
Il Comitato non intende abbassare la guardia, proprio ora che i quattro comitati degli ospedali di montagna sembrano aver trovato la quadra su come procedere per tutelare i territori più complicati della regione. Tutto viene giustificato dal covid e dagli effetti che produce, come se non esistesse più nulla, mentre la diagnostica e la medicina di prossimità languono nei propositi del decreto 64, peraltro con risorse per gli ospedali montani e mai messo in atto per come nelle intenzioni. Così ieri pomeriggio, il presidente del Comitato, Alessandro Sirianni, anche nella veste di presidente del comitato che raggruppa i quattro comitati montani di Acri, S. Giovanni in Fiore, Soveria Mannelli e Serra S. Bruno ha incontrato la massima autorità istituzionale non commissariale che in materia di sanità ha specifiche prerogative, ovvero il dott. Baldo Esposito, presidente della commissione sanità della regione Calabria. Non è stato complicato spiegare ad Esposito cosa non va – puntualizza Sirianni – poiché su tutto il problema maggiore ruota sull’assenza di personale, che viene subito declinato con “è colpa del turnover” quindi di difficile individuazione di responsabilità.

Esposito ha concesso tutto il tempo possibile affinché i problemi venissero messi al tappeto e discussi, e Sirianni lo ha fatto nel migliore dei modi non tralasciando nessun particolare. L’incontro si è chiuso con il dottor Esposito che lascia tutte le porte aperte per un suo contributo alla causa di questo territorio, mentre Sirianni lo esortava a produrre segni tangibili che andassero altro le intenzioni. Un proposito che Esposito – ha lasciato intendere – si è preso come un impegno a breve termine. Le istanze portate da Sirianni in seno alla terza commissione sanità della regione, si spera che vengano in ogni sede di confronto con il Commissario Longo esortate e poste nelle progettualità prossime che daranno nuove linee guida alla sanità regionale.