di Carmen Critelli e Alessandro Cosentini –
L’oleificio Torchia di Tiriolo, ha ospitato sabato 11 febbraio, il seminario dal titolo: “Evo Education – Qualità e ecocompatibilità, sfide inevitabili”. Ad aprire e coordinare i lavori, la padrona di casa, Lucia Talotta, che ha fatto una riflessione sul valore fondante dell’ulivo per la nostra cultura evidenziando come la formazione, ecco il rimando al titolo del seminario EVO EDUCATION, sia un punto fondamentale per coniugare sostenibilità, la qualità dei prodotti e la tutela e valorizzazione di un principio fondante della nostra identità con l’efficienza e il dinamismo che la società 4.0 richiede.
Ad articolare l’idea, proposta dall’oleificio Torchia, secondo cui l’azienda agricola non è solo un luogo di produzione ma anche un luogo di cultura, la vice preside dell’ Istituto agrario V. Emanuele II di Catanzaro, Maria Teresa Arcieri, che ha sottolineato come “compito delle istituzioni scolastiche, anche attraverso delle partnership con le aziende del territorio, come nel caso dell’azienda ospite, sia aprire le menti dei ragazzi e creare ponti concreti tra il mondo del lavoro e quello scolastico”. Punto di vista condiviso e argomentato anche dalla dirigente dell’istituto Rita Levi Montalcini di Sersale, Giovanna Moscato a parere della quale “le attività formative con le aziende del territorio rappresentano la strada da seguire per garantire sia la crescita professionale dei ragazzi che una valorizzazione del territorio.”
Ad arricchire la discussione, sono intervenuti il vice presidente dell’ordine degli agronomi di Catanzaro Alessandro Tallarico, che ha evidenziato “il ruolo che svolgono i dottori agronomi e forestali per la loro vicinanza al territorio e agli attori della filiera agricola; ruolo, oggi, ancor più importante alla luce della transizione ecologica, per consentire agli agricoltori di valutare modalità di differenziazione del reddito e nuovi modelli di gestione dell’azienda agricola” e Giuseppe Zimbalatti, Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Proprio il Magnifico Rettore dell’Ateneo reggino ha lodato l’oleificio del Reventino definendolo “un modello aziendale della Calabria che produce e che è un piacere promuovere e far conoscere” aggiungendo, “l’olio calabrese è un tema che per qualità e quantità ci contraddistingue e ci identifica nel mondo, anche grazie a realtà imprenditoriali come quella dove ci troviamo”.
Successivamente, il professore Maurizio Servili, ordinario di Scienze e tecnologie alimentari dell’Università degli studi di Perugia ha relazionato sull’innovazione di processo degli oli vergini di oliva tra qualità e sostenibilità di prodotto, e ha ricordato “la grande ricchezza che la nostra terra, la Calabria, detiene. Infatti, il territorio calabrese ha un grande potenziale grazie alla biodiversità presente e, in particolare, grazie a delle cultivar, come la Carolea, che ne contraddistinguono le produzioni, ma che, secondo il professore, non vengono sfruttate al massimo del loro potenziale, anche se esistono, comunque, delle nicchie produttive di grande valore”. “Con i sistemi innovativi di estrazione, – ha aggiunto Servili – che migliorano sempre di più la qualità del prodotto, si possono ottenere oli con proprietà salutistiche e sensoriali di altissimo livello”.
Inoltre, ha continuato il professore, “la Calabria, rispetto ad altre terre dove l’ulivo è stato esportato, oltre la sua rinomata qualità, possiede un messaggio culturale e storico assolutamente di prim’ordine che rappresenta una pietra miliare del carattere identitario di questa magnifica terra e che ne accresce il valore”.
Interessanti gli interventi dei già citati Alessandro Tallarico e del presidente del Gal due Mari, Francesco Esposito che ha sottolineato come “ci sia la massima attenzione verso l’implementazione delle cultivar calabresi e, in particolare, quelle legate al territorio del Reventino, che rappresentano un patrimonio immenso per l’economia del settore e – ha affermato – l’evento organizzato dall’oleificio Torchia lo dimostra in pieno”.
Al termine delle relazioni un interessante dibattito ha animato la sala, tra imprescindibilità della competenza nella realizzazione di un prodotto qualitativamente superiore e la necessità di comunicare in modo diverso l’olio estratto dalla tipica cultivar Carolea.
A conclusione della giornata formativa la consegna degli attestati ai corsisti che hanno partecipato ai corsi di idoneità fisiologica, organizzati all’interno della struttura. Tra i destinatari, frantoiani, ristoratori, olivicoltori e studenti dell’istituto alberghiero di Botricello e dell’istituto agrario di Catanzaro.
In chiusura, i saluti di Giacomo Giovinazzo, direttore generale del Dipartimento agricoltura della Regione Calabria.