Tre “contributi” per ricordare i fatti di Genova, della repressione violenta del Genoa Social Forum, usando a pretesto gli infiltrati black bloc, a vent’anni esatti di distanza, per imparare dal passato, dai “corsi e ricorsi storici” di vichiana memoria.
Due sono mie suggestioni: una poesia scritta in occasione del decennale di quel tragico G8 e i versi finali di un’altra poesia dedicata a tanti personaggi più o meno famosi che non ci sono più e che hanno segnato la mia storia personale e, secondo me, anche quella di questo strano Paese che chiamiamo Italia, tra i quali ce n’è anche uno meno noto ma altrettanto simbolico: Carlo Giuliani.
In chiusura una recentissima riflessione “rubata” a quello che forse è stato l’ultimo leader della sinistra italiana, pur con tutti i suoi limiti e i suoi errori madornali: Fausto Bertinotti.
1)
DIECI ANNI DOPO
(da Nessuno legge le poesie degli altri, Raffaele Cardamone, 2021)
Dieci lunghi anni / per lavare i panni / sporchi simulacri / di azioni e reazioni / grumi di sangue / solo per tentare / ché le macchie / non ne vogliono sapere / son rimaste tutte / alla scuola Diaz / macelleria messicana / su piazza Alimonda / assassinio di Stato / nel lager di Bolzaneto / torture fasciste / nella Genova G8 / dei cosiddetti grandi / meschini della Terra / asserragliati e protetti / nella zona rossa / nel lusso di sale / cene e apparati / nel flusso di parole vuote / prive di significati / con la guerra attorno / ma fuori dal loro mondo / e guerrieri cyborg / pronti a tutto fuorché / cercare di capire / chi si picchia e perché // Dieci lunghi anni / per tornare a parlarne / vedere immagini non viste / di censure realiste / immaginare scenari / di prove di regime / con l’Italia allo sbando / che picchia e spara / e le sue ferite / ancora non lava.
22 luglio 2011 – Nel X anniversario del Genoa Social Forum al G8 di Genova.
2)
PER UN SECOLO ANCORA
(da Nessuno legge le poesie degli altri, Raffaele Cardamone, 2021)
[…] // Carlo tu veramente ne eri certo / che un altro mondo è possibile / perché avevi cervello e cuore aperto / è vero che il volto lo avevi coperto / che l’estintore lo stavi per tirare contro / ma la tua rabbia è la nostra stessa rabbia / che non trova sfogo e ci teniamo dentro / che potrebbe insieme a tutte le altre rabbie / davvero cambiarlo questo mondo di nebbie // Tutti ci avete lasciato una grande eredità / un patrimonio che in parte abbiamo dissipato / ma se sapremo trovarlo questo tesoro nascosto / se ognuno di noi vi sarà almeno un po’ grato / i tempi bui non dureranno più di un’ora / e voi sarete qui per un secolo ancora.
24 luglio 2010 – Scritta – nell’ordine – per Pierpaolo Pasolini, Andrea Pazienza, Peppino Impastato, Mauro Rostagno, Rino Gaetano, Fabrizio De Andrè, Demetrio Stratos, Sandro Pertini, Aldo Moro, Enrico Berlinguer e Carlo Giuliani… e per chi, come me, guarda con orrore a questi tempi bui.
3)
«A Genova venne messa in atto una repressione gigantesca, che ebbe come effetti diretti la morte di Carlo Giuliani, le torture della Diaz e di Bolzaneto e i pestaggi durante le manifestazioni. Io credo che quella repressione sistemica venne ordita a livello internazionale, con le forze dell’ordine italiane che ne furono il braccio armato. Non penso a un complotto, ma a una strategia preordinata sì: si decise che l’ascesa dei movimenti di massa doveva essere schiantata e lo si mise in pratica. Ma queste forze sbagliarono i calcoli. […] Puntavano a costringere il movimento in una spirale: repressione violenta che chiama risposta violenta che produce altra repressione. Invece il movimento reagì in modo sorprendente e qui sta l’errore di calcolo: non avevano capito che il movimento aveva incorporato la pratica pacifista e non violenta».
Fausto Bertinotti (intervista di Giulia Merlo, «La sinistra è morta a Genova. Quel movimento insegna ancora che il futuro è nella rivolta», «Domani», 7 luglio 2021).
Tutto questo per non dimenticare che le conquiste delle generazioni passate, quelle che hanno rifatto l’Italia con la Resistenza e nel dopoguerra, possono andare perdute in un batter di ciglio… o di manganello. Contro ogni violenza e pretesa egemonia dei ceti sedicenti dominanti.
Raffaele Cardamone
PS: la poesia Per un secolo ancora può essere letta per intero, assieme alle altre della raccolta (Nessuno legge le poesie degli altri) presentata da Domenico Lanciano nella sua rubrica “Lettere a Tito”:
n. 331 – Raffaele Cardamone afferma che nessuno legge le poesie degli altri!