insufficienze e distorsioni di sistema e del fatto che così non dovrà continuare.
Il covid 19 può assumere forma mortale se colpisce un corpo indebolito anche da una semplice influenza. Naturalmente segnalazioni pubblicitarie del Governo, dell’Ordine dei Medici, da Marzo hanno allarmato in tutti i mesi estivi le fasce degli anziani invitati a vaccinarsi: vaccino per tutti gli ultra-sessantacinquenni fin dal mese di Ottobre, per fornirsi di una prima indispensabile cautela e barriera al ritorno dell’epidemia.
Che sta succedendo?
La vaccinazione antinfluenzale è a cura delle Regioni. Ci sono due Regioni che hanno provveduto. Ognuna ha comprato a modo suo, a costi moltiplicati. In tempi diversi Alcune hanno espletato gare da poco e non hanno vaccini. In alcune l’iniezione la possono fare i anche farmacisti. In altre no. Ci sono medici che la fanno in ambulatorio ai loro assistiti. Altri no. In alcune realtà sono arrivate poche dosi non sufficienti neppure per gli anziani con patologie!
Mentre la maggior parte degli anziani non si possono vaccinare neppure pagando. Non sono disponibili le fiale. Ecco questo aspetto da il segno che bisogna farla finita e presto con la pretesa autonomia reclamata e non esercitata. La Sanità deve ritornare centralizzata e i principi universalistici della Legge vanno attuati uniformemente da Capo Passero alle Dolomiti. La campagna antinfluenzale e non solo ( altri aspetti richiedono più tempo , ma va fatto ) deve tornare in capo al Ministero della Sanità : gara di acquisto centralizzata, numero di dosi quante sono indispensabili distribuite puntualmente e diffusamente in ogni presidio ambulatoriale, obbligando i medici non solo a distribuirle ma a somministrare le dosi. Cosi per e i farmacisti non solo abilitati a venderle, ma anche a somministrarle.
Se è necessario si inserisca nei loro contratti nazionali e nelle convenzioni tra lo Stato e le loro Associazioni.
Meglio ancora se si ritorna al medico veramente di “famiglia”, con contratto statale e non in convenzione. Chi vuole fare il libero professionista lo faccia a parte.
Non si può invocare la medicina di prossimità, la sanità del territorio e affidarne l’attuazione ad una sistema privatistico in convenzione.
Paese per Paese con presenze di qualche ora al giorno.
Nei paesi delle zone interne la presenza medica è limitata a qualche ora ala giorno e, dove c’è, alla Guardia Medica, che va dal pomeriggio dei prefestivi al alle ore 8 del giorno feriale successivo. Senza presidi territoriali permanenti, accessibili entro i 15 minuti.
Va visto l’intero sistema per il futuro. Se si vuole si vede che si possono fare scelte giuste.
In Italia non si producevano mascherine. Oggi se ne producono 20-30 milioni al giorno
C’erano meno di 2000 mila posti di terapia intensiva oggi sono quasi 10mila
Si riuscivano a fare appena 8mila tamponi al giorno oggi si possono raggiungere i trecentomila.
Continuano a mancare i Medici e gli infermieri
Continuano a restare chiusi reparti ed interi Ospedali
La pandemia richiede distanziamenti, ci vogliono trasporti adeguati
Soprattutto ci vuole una Sanità che tuteli egualmente Tutti in tutto il territorio della Penisola. Il regionalismo va rivisto.
Le competenze territoriali non devono ostacolare le scelte di politiche centrali nei settori vitali: Economia Nazionale, Politica Estera e Difesa, Scuola, Sanità e Trasporto.
di Angelo Falbo