Soveria Mannelli – Il presidente del consiglio comunale, Angelo Sirianni, assistito dal segretario comunale Ferdinando Pirri, ha aperto la seduta del consiglio comunale convocato per discutere l’approvazione della delibera di sollecitazione per il completamento strada “Medio-Savuto”, la famosa opera viaria che avrebbe dovuto collegare Catanzaro con Cosenza passando per l’entroterra delle due province unendo il territorio del Reventino – Tiriolo – Savuto – Mancuso e che avrebbe interessato i comuni di San Pietro Apostolo, Marcellinara, Tiriolo, Gimigliano, Cicala, Carlopoli, Panettieri, Bianchi, Colosimi, Scigliano, Marzi, Pedivigliano, Carpanzano, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Motta Santa Lucia, Martirano, Martirano Lombardo, Decollatura, Soveria Mannelli, Serrastretta, Miglierina, Amato, Conflenti.
Il consiglio comunale con unanime votazione favorevole, presenti il presidente Angelo Sirianni insieme al sindaco Leonardo Sirianni e i consiglieri Francesco Scalise, Florindo Rubettino, Luigi Aristodemo, Giovanni Paola, Giuseppe Gabriele, Antonio Chiodo, Michele Chiodo, Alberto D’Arrò, assenti i tre consiglieri Mario Caligiuri, Giuseppe Pascuzzi e Simona Cavalieri, ha deliberato di fare voto e sollecitare tutte le parti interessate (Stato, Regione, Provincie, Anas), ciascuno per le proprie competenze, a mettere in campo i finanziamenti necessari e sufficienti al completamento della strada del “Medio Savuto”, di collegamento dei paesi interni delle Provincie di Catanzaro e Cosenza.
La strada di collegamento Catanzaro-Cosenza, chiamata strada del Medio Savuto cha avrebbe dovuto attraversare l’area del Reventino, doveva partire da Coraci (Provincia di Cosenza), tra Pedivigliano e Colosimi (svincolo sulla S.S. 616), ed arrivare sulla S.S. 280 dei Due Mari tra Catanzaro e Lamezia Terme, l’opera era stata progettata per poter collegare, in sicurezza e con tempi di percorrenza celeri, i comuni dell’entroterra delle Provincie di Catanzaro e Cosenza, facenti parte delle ex Comunità Montane del Reventino -Tiriolo-Mancuso e del Savuto, però ancora oggi, questi comuni sono collegati dalla ex S.S. 19, ormai obsoleta, tortuosa e pericolosa, con tratti interrotti, altri interdetti al traffico di mezzi pesanti, con semafori, curve pericolose, frane e tempi di percorrenza di altri tempi.
In merito alla realizzazione della strada il progetto originario, nella parte catanzarese, prevedeva la realizzazione dell’infrastruttura attraverso tre lotti funzionali: il primo “Colosimi-Decollatura”, il secondo “Decollatura-San Pietro Apostolo”, il terzo San Pietro Apostolo-S.S. 280 dei Due Mari, la Provincia di Catanzaro nel 1988, diede inizio ai primi lavori. Furono realizzati alcuni piloni che esistono ancora, abbandonati all’usura del tempo, in località Santa Margherita del comune di Decollatura, successivamente, a seguito dell’intervento della magistratura, i lavori furono bloccati, sebbene nel 2005, dopo ben 17 anni, la Provincia di Catanzaro abbia ripreso i lavori, gli stessi sono andati avanti con notevoli difficoltà, a singhiozzo e molto lentamente.
Nel 2011, periodo in cui si evidenziava la vetustà della viabilità del comprensorio, nasceva il comitato “La strada che c’è”, per sollecitare le istituzioni a risolvere l’annosa problematica della viabilità del comprensorio. Il comitato intraprende numerose iniziative. Vengono raccolte sul territorio circa 7000 firme di adesione alla causa. Ma nonostante ciò, non avendo avuto risposte concrete e constatando la lentezza dei lavori che procedevano a singhiozzo, e solo sul primo lotto di 9,5 km, il comitato organizza una manifestazione di piazza, davanti al Palazzo della Provincia di Catanzaro. Manifestazione alla quale partecipano numerosi sindaci, consiglieri regionali e provinciali. Anche in quell’occasione, però, non si ottiene altro che “ulteriori promesse”. Ad oggi, i lavori del primo tratto da Coraci a Decollatura di circa 9,5 km, appaltati dalla Provincia di Catanzaro, sono ancora in corso. Di questi, da circa tre anni, ne sono stati ultimati e aperti al traffico solo 4,00 km tra Decollatura e Soveria Mannelli, l’intera strada, da circa 2 anni, è passata di competenza ANAS. Allo stato, pertanto, la strada è a tutti gli effetti una incompiuta, l’opera se completata interamente, interessando numerosi comuni dell’entroterra delle Province di Catanzaro e Cosenza, oltre che esserne un volano di sviluppo per tutto il territorio attraversato, ne eviterebbe lo spopolamento già in atto.