di Luigi Guzzo –
Mi dirigo senza una meta con la mia piccola utilitaria, come faccio spesso, verso la Sila, cercando di assaporare ogni immagine che si presenta.
La prima fermata per scattare una foto, con un pacifico cane che mi sta quasi sui piedi, è ad una bella catasta di legna.
Poi un panorama bellissimo di un verde prato con sopra disteso un gregge protetto da grossi cani.
E’ la volta di bellissimi cavalli sopra una collinetta, dietro una spinosa barriera di piante di cardo ormai bruciate dal sole estivo.
Passo sul
Lago Passante e non posso fare a meno di sostare. Mi accorgo che sono arrivato nella Sila Piccola, qui si respira un’aria che sa di purezza.
La strada si snoda sotto alti alberi di pino che creano una verde galleria.
Senza aver pianificato nulla, l’istinto mi porta in direzione del Lago Arvo.
Arrivo a
Bocca di Piazza e scorgo da lontano che si sta svolgendo una festa. Sì, la festa della raccolta delle
patate silane Igp e come chi si intrufola ad un banchetto, camminando a passo lento sui solchi scavati a terra, mi avvicino verso un grosso mezzo che raccoglie dal terreno le patate e sullo stesso un gruppo di giovani le seleziona a mano.
Tra la polvere, mi avvicino ai ragazzi che lavorano tutti insieme con allegria, protagonisti di una giornata di festa.
Mentre parliamo e ci presentiamo faccio attenzione a non cadere o essere messo sotto dal mezzo e come un fotografo ad una cerimonia festosa, scatto le foto che porterò con me.
Riprendo il cammino ed è la volta di una prateria con una mandria di mucche, mi sembra di vedere una scena di un film ambientato nel far west. Scambio due parole con il mandriano e continuo verso l’atteso
Lago Arvo.
Il lago è un posto magico.
Un silenzio parlante, le carpe saltano dall’acqua, le anatre selvatiche volano basse, le prime cime degli alberi colorate d’autunno, il fresco, il vento, il suono delle foglie, il ruscello vicino, il cielo azzurro e poi il pranzo con pane e salame.
Al rientro lungo la strada incontro il mio amico Bernard con tutta la famiglia. Bernard, dal sorriso contagioso, riferendosi al fatto di aver passato io una giornata da solo in Sila, mi dice: “oggi il fortunato sei tu…. “.
A questo punto mi rendo conto che sono sulla strada del ritorno e Bernard mi ha svegliato da un sogno