di Carmen Critelli –
Il Polo Museale di Tiriolo, in occasione della Giornata della Memoria, ha ospitato l’incontro “Letture per la Memoria”. L’evento, organizzato dal Comune di Tiriolo con la collaborazione dell’associazione Tiriolo Antica, insieme a Terra di Mezzo e Voce di Vento, ha presentato letture scelte tratte da storie realmente accadute e la testimonianza di un internato italiano nel Lager di Forbach.
L’incontro, svoltosi giorno 28 gennaio 2023, fa parte di un progetto più ampio, già avviato in altri istituti scolastici regionali. Questa realtà, facendo luce su una delle pagine più buie del ventesimo secolo, la Shoah, ambisce a sensibilizzare la collettività alla memoria e alla solidarietà.
“C’è una differenza sostanziale tra ricordo e memoria. Il ricordo è ciò che ritorna a cuore, mentre la memoria è un percorso che compie la mente”. Con queste parole, Elisa Chiriano, insegnante e conduttrice radiofonica, invita il pubblico all’ascolto, riflettendo sullo scopo dell’evento, ovvero quello di ricostruire tassello dopo tassello ciò che è accaduto, non solo attraverso le pagine di storia ma anche attraverso le esperienze di vita.
A dare voce alle sofferenze atroci vissute dalle vittime, sono stati Patrizia Fulciniti e Gianni Paone. Portavoce dell’associazione Terra di Mezzo, organizzazione non-profit di stampo sociale e culturale, Patrizia e Gianni hanno recitato alcune poesie e passi di Hans Sahl, Paul Celan e Primo Levi, scrittori e poeti che hanno denunciato l’orrore di quegli anni attraverso l’arte della poesia e del racconto.
Non solo la poesia ha echeggiato nella sala del Polo Museale, ma anche la musica ha recitato la sua parte. Il basso di Felice D’Alta, e la voce di Martina Vatalaro, insieme alla sua chitarra, hanno riportato alla luce suoni e colori della tradizione ebraica, silenziata in quegli anni dall’indifferenza umana.
Il silenzio, purtroppo, non ha solo colpito gli ebrei in quegli anni. Affossata da più di mezzo secolo, una pagina importante della storia del nostro paese ha visto 716.000 militari italiani internati nei Lager nazisti dopo la proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943. Tra quei militari, c’era anche Alfredo Rocco Stranieri, un ragazzo originario di Girifalco, partito ad Alessandria e poi in Francia, a combattere per l’esercito italiano. A raccontare la storia è la nipote, la professoressa Pamela Stranieri, che con sentimento ricostruisce gli avvenimenti della vita del nonno durante l’internamento. I soldati, dopo l’armistizio, si rifiutarono di combattere accanto al duce come gli veniva richiesto, prestando fiducia al re. Tale scelta, costò loro la prigionia nei Lager, dove vennero sfruttati e ridotti ad una vita di stenti.
Nell’indifferenza generale, i soldati vennero anche defraudati del riconoscimento militare poiché passati dallo stato di “militare” a quello “civile” dopo una disposizione di Hitler, limitando ancor di più i loro diritti. Molti di loro trovarono la morte nei campi, tra cui Alfredo, a soli 27 anni. Nel tentativo di mettersi al riparo dall’incursione aerea, Alfredo rimase impigliato nel filo spinato della recinzione, venendo fucilato.
Seppur la notizia arrivò il giorno dopo alla moglie, non venne mai comunicato il luogo di sepoltura. Solo nel 1990, si iniziò ad accendere i riflettori sulla storia di questi soldati e solo allora, venne riconosciuto loro l’impegno militare.
Alfredo oggi è sepolto a Francoforte, dove finalmente il figlio Paolo, presente all’evento, ha potuto porgere un fiore sulla sua Tomba, dopo anni di silenzio. Paolo Stranieri dopo essersi commosso per l’empatia provata dalla collettività, ha porto un saluto, mostrando gratitudine nel sapere che la storia di un padre che non ha potuto crescere un figlio non rimarrà persa nell’oblio dell’indifferenza, ma potrà essere raccontata, lasciando un segno nella memoria collettiva.