Leggere favole ai bambini che sono stati costretti a cambiare modo di vivere per colpa di un mostro invisibile. Solo in cuori gentili abitano sentimenti così nobili. Non ne difettano gli studenti del liceo scientifico “Rita Levi Montalcini” di Sersale, dirigente scolastico Cristina Lupia, che hanno promosso un’iniziativa capace di attrarre, come api al miele, tantissimi consensi negli ambienti scolastici della presila catanzarese.
Ecco la bellezza delle parole contro la tristezza degli accadimenti, ecco le favole di Gianni Rodari raccontate dagli adolescenti dell’Istituto superiore ai bambini di Sersale e dei comuni vicini come Zagarise, Andali, Cerva, Cropani e Petronà.
L’idea è stata degli alunni della classe prima B del liceo “Rita Levi Montalcini” di Sersale, dietro il coordinamento della prof.ssa Eleonora Pitari. Sono ragazzi e ragazze molto impegnati, sono studenti che credono nella funzione educativa della scuola.
Destinatari: i più piccoli che hanno smarrito libertà e sorriso per via della pandemia, per le rinunce e le abitudini sconvolte dalle restrizioni.
Nulla sarebbe accaduto se gli discenti sersalesi non avessero studiato quest’anno il genere della favola: un argomento che non li ha lasciati indifferenti tant’è che hanno deciso, con grande senso di responsabilità e di umanità, di costruirci intorno un laboratorio e presentarlo, in linea con quanto accade in altri ambienti culturali, alle scuole dell’infanzia e primaria di diversi paesi per raccontare il valore delle piccole cose, per parlare di Gianni Rodari, insigne scrittore e pedagogista, nel centenario della sua nascita.
Un pretesto per utilizzare in modo responsabile il copioso tempo libero che hanno a disposizione, un modo per spargere parole ed emozioni dove ora c’è solitudine e tristezza per via dell’emergenza coronavirus. Se non è cittadinanza attiva, è qualcosa che le somiglia molto.Le favole sono tratte dal libro “Favole al telefono”, video e voci sono degli studenti liceali che hanno messo a disposizione di un esercito di bambini le proprie competenze anche digitali, condividendo abilità e conoscenze e aiutandosi vicendevolmente. In altre parole: didattica cooperativa.
Se la narrazione è un’arte, gli allievi sersalesi non fanno scena muta e, grazie alla didattica a distanza, non si sentono in vacanza.
Poco spazio alla casualità anche perché le comunità educanti di Cropani, Petronà e Sersale fanno sovente didattica insieme con l’intento precipuo di condividere buone pratiche, lo fanno grazie all’accordo di rete denominato “Il Quadrifoglio”, un istituto giuridico promosso, da quest’anno, dai dirigenti scolastici Rosetta Falbo, Maria Brutto, Michela Adduci e Cristina Lupia. Da soli si va più veloci, insieme si va più lontano: un assunto per fare comunità aborrendo i campanili.
di Enzo Bubbo