di Giancarlo Caroleo –
Importante evento dell’estate 2024, lo scroso 20 agosto il porto di Cetraro, sulla costa tirrenica cosentina, è stato la location della proiezione del docufilm che ripercorre la drammatica storia di Giovapnni Losardo, barbaramente ucciso dalla malavita locale.
La regista Giulia Zanfina, ha diretto il suo team (con la fotografia curata da Mauro Nigro, backstage di Gianluca Palma) improntando con sobria, ma incisiva narrazione, tutta la vicenda, ancora oggi, non completamente esplorata.
Il docufilm proietta in una dimensione di più ampia lettura la triste vicenda, con l’intento di sensibilizzare il pubblico in ragione di fatti ed eventi che, al di là dei fatti di cronaca, rappresentano la vera dimensione della crisi valoriale ed esistenziale che ancora oggi affligge la nostra terra.
La figura del protagonista viene così valorizzata, verso una prospettiva di fattivo attivismo che pretende ed aspira l’ottenimento del dovuto riscatto sociale ed etico delle comunità che compongono la struttura portante della nostra realtà, anche rispetto alle relazioni ed alle interazioni della quotidianità.
L’opera filmica è pregiata nei suoi contenuti e per la sua fattezza tecnica, capace di tradurre l’alta professionalità del team che l’ha prodotta e realizzata, rappresentandosi quale concreto supporto per la ripresa di utili e proficue riflessioni, a diversi livelli, che impattino con le varie realtà della regione, perseguendo il sogno di futuro migliore e più adeguato ai meriti delle persone che fanno e sono la Calabria stessa.
Anche per questo ulteriore contributo artistico, plauso alla consolidata professionalità ed alla sensibilità della regista Giulia Zanfino, del direttore della fotografia Mauro Nigro e del responsabile BS Gianluca Palma.