
Nocera Terinese – Eventi di piazza per svelare bellezza di cui l’Italia abbonda e la Calabria non ne difetta.
Significative e partecipate le Giornate FAI di Primavera, organizzate dalla Delegazione di Catanzaro a Nocera Terinese, piccolo borgo alle falde del Savuto divenuto famoso per il rito dei “Vattienti” e per il Consevatorio di Musica.
Per documentare l’appuntamento anche una troupe della RAI per realizzare un servizio per il TGR della Calabria, in foto il giornalista Davide Gangale insieme all’operatore a Nocera Terinese nella centrale piazza davanti la gradinata della chiesa di San Giovanni Battista.

Si sono vissuti a Nocera Terinese due giorni (il 22 e 23 marzo 2025) che hanno animato i vicoli del centro storico all’insegna dell’arte, della cultura e della natura tanti sono stati gli appuntamenti, come tra l’altro, una discussione sui “Riti del Sangue Percezioni e Conoscenze” del Sabato Santo con la partecipazione dell’antropologo Vito Teti. Inoltre nel programma una mostra sulle rudimentali bambole di “Corajisima”, la visita di un Palazzo gentilizio per gli iscritti alla fondazione, una passeggiata alla scoperta di cinque antichi Mulini, il concerto degli allievi del Conservatorio di Musica e tanti tanti altri appuntamenti.
Abili e preparati apprendisti ciceroni e volontari – molto bravi i giovani studenti e studentesse appartenenti al Polo Liceale Campanella-Fiorentino di Lamezia Terme e del Liceo Classico “Galluppi” e del Liceo Sciintifico “Siciliani” di Catanzaro – hanno accompagnato i numerosi gruppi per un itinerario che si è snodato tra gli antichi quartieri e guidato i visitatoti alla scoperta delle diverse chiese e monumenti.
Tante le mostre da quella sui “Vattienti” a quella sugli utensili della civiltà contadina. È stata una grande festa all’insegna dell’arte della cultura e della natura in questo tempo così speciale per il Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano compie 50 anni e li festeggia con la 33/a edizione delle Giornate Fai di Primavera.
Si scrive FAI, si legge cultura e nella Regione che ha dato nome all’Italia non mancano le narrazioni.
Enzo Bubbo