Per la rubrica I libri del Reventino scopriamo la nuova opera di Silvia Camerino dal titolo Un giorno questa terra sarà bellissima. Il libro, appena pubblicato da Talos Edizioni di Castrolibero (CS), è un lavoro incentrato sulle storie delle vittime di mafia e sui loro famigliari che combattono quotidianamente l’aspra battaglia per la giustizia e la verità.
Un giorno questa terra sarà bellissima prende spunto da una delle frasi più famose di Paolo Borsellino, un grido di speranza, una più che fiduciosa dichiarazione di salvezza.
Quello composto da Silvia Camerino, studentessa lametina e attivista del Movimento delle Agende Rosse, è un libro sulle orme del giudice siciliano rimasto ucciso il 19 luglio 1992 nella strage di via D’Amelio a Palermo, insieme a cinque agenti della scorta. Ed è proprio da Palermo che il reportage di cronaca prende piede, dalla città in cui l’autrice si è recata per intervistare, discutere e confrontarsi con le mille sofferenze che giacciono dietro la lotta alla criminalità organizzata.
La sinossi (di Pasquale Allegro)
“La promessa di essere umana e sognatrice, così scelleratamente umana e sognatrice, Silvia, da credere nel riscatto di questa terra, come Paolo, il giudice puro e intrepido che ha promesso per sempre di crederci, è lui l’uomo che ha giurato di amarla per sempre questa terra amara. E anche lei si è sentita mancare il respiro, esitare anche un po’, raccontando luoghi e volti in un viaggio lungo lo scenario del sud, tra la Calabria e la Sicilia, per spingersi ancora più giù, nel profondo degli animi, in mezzo alle testimonianze delle vittime, dei familiari, dei sopravvissuti, e farci scoprire i luoghi della violenza e della rinascita insieme.
Due persone, Paolo e Silvia, che si incontrano in mezzo a due viaggi diversi. Pare vederlo lui, sorride, riconosce i passi di lei, lei sa di essere al posto giusto.”
Il volume è arricchito dalla prefazione di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo e promotore del Movimento delle Agende Rosse, e dalla postfazione di Gioacchino Criaco, tra gli scrittori calabresi più famosi della Penisola – ricordiamo le opere Anime nere, Zefira e La maligredi.
Ulteriore gesto degno di nota: l’autrice ha rinunciato ai diritti d’autore e il ricavato dalle vendite dell’opera sarà devoluto alla Casa di Paolo, un luogo di cultura sorto nei locali della ex Farmacia Borsellino a Palermo, divenuto un punto di aggregazione per ragazzi e non solo.
Antonio Pagliuso