Bisogna essere chiari e netti fino in fondo, di fronte allo sterminio dell’Olocausto. Le deportazioni furono organizzate non solo dai nazisti, ma anche dai fascisti italiani. Le affermazioni di verità dimezzate segnalano comportamenti di ambiguità e di complicità morale odierna per quanto accadde. Il Presidente del Senato, Ignazio Maria Benito La Russa e il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ancor di più coprendo cariche istituzionali di grande importanza, non si possono consentire mezze frasi e condanne bisbigliate e ipocritamente dimezzate.
L’invocazione del nostro Presidente Mattarella ha risuonato molte volte nella sala. MAI PIU’. Una invocazione da condividere certamente.
Bisogna evitare però che diventi una espressione rituale inascoltata,
Purtroppo di questi tempi si lasciano rimbalzare a vuoto troppe espressioni.
Nella Giornata della Memoria abbiamo potuto assistere a diverse commoventi e sentite partecipazioni. Altrettanto abbiamo dovuto sorbirci grandi dosi di ipocrisia.
Chi viene ricordato ogni 27 Gennaio, dal 2005 in avanti?
La Shoah, l’Olocausto. lo sterminio pianificato degli Ebrei, a cui si sono accompagnati centinaia di migliaia di Rom, di Omosessuali, di Politici perseguitati.
Da parte di Chi?
Da parte dei nazisti e dei fascisti.
Ora, mentre il Presidente ripeteva i “Mai più”, aveva davanti Giorgia Meloni e Ignazio Maria Benito Larussa.
La prima Presidente del Consiglio. Il secondo è Presidente del Senato, che è destinato a sostituire il Presidente della Repubblica, qualora Questi, e facciamo gli scongiuri, per vari motivi si trovasse fuori Italia o impedito ad esercitare le funzioni.
Ebbene tutti e due si sono nutriti di Fascismo, ne hanno venerato il Duce, ne conservano immagini, foto, gadget, calendari, libri osannanti le gesta.
La Meloni, provate a sentire/leggere il suo intervento:
(Con) L’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, il mondo ha visto con i suoi occhi l’orrore della Shoah, il deliberato piano nazista di persecuzione e sterminio del popolo ebraico …l’Olocausto è stato un male che ha toccato in profondità anche la nostra Nazione con l’infamia delle leggi razziali del 1938. …È nostro dovere fare in modo che la memoria di quei fatti e di ciò che è successo non si riduca ad un mero esercizio di stile…”.
Giusto… non si riduca a un mero esercizio di stile… e meno che meno ad opportunistiche e strumentali affermazioni.
Allora, Caro presidente Meloni, non faccia più la furbetta e a raccontarci bugie…
Nella Tua dichiarazione continui a nascondere la verità storica:
L’Olocausto non è stato un crimine nazista e basta, ma è stato un crimine nazifascista. L’Italia del Fascismo non è stata solo “toccata in profondità con l’infamia delle leggi razziali del 1938”, ma è stata protagonista dell’Olocausto. Basta leggere qualcosa sulle funzioni del campo di Fossoli e di quello delle Risiera di San Saba. Venivano catturate le vittime da squadre nazifasciste. I gerarchi fascisti, in possesso delle notizie anagrafiche, compilavano le liste da consegnare ai Comandi nazisti. I quali, da soli o insieme, si presentavano nelle dimore e convogliavano su camion i deportati prima in luoghi di temporaneo smistamento e poi con destinazione nei campi di concentramento.
Le Leggi razziali del 1938, sostenute da fior di sciagurati cattedratici del tempo, asserviti al Regime, non sono solo una infamia episodica. Esse rappresentano il culmine di quel tragitto persecutorio e criminale del Duce, iniziato con il delitto Matteotti, di cui in Parlamento andò pure fiero. Al quale seguirono persecuzioni, torture, uccisioni e nefandezze durante tutto il ventennio, contro avversari politici, rom, omosessuali e “diversi”.
Volete leggerne l’elenco?
Le Leggi razziali sono l’inesorabile malefico frutto del connubio Mussolini – Hitler, preparato con la stipula dell’Asse Roma Berlino, in Roma il 1 Maggio 1936, e festeggiato a suon di altoparlanti e marce trionfali con il Patto di Acciaio, stipulato a Berlino il 22 Maggio del 1939.
Mussolini, dalla Meloni è stato sempre ammirato., Ora ne prende le distanze. a parole. Nega l’adesione ideologica a quel ventennio di un Duce, megalomane accecato, all’inseguimento delle scelte di Hitler. Fosse sincera farebbe bene.
Hitler infatti, con un corpus di Leggi aveva voluto discriminazioni diffuse, verso Rom, Omosessuali, fino alle Leggi di Norimberga del primo Gennaio del 1936 e con la Legge specifica sulla Protezione del sangue e dell’onore tedesco.
Il 1938 Mussolini a Capo del Regime fascista, aveva già cancellato Sindacati, Partiti, Associazioni libere e Giornali non di Regime. Con la censura della corrispondenza.
La Meloni non riesce a pronunciare la condanna del Fascismo, perché ne ha alimentato l’ideologia, gesti e scelte. Si limita a condannare le Leggi razziali le cui conseguenze le addebita solo al Nazismo. Pensa di cavarsela così.
Con le Leggi razziali, invece c’è un filo diretto che porta alla cultura politica ideologica dei falsi patrioti di molti di Fratelli d’ Italia, attraverso protagonisti e simbologia.
Vediamo come.
L’odioso Manifesto sulla razza ebbe come firmatario Giorgio Almirante, il quale dirigendo la Rivista “La difesa della razza” scrisse: Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, altrimenti faremo il gioco dei meticci, e degli ebrei… non c’è che un altolà che si possa imporre ai meticci ed agli ebrei, quello del sangue”.
Mussolini fu dimissionato dai suoi Gerarchi nella seduta del gran Consiglio del 25 Quando nel Luglio del 1943 Mussolini fu arrestato e poi liberato dai Tedeschi, Hitler se ne servì spingendolo a fondare un nuovo partito fascista, il PFR , partito fascista repubblicano .
Serviva ai tedeschi per mantenersi un alleato-asservito ai Comandi nazisti sul fronte Sud, penisola italiana.
Il PFR, di cui Almirante fu protagonista, nel Manifesto di Verona approvò uno Statuto nel cui articolo 7, dopo la persecuzione fascista degli Ebrei a seguito della Leggi razziali, si stabilì che “Gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri. Durante questa guerra appartengono a nazionalità nemica”!
Vuol dire: bisogna perseguitarli, spedirli nei campi di concentramento in Germania.
All’esercizio persecutorio contro gli Ebrei Almirante si era tanto esercitato che Gli risultò naturale firmare manifesti repressivi contro i partigiani, come testimonia un Manifesto della Prefettura di Grosseto…
«Alle ore 24 del 25 Maggio scade il termine stabilito per la presentazione ai posti militari e di Polizia Italiani e Tedeschi, degli sbandati ed appartenenti a bande. Entro le ore 24 del 25 Maggio gli sbandati che si presenteranno isolatamente consegnando le armi di cui sono eventualmente in possesso non saranno sottoposti a procedimenti penali e nessuna sanzione——- Gli sbandati e gli appartenenti alle bande dovranno presentarsi a tutti i posti militari e di Polizia Italiani e Germanici entro le ore 24 del 25 maggio. Tutti coloro che non si saranno presentati saranno considerati fuori legge e passati per le armi mediante fucilazione nella schiena. Vi preghiamo curare immediatamente affinché testo venga affisso in tutti i Comuni vostra Provincia.
p. il Ministro Mezzasoma – Capo Gabinetto
GIORGIO ALMIRANTE
Dalla Prefettura 17 Maggio 1944 – XXII»
La Meloni non vuole assumere la verità storica di una condanna piena del Regime fascista. Si è alimentata del fascino del Duce e dello stesso Almirante.
Fosse stato per Mussoli, Almirante e soci, finita la guerra non avremmo avuto una Repubblica con una Costituzione con Diritti e Libertà eguali per tutti i Cittadini.
Lei invece ha continuato ad osannarne le discendenze presenti nel suo simbolo di Fratelli d’Italia, espresse nella Fiammella.
Cosa significa il simbolo della Fiammella?
Fu utilizzata dal MSI fondato da Giorgio Almirante, da Arturo Michelini e da Pino Rauti. Nelle ultime elezioni Le è stato chiesto da più parti di eliminare la fiammella dal simbolo. Non vuole farlo. Ne difende la storia, che è quella della nefanda vicenda sopra descritta con protagonista Almirante.
Quando Almirante si recò a salutare Berlinguer, con il feretro allestito nella Sede nazionale del PCI di Botteghe Oscure, il suo gesto umano fu apprezzato. Ma, nessuno di quelli che applaudimmo abbiamo inteso considerare, in quell’applauso, cancellato l’infame suo operato fascista nel PNF prima e nel PFR dopo. Si distingue.
Lei mostra di esserne rimasta affezionata perché rappresenta il suo entroterra ideologico politico culturale. Per questo non condanna mai il Fascismo. Si è limitata alla condanna delle Leggi razziali, addossando, per di più, unicamente le colpe delle criminali persecuzioni solo al Nazismo.
È una ipocrisia.
Vero è che le Gerarchie fasciste, rimaste fedeli al Duce della Patria, portano eguali responsabilità per tutta la vicenda persecutoria e di sterminio. Così, come ugualmente restano responsabili quelle larghe fasce di popolazione che, o per ignavia, o per paura o per indifferenza, o per indolenza, di fronte alle discriminazioni e persecuzioni degli Ebrei prima per le Leggi sulla Difesa della razza e poi di fronte ai drammatici rastrellamenti in interi quartieri, di donne , uomini, vecchi e bambini, stettero zitti e inerti. Quando non si erano avute addirittura delazioni e complicità.
Bene ha fatto il nostro Presidente Mattarella a denunciare con parole dure tali atteggiamenti, consumati nell’anonimato colpevole e nella pavidità.
Poi c’è il Presidente del Senato, Ignazio Benito Maria La Russa.
Anch’Egli ha voluto esprimere posizione in occasione della Giornata della Memoria:
“Tutti – ha detto – abbiamo il dovere di non dimenticare e di far conoscere ai più giovani il dramma e le atrocità che subirono gli ebrei, a partire dall’infamia delle leggi razziali italiane”.
Leggi razziali e basta? Ancora ipocrisia.
Caro Ignazio Benito Maria, perché non arrivi ad indicare quelli che hanno consumato quell’infamia delle Leggi razziali italiane? Tuo Papà Antonino, segretario politico del PFR a Paternò, porta qualche responsabilità?
Va beh, i Figli non c’entrano con le colpe dei Padri. Ma se ne seguono le scelte, sì.
I Tuoi cimeli fascisti, le foto e i busti del Duce, i gesti e i richiami alla simbologia fascista, con ostentazione, si possono conciliare con l’essere Presidente del Senato della Repubblica?
Il Tuo “museo” del Fascio è coerente con quanto hai dichiarato ieri?
Si, certo, lo difendi perché è “storia”. Certo che è storia. La peggiore tra quelle consumatesi nella Penisola e sul Pianeta. Allora, invece di farne adorazione e orgogliosa discendenza politico-ideologica, affida i busti di Mussolini, quelli dei Gerarchi, i cimeli e i concetti fascisti e fascistoidi, ad un qualche Museo pubblico. Nel quale delle locandine descrittive, complete e puntuali, dimostrino quanto infame è stato il Regime fascista dalla sua nascita e fino alla Liberazione del 25 Aprile 1945.
E’ stata la scelta della lotta partigiana che ha consentito, con la Resistenza, la nascita della Repubblica con una Costituzione che Ti ha permesso, da fascista avverso alle istituzioni repubblicane, di esercitare diritti elettorali attivi e passivi, fino a occupare la seconda carica dello Stato.
C’è da ringraziare Chi scelse di combattere nelle fila della Resistenza contro quelli che Tu e la Meloni, ancora mostrate di voler difendere, ereditandone comportamenti ideologico-istituzionali.
Ecco, quando Vi sentiranno che vorrete assumere comportamenti di netto distacco , meglio di ripudio, da quella ideologia e da quella ventennale tragedia, potrà avviarsi quel processo di pacificazione di cui spesso si parla.
Fino a quando giustificate i saluti fascisti, conservate adorandoli i cimeli del Fascio non sarà possibile.
Giusta, Maria Ignazio Benito, l’offerta dei fiori alla Senatrice Liliana Segre, di origine ebraica, perseguitata e sopravvissuta tra pochi al campo di concentramento a cui i “Tuoi” ascendenti del Regime fascista l’avevano avviata. Giusta la visita del Presidente Meloni alla Sinagoga e giustissima la Sua accoglienza ai sopravvissuti presenti ieri, 27 Gennaio, alla commemorazione con il Presidente Mattarella. Ma, se poi le Vostre valutazioni restano limitate a condannare le Leggi razziali del 1938, tra l’atro addebitando gli stermini ai soli nazisti, senza condannare l’ignominia del Regime fascista tutto intero, allora il Vostro comportamento è solo dettato da opportunismo ipocrita.
E deve essere così perché, da sempre mostrate ostilità alla Repubblica. Ora al Governo subdolamente state cercando di stravolgere le fondamenta dello Stato repubblicano, delle Istituzioni costituzionali. Da una parte cedete ai ricatti leghisti con l’Autonomia differenziata che minerà l’assetto unitario dello Stato, istituzionalizzerà le diseguaglianze e provocherà sfaldamenti e ribellismi Dall’altro con il Presidenzialismo volete mutare la natura stessa della Repubblica parlamentare.
La Costituzione la dovete attuare, non stravolgere.
Avete sempre avversato i Principi e i Valori di Universalità dei Diritti, di Eguaglianza e di Giustizia sociale.
Vanno contrastati questi nefasti propositi che segnalano con chiarezza la “visione” di cui siete portatori, che è repressiva e regressiva.
Volete spingete l’Italia all’indietro, renderla più ingiusta invece di impegnarvi contro le diseguaglianze. Anzi, volete istituzionalizzarle.
Volete operare scelte dalle connotazioni reazionarie: nella Giustizia, nel Lavoro, nella Sanità, nel Sociale, nella Scuola. In ogni ambito del vivere civile.
Singolari e contraddittori sono gli atteggiamenti del Ministro degli Interni Pantedosi, capace solo di atteggiamenti repulsivi sul problema immigratorio. Stizzosi e insultanti quelli del Ministro Nordio nel campo della Giustizia, sembrando del tutto succube al visto per divenire Ministro, ottenuto da Berlusconi, al quale forse deve l’impegno a stabilire l’impunità dei reati di malaffare di Amministratori nel pubblico esercizio.
Da una vita Berlusconi, che in nessuno Stato al Mondo sarebbe potuto più sedere in un Parlamento democratico dopo le malefatte commesse, vuole l’assoggettamento dei Pubblici Ministeri al potere politico, con la separazione delle carriere.
Del tutto assurdi quelli di Valditara sulla retribuzione diversificata dei Docenti.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito (?) se n’è uscito con una trovata da allucinazione: pagare i docenti su basi del reddito territoriale.
Più il territorio è povero e minore dovrà essere la retribuzione, per via di un falso rapporto con il potere d’acquisto e del costo della vita. Nelle Regioni povere la vita costa meno? Provate a viverci, prima, in territori poveri.
Una concezione reazionaria che comporterebbe l’assurdo di dover prevedere diversità di fasce tabellari tra città e periferie, tra nord, centro e sud. Magari pure tra fasce marine e fasce montane! Una vera stupidità oltre che ingiustizia.
Oltretutto, lo sa il Ministro che proprio nelle aree più povere l’impegno dei Docenti è più gravoso? Lo capisce che devono supplire nell’insegnamento alle deprivazioni culturali e ambientali proprio più gravi nelle zone povere?
Sarebbe attribuito un riconoscimento all’inverso del Merito!
Con queste “visioni” dove si vuole arrivare?
Di questi tempi si vivono al Governo strumentali trasformismi e ipocrisie diffuse, che producono pericolose incongruenze tra affermazioni fatte e reali comportamenti.
Sono le spie di “visioni “ delle Persone, dei Cittadini e della Società, ora anacronistiche, ora dirigiste, ora ingannatorie, ora autoritarie e, comunque, sempre ingiuste e pericolose, sul piano della convivenza e su quello istituzionale.
Da contrastare.
Angelo Falbo