Lo spopolamento in Calabria rappresenta una delle sfide più gravi e complesse. Negli ultimi decenni, la Regione ha visto un costante declino demografico, alimentato da una combinazione di fattori economici, sociali e culturali. L’emigrazione verso le aree più sviluppate del Paese e all’estero, in cerca di migliori opportunità lavorative, ha impoverito i patrimoni demografici locali.
Questo fenomeno è accompagnato da un invecchiamento della popolazione e dalla desertificazione di interi comuni, in particolare nelle aree montane e interne. L’abbandono delle tradizioni agricole e artigianali ha inoltre minato le fondamenta di un’economia locale già fragile.
Oggi le conseguenze dello spopolamento si riflettono su diversi aspetti della vita collettiva, tra cui la riduzione dei servizi essenziali, la perdita di identità culturale e l’erosione del tessuto sociale. Affrontare lo spopolamento in Calabria richiede interventi mirati e strategie di sviluppo sostenibile che valorizzino le risorse locali e promuovano un rinnovato interesse verso il territorio, puntando soprattutto sui giovani. Per questo motivo, “Storie di Inchiostro – Studio di Copywriting” e “ilReventino” hanno deciso di intervistare alcuni giovani imprenditori che hanno scelto di costruire il loro futuro in Calabria.
Oggi – grazie al lavoro di Vittoria Puleo, tirocinante di Storie di Inchiostro – abbiamo intervistato Pasquale Scalise, giovane parrucchiere, imprenditore, e figlio d’arte. Dopo diverse esperienze formative e lavorative in Calabria e fuori regione, Pasquale ha deciso di aprire il Salone “I Am, executive salon” qui in Calabria, a Marcellinara.
Nella sua terra, Pasquale esegue il suo lavoro con passione e dedizione. Sempre al passo con le nuove tendenze, è attento al benessere dei suoi clienti. Nel suo lavoro ama curare ogni dettaglio: dalle poltrone massaggianti a un piccolo angolo bar, Pasquale coccola ogni cliente. Offrire un caffè al mattino, un dolce nel pomeriggio o un bicchiere di vino a fine giornata, durante un servizio, è sintomo di cura e attenzione. Caratteristiche fondamentali in un settore dinamico e in continua evoluzione come quello dei parrucchieri. Un settore sempre più influenzato da forti tendenze di consumo, con un’attenzione crescente alla qualità e alla sostenibilità dei servizi offerti.
La passione per l’estetica e l’innovazione, continua a guidare questo settore verso nuove opportunità. Ad oggi questo settore è in grado di generare un volume di affari che si aggira attorno ai 3 miliardi di euro. Inoltre, i parrucchieri possono accedere a diverse forme di agevolazioni finanziarie e fondi che possono aiutarli a sostenere i costi dell’attività, l’innovazione e la formazione. Punto di riferimento da sempre, oggi il parrucchiere si configura come un vero e proprio imprenditore. Infatti, la maggior parte di essi opta per l’apertura di un salone personale. Pasquale, infatti, ha beneficiato del Bando a fondo perduto “Resto al Sud”, promosso dalla Regione Calabria. Un’iniziativa che incoraggia la creazione e il potenziamento di nuove imprese e professioni libere.
In questa intervista, abbiamo deciso di chiedergli di condividere il suo punto di vista su questa opportunità e sulle esperienze che vive, ogni giorno, durante il percorso imprenditoriale.
Pasquale Scalise, giovane imprenditore titolare di “I AM, Exclusive Salon”
Hai studiato fuori dalla Calabria? Quanto tempo ci sei stato e che esperienze lavorative hai fatto?
<<Sì, ho finito la scuola dell’obbligo, fatto due anni di esperienza con i miei genitori anche loro parrucchieri, e poi ho deciso di investire nella mia formazione andando a Roma. È stata sicuramente la scelta più difficile da fare, ma quella più importante. A Roma ci sono stato circa cinque anni e mezzo. Lì, inoltre, ho vissuto diverse esperienze lavorative che mi hanno molto gratificato sotto diversi punti di vista. Poi sono ritornato e ho lavorato a Lamezia in un salone per circa quattro anni>>.
Una volta tornato in Calabria e dopo diverse esperienze lavorative hai scelto di aprire il tuo salone, cosa ti ha spinto a fare questa scelta?
<<Posso assicurarti che questa è sempre stata la mia passione più grande. Il mio obiettivo fin dall’inizio della mia carriera è stato quello di aprire una mia attività. In linea generale non avrebbe senso, in questo settore, lavorare una vita da dipendente. Tra quarant’anni non mi vedrei a lavorare per qualcun altro>>.
Hai lavorato come dipendente e ora tocca a te fare da titolare. Cosa ne pensi della tua posizione? Ti gratifica?
<<Al momento sì. Posso però ammettere che la differenza è tanta: prima mi concentravo solamente sul mio lavoro, quindi a fare bene i miei compiti. Ora invece, oltre a fare bene il mio lavoro, devo gestire la clientela e i collaboratori che mi affiancano. Ci tengo che la mia clientela sia sempre tranquilla e solare, e sto attento anche al lavoro che svolgono i miei dipendenti. Voglio che siano precisi affinché la clientela sia sempre soddisfatta. Ci sono più responsabilità e più attenzioni, è decisamente più difficile e impegnativo, però gratifica molto>>.
La regione Calabria, per incoraggiare i giovani ad aprire le proprie attività, offre degli incentivi. Li consiglieresti a chi decide di investire in una nuova attività?
<<Dal mio punto di vista questo è un aspetto un po’ difficile. Lo consiglierei sì, ma a chi non ha fretta di vedere avviata la propria attività. Se si fa affidamento solo al bando pubblico è dura e molto lunga. Sono quasi due anni che investo nel mio Salone, e ancora non ho finito di ricevere gli incentivi. Bisogna fare affidamento anche su una base economica propria>>.
Quindi, secondo te, proprio per questo i giovani non investono in Calabria?
<<Probabilmente e paradossalmente sì. Siamo ben consapevoli di quale sia la situazione al Sud, purtroppo o per fortuna conosciamo la nostra Regione. C’è troppa burocrazia e a volte il lavoro serio viene preso sottogamba e i tempi si allungano. Bisogna affrontare queste cose con serietà per fare in modo che i giovani siano invogliati e incentivati>>.
Sei a fianco alle donne e agli uomini che decidono di affrontare la quotidianità con stile e questo, a suo modo è una responsabilità. Cosa ti piace del tuo lavoro?
<<Del mio lavoro al momento mi piace tutto. Certo, naturalmente è una responsabilità. Le donne sono la parte di clientela più difficile e sono una costante nel mio lavoro, ma nel corso degli anni ho notato un aumento della clientela maschile. Gli uomini ad oggi sono diventati più precisi e alla ricerca delle nuove tendenze. Una volta venivano in salone una volta al mese. Ora ho diversi clienti che vengono almeno una volta a settimana. La differenza tra uomo e donna oggi non si percepisce più. La presenza dell’uomo, oramai, è diventata parte integrante>>.
I tuoi genitori, anche loro appartenenti a questo settore, ti hanno svelato qualche segreto su come affrontare al meglio ogni taglio?
<<Io sono dell’idea che il lavoro bisogna farlo proprio. Con i miei genitori abbiamo modi differenti di fare e agire, ma riconosco in loro la capacità che hanno nel sostenermi giorno dopo giorno e di farsi carico delle mie preoccupazioni. Essendo questa la mia prima esperienza imprenditoriale, cerco di essere il più preciso possibile. Quando non c’è una mole di lavoro pesante come capita in alcuni periodi, sono il primo a preoccuparmi per la mia attività. Cerco di stare attento su molti aspetti. I miei genitori sono sempre al mio fianco. Il salone di mio padre è aperto da quarant’anni, lui riesce a darmi consigli e a rassicurami. Sono grato del fatto che mi sostengano e si facciano carico dei miei pensieri e delle mie preoccupazioni>>.
Cambieresti qualcosa delle tue scelte lavorative, ad esempio il fatto di essere ritornato in Calabria?
<<No, ad oggi non cambierei nulla di quello che ho fatto. Partire è stata la scelta più difficile, fare ritorno, invece, è stata la scelta più sensata. Rimanere in una grande metropoli come Roma, avrebbe significato soffrire la concorrenza e anche un po’ vivere male la quotidianità. Abituarsi ai ritmi delle grandi città quando vieni da un piccolo paese è impattante. Ad oggi non cambierei nulla, tutto ciò che ho fatto si è rivelato la scelta migliore che potessi fare>>.
Qual è il tuo punto di forza?
<<Penso, o per lo meno spero, di differenziarmi grazie alla simpatia e all’attenzione che dedico alla mia clientela. Cerco di fare sentire le mie clienti coccolate a 360°. Avendo vissuto diverse esperienze lavorative in diversi contesti, ho notato quanto questo aspetto sia importante. Bisogna essere attenti al dettaglio affinché i soldi spesi valgano il servizio>>.
I parrucchieri devono avere la capacità di infondere sicurezza nei propri clienti. Non è un caso che, nei momenti più importanti e celebrativi, o le volte in cui si ha la necessità di effettuare un cambiamento radicale nel proprio stile, ci si affidi a voi. Come ti fa sentire questa responsabilità?
<< Mi sento gratificato. Certo, è una responsabilità fare una piega prima di una seduta di laurea o un’acconciatura prima di un matrimonio. Sono momenti pieni di ansia da entrambe le parti, ma decisamente molto gratificanti. Vedere la cliente soddisfatta, sorridente e felice, è la parte più bella del mio lavoro. Sapere di aver reso una giornata migliore, diversa, e di aver reso una cliente più sicura di sé e più a suo agio, è soddisfacente. È uno scambio continuo. La cliente ti lascia sempre qualcosa, ma anche io sono consapevole di aver dato qualcosa>>.
C’è qualche consiglio che vuoi condividere con chi decide di tornare in Calabria per investire nel proprio territorio e nella propria arte?
<<Consiglio vivamente di ritornare o di rimanere nel posto in cui si è nati e cresciuti, dove realmente si sta bene, perché si sa: non c’è posto migliore della propria casa. Affidatevi ai bandi, ma siate consapevoli di progettare bene il vostro futuro. Prima di mettersi in proprio è fondamentale essere preparati al cento per cento. Anche fare esperienza è fondamentale, arricchisce molto, umanamente e professionalmente. Rimanere o ritornate in Calabria non è poi così male: il Sud rimane sempre un bel posto>>.