In occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità, l’Istituto di Istruzione Superiore “Rita Levi Montalcini” di Sersale, indirizzi liceo scientifico, IPSASR, IPSCEOA Botricello, IPSEOA Taverna, ha organizzato oggi una tavola rotonda per discutere di disabilità.
Il progetto, dal titolo significativo “A scuola di bellezza, a scuola di unicità”, fortemente dalla Dirigente scolastica Giovanna Moscato e gestito dal Dipartimento di sostegno, ha voluto porre l’attenzione sull’importanza di discutere di disabilità in termine di inclusione concreta nei vari ambiti di vita scolastica, lavorativa, territoriale, sportiva.
Per tale motivo il dibattito, moderato dagli stessi studenti del liceo scientifico di Sersale, ha visto la partecipazione dei sindaci dei comuni che ospitano le scuole dell’Istituto superiore di Sersale. Vale a dire: il sindaco di Sersale Carmine Capellupo, il sindaco di Taverna Sebastiano Tarantino e il sindaco di Botricello Saverio Puccio; diversi rappresentanti della Fondazione Città solidale presieduta da Padre Piero Puglisi; il presidente dell’associazione sportiva ADS Winner Boys Santino Bubbo; preziose sono state le testimonianze di Matteo Laganà, persona che comunica per mezzo digitale, e della signora Rosalba Rizza, madre di una persona con disabilità e docente per lungo tempo. Per quanto riguarda l’inclusione in ambito scolastico interessante l’interlocuzione tra gli studenti e la stessa dirigente scolastica Giovanna Moscato.
“La scuola, come luogo di incontro e confronto, non può, hanno ribadito i diversi relatori, prescindere un’ inclusione che veda nella diversità, una fonte di bellezza unica e irripetibile, invogliando gli studenti tutti a esprimersi con ogni mezzo e ogni possibilità sottolineando la loro “diversa e unica bellezza”.
Scopo precipuo della giornata è stato quello di puntare l’attenzione su un coinvolgimento non assistenzialistico della persona con disabilità, ma piuttosto incentivare un’ inclusione che veda nella “diversa-abilità”, un punto di forza e di bellezza che possa arricchire e non depotenziare i contesti di vita tutti, in primis quello scolastico che è campo di prova primario della reale inclusione”.
Enzo Bubbo