Si registrano almeno 8 settimane di ritardo per la coltivazione della patata della Sila. La prestigiosa Guest Star calabrese, conosciuta sulle tavole del Belpaese, rischia di scontrarsi con l’inverno, è quanto riferisce l’imprenditore Francesco Granieri, ai nostri microfoni. I normali protocolli e le procedure in uso per la coltivazione della stessa hanno subito un paio di mesi di scollamento rispetto alle normali tabelle di marcia: questo dovuto alle forti piogge che non hanno permesso la normale attività sui campi.
(Immagini di repertorio)
Le Istituzioni devono attivarsi per il territorio
“Rischiamo di scontrarci con l’inverno. La raccolta delle patate della Sila potrebbe avvenire tra il mese di dicembre e gennaio, un rischio altissimo per la possibile neve del periodo”, ha asserito Granieri, imprenditore agricolo attivo sul territorio silano, in provincia di Cosenza, precisamente a Lagarò, frazione del Comune di Celico. In questi giorni sono stati ultimati i lavori della coltivazione, giunti al termine in piena estate. “”Diverse aziende dislocate sul territorio rischiano un collasso, questi ritardi dovuti prettamente al clima potrebbero influire sul prezzo del prodotto finale e soprattutto sull’economia delle micro realtà-asserisce-Granieri. Considera che-in una stagione normale la pianta dovrebbe essere già ben visibile-ha concluso lo stesso.
I cinghiali altra piaga per le nostre aziende/ Un esercito di ungulati letteralmente fuori controllo
Inoltre, secondo quanto ci riferisce Granieri, i cinghiali potrebbero dare il colpo di grazie per l’economia locale. Si registrano letteralmente “carovane” di ungulati pronti ad insidiare le nostre attività e i nostri sacrifici.
Omar Falvo
Giornalista pubblicista