La medicina è innanzitutto rapporto tra esseri umani: medico e ammalato, infermiere e degente. E quando c’è l’immedesimazione verso la sofferenza del paziente non mancano le attestazioni di stima per quegli operatori sanitari che sanno come coniugare conoscenze mediche a doti umane. In una parola: deontologia.
L’ennesima ed edificante pagina del voluminoso libro della buona sanità calabrese arriva dall’Azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini” presso quartiere Germaneto di Catanzaro, precisamente dal reparto di oncologia. Lì è stata curata per due lunghi e difficili anni la signora Anastasia Marrazzo che, da poche ore, non c’è più. Ha esalato ieri, 4 aprile 2023, il suo ultimo respiro, ma la pesante perdita non ha offuscato la riconoscenza dei suoi tre giovani figli che, nonostante l’ineffabile dolore per malattia prima e morte dopo della loro madre, hanno constatato tanta umanità e tanta professionalità nelle corsie dell’ospedale catanzarese. Scrivono all’unisono i fratelli Albino, Domenico e Francesco Pignieri: “Dire che tutta la sanità calabrese non funziona non è dire la verità. In un momento difficile della nostra vita culminato ieri con la morte della nostra amata mamma, noi abbiamo visto altro e ci teniamo molto a dire grazie al personale medico e paramedico dell’ospedale catanzarese di Germaneto. Non solo sono preparati, ma alle competenze uniscono la dedizione, l’umanità e anche l’attenzione per i parenti del malato. Non dimenticheremo mai i loro sguardi intrisi di empatia e la loro sincera vicinanza. Da cittadini calabresi, siamo orgogliosi di avere reparti così efficienti e personale sanitario così preparato con doverosa menzione per il dottor Domenico Ciliberti e per l’equipe medica di oncologia. Grazie di cuore anche alla dott.ssa Caterina Tucci e agli altri medici con cui collabora con risultati meritori. E infine, non possiamo dimenticare la dott.ssa Marina Renne per sensibilità e preparazione dimostrata in occasione dell’operazione di mamma durante il decorso medico.” I tre fratelli di Petronà sono molto impegnati nel sociale e non escludono in futuro di promuovere iniziative atte a sostenere la sanità calabrese che avrà si delle criticità, ma non manca di punti di eccellenza su cui puntare per promuovere insieme il diritto più importante di tutti: il diritto alla salute, il diritto alla vita. Morale: la buona sanità esiste e regala speranze anche in Calabria.