La psicoterapeuta Angelina Pettinato incontra l’associazione Intese, la New Day e gli operatori del Centro di Salute Mentale di Lamezia Terme.
Verso la fine di maggio vengo contattata dalla signora Angelina Giampà. Mi chiede una sessione di yoga della risata per la sua associazione. Il 6 giugno hanno programmato un momento di incontro e socializzazione tra gli utenti dell’associazione Intese e quelli della NewDay, supervisionati dal Centro di Salute Mentale e i suoi operatori. Il si è immediato e senza alcuna remora.
Intese, l’ente organizzatore, offre sostegno a persone con disagio psichico. Costituita nel 2007 da familiari e volontari, gestisce un laboratorio di cucito, ricamo e oggettistica. Con la guida del CSM di Lamezia Terme attraverso le loro attività si propongono di aiutare le persone a migliorare le loro abilità, l’autostima, la socializzazione. Colpisce che vogliano consentire la distensione psicologica, dimensione necessaria per comprendere come muoversi, progettare e raggiungere i propri obiettivi. Il filo che unisce è il nome che hanno dato al loro laboratorio.
La richiesta che mi viene fatta è di fare sperimentare il potere della risata. Presto detto. Da teacher e ambasciatrice nel mondo di yoga della risata non posso che dire di si. Il si è ancora più forte per la professione che svolgo (psicoterapeuta) e per il valore che attribuisco alla persona in quanto essere umano che ha il diritto e il dovere di vivere in armonia con il mondo.
Il posto prescelto è nel cuore del Reventino. Siamo alla Domus Betaniae, un luogo magico che dalla cima guarda al mare. Immersi in questa pace verde-azzurra mi accoglie un gruppo numeroso di anime speciali. Ci mettiamo in gruppo. Dopo qualche minuto di presentazione, partono gli esercizi. Ho scelto alcuni che aiutano a definire meglio la propria identità. Sono azioni che lavorano sul valore che ci si attribuisce. Il saluto è davvero un inchino e le mani che si stringono sono davvero grate di essere insieme, diverse e meravigliosamente uguali davanti all’immensità.
Gli interventi di alcuni ragazzi sono puntuali, precisi e secchi. È chiaro per loro perché siamo lì a farci “la doccia della risata”, l’auto-carezza, lo spruzzarsi il profumo a vicenda e lo è ancora di più, quando ci si avvicina e ci si allontana al grido di hohohahaha. L’apice lo raggiungiamo quando ognuno e in contemporanea grida: “io sono importante, sono speciale” pronunciando anche il suo nome.
A volte cerchiamo in interventi complessi ciò che possiamo ottenere con gesti semplici. Ed è questo quello che abbiamo ottenuto: la semplicità.