Iniezione del vaccino ai bambini tra i 5 e gli 11 anni: Davide Zicchinella dice sì perché immunizzazione porta più benefici che rischi.Lo asserisce prima come medico, poi come padre e solo, in ultima analisi come politico. Scrive il sindaco di Sellia e consigliere provinciale: ” Da padre di due bambini in età pediatrica (8 e 4 anni), da pediatra di famiglia che ben presto verrà arruolato come esecutore vaccinale, da diverse settimane mi sto interessando della possibilità, a brevissimo concreta, di vaccinare i bambini da 5 a 11 anni, e poi a seguire, la restante popolazione pediatrica (0-5 anni).
Partiamo da una premessa. Oggi partendo dai primi mesi di vita somministriamo ai nostri figli 10 vaccini obbligatori +4 facoltativi (antimeningococco B e C, anti-rotavirus e anti-pneumocco) ma fortemente consigliati (con relativi richiami. Molti effettuati contemporaneamente). Rarissime le reazioni avverse perché i bambini, più degli adulti, hanno un sistema immunitario “elastico”.
Sul vaccino anti Covid-19 è stata effettuata una sperimentazione su 3000 bambini prima della loro somministrazione di massa. Qualcuno ha parlato di numeri troppo piccoli. Ma sono numeri di gran lunga superiori a quelli utilizzati per autorizzare i vaccini che già somministriamo ai nostri bambini.
Negli Stati Uniti la vaccinazione per la fascia 5-11 anni è partita i primi di novembre. Sono stati vaccinati, ad oggi, quasi 4 milioni di bambini. Molti di più dei nostri 3 milioni potenzialmente vaccinabili, in totale, in Italia. Non si è registrata nessuna grave reazione avversa grave o letale. Neppure una su quasi 4 milioni.
Negli Stati Uniti, invece, 2300 bambini hanno avuto bisogno di ospedalizzazione in terapia intensiva a causa del Covid-19, e 66 sono morti. La fascia tra 5 e 11 anni è attualmente la più colpita percentualmente dalla infezione.
Qualcuno parla di possibili effetti a lungo termine del vaccino, che nessuno a rigore può escludere, ma che, nei primi vaccinati come il sottoscritto, da quasi un anno con terza dose effettuata non si sono assolutamente manifestati. Non ci sono evidenze scientifiche. Neppure una. Mentre sono noti gli effetti a lungo termine della infezione da Covid-19, il cosiddetto long-covid anche nei bambini .
Sempre negli Stati Uniti, infatti, è stata descritta par la prima volta una forma di grave malattia infiammatoria multiorgano legata alla infezione da Covid-19 detta MIS-C, che può essere molto aggressiva e anche, fortunatamente raramente, fatale.
I dati provenienti dagli Stati Uniti, dove la vaccinazione come ho già detto è partita prima, mi tranquillizzano. Sono numeri importanti che confermano la totale sicurezza del vaccino che nei bambini fra 5 e 11 anni sarà somministrato ad un terzo della dose prevista per gli adulti con una copertura immunologica (dati sempre degli USA) del 91%.
I benefici del vaccino nei bambini, tollerato, sicuro, esente da effetti collaterali, sono di gran lunga superiori ai rischi (sintomi fugaci e lievi quali dolore nel sito di inoculo, febbre, astenia, cefalea).
Probabilmente se la vaccinazione nei bambini fosse partita contemporaneamente nel mondo avrei avuto qualche dubbio residuo. Ma oggi posso dire che darò la mia disponibilità a vaccinare i bambini con grande serenità. Appena possibile vaccinerò i miei figli e mi spenderò per parlare con tutti i genitori legittimamente preoccupati e dubbiosi. In Italia il vaccino sarà facoltativo e non sarà richiesto nessun green pass pediatrico.
Ma la tanta auspicata fine della pandemia e, di tutti i rischi ad essa connessa, passerà inevitabilmente anche dalla vaccinazione dei bambini.”