In occasione dell’uscita del libro “Vi dichiaro uniti, Diario LGBTQI*, una storia di ricerca, Amore e diritti civili” abbiamo intervistato l’autore, Riccardo Cristiano.
Il primo libro che parla delle Unioni Civili, in Italia, raccontato dalla viva voce dei protagonisti, gli sposi, sarà presentato in Calabria, a Cleto in provincia di Cosenza, domenica 24 novembre 2019 presso la Sala Consiliare del Municipio alle ore 18.00.
Com’è nata l’idea di scriverlo?
<<Il titolo la dice lunga, è un diario, il mio diario, un racconto personale ricco di aneddoti alcuni divertenti altri più riflessivi, dove piano piano sono arrivato a capire molte cose, prima fra tutte me stesso. Ma il libro vorrei potesse servire a tutti quelli che non devono mai perdere la speranza, ragazzi, genitori, insegnanti, chiunque si sente fuori posto>>.
Tu è il tuo compagno, adesso marito Marco, siete stata la prima coppia di uomini residenti in Calabria a beneficiare della legge sulle unioni civili il 27 maggio del 2017, com’è stato quel giorno?
<<Come tutti i matrimoni, una festa ed un caos insieme! Eravamo circondati dall’affetto di parenti e amici, l’allora sindaco di Nocera Terinese, Fernanda Gigliotti, amica di vecchia data, ha officiato la cerimonia civile e per un giorno la nostra bella terra si è tinta di arcobaleno>>.
Nel libro racconti del tuo coming out, ovvero del dichiararsi gay, quanto è stato difficile farlo?
<<Oggi rispetto a 20 anni fa è più facile accettarsi, ma rimane sempre un passo personale dove contano l’ambiente familiare, gli amici, la scuola, il lavoro, insomma ognuno ha i suoi tempi. Di certo mi ritengo fortunato, perché sul mio cammino ho incontrato persone che mi hanno letteralmente cambiato la vita, facendomi capire quanto sia importante non buttarsi via.
“Vi dichiaro uniti, Diario LGBTQI*, una storia di ricerca, Amore e diritti civili” è anche il primo libro mai scritto che racconti della comunità LGBTQI* calabrese e di come siano nate le prime associazioni relative.
Esattamente, ho ripercorso con la memoria i momenti salienti, le manifestazioni di piazza, i volantinaggi ma anche le prime riunioni carbonare e perché no, le uscite in pizzeria dove si parlava di tutto, anche di creare delle realtà associative che tutelassero l’intera comunità>>.
Nel libro parli anche del tuo rapporto con la Chiesa e con alcuni preti con i quali hai avuto a che fare.
<<Non voglio anticipare nulla, ma si, con uno di loro mi sono trovato a meravigliarmi per il bigottismo oltre che per l’ipocrisia dimostratami. Personalmente adesso, credo molto nel concetto di natura in quanto tale, visto che ne facciamo tutti parte e non c’è nulla di innaturale nell’essere gay. Non amo i dogmi, non vado in chiesa né mi ritengo cattolico. Rispetto chi pratica qualunque religione, il mio unico credo è il rispetto del prossimo e della natura che mi circonda.
La prefazione del libro è stata scritta da Marco Cappato, radicale e noto alle cronache per aver accompagnato Fabiano Antoniani (DJ Fabo) in Svizzera al fine di ottenere il suicidio assistito
Marco Cappato è una persona in gamba, frequento da 20 anni l’ambiente dei radicali e lo strumento della disobbedienza civile, adottato da Marco Pannella ai tempi della battaglia per il divorzio sono a volte le uniche soluzioni. Lo ringrazio per la fiducia accordatami e per il contenuto della sua prefazione, nessuno se non lui poteva assolvere degnamente ad un compito così “laico” come il mio primo libro>>.
C’è qualcosa che non hai messo nel libro o che hai preferito tenere fuori?
<<In realtà sarebbe tranquillamente il volume uno in quanto negli anni ho accumulato tanto di quel materiale che ho dovuto necessariamente operare una selezione.
Di certo nella parte finale, l’ultimo capitolo per intenderci, lascia aperti degli scenari nuovi, in compagnia di nuovi amici e compagni di viaggio.
Quindi come si dice, restate sintonizzati perché l’avventura continua>>.
Appuntamento quindi a domenica 24 novembre 2019 alle ore 18:00 presso la Sala Consiliare del Comune di Cleto, per la prima presentazione ufficiale. Sei emozionato?
<<Non vedo l’ora, perché è un sogno che si realizza, la tensione che provo è più che altro voglia di far spuntare l’arcobaleno da Cleto fino a… chissà!>>
Allora in bocca a lupo, noi della redazione de ilReventino.it saremo lì a documentare la giornata.