di Enzo Bubbo –
Un fenomeno diffuso, in costante consolidamento, riguarda visitatori curiosi e turisti affascinati che rimangono coinvolti e ammaliati dalla bellezza dei fiumi e delle cascate che è possibile visitare a Sersale, ma anche a Zagarise, Cerva e Petronà.
Se è vero che la Calabria è terra di mare e sul mare, non è meno vero che la Calabria è tanto altro ancora.
Ne sanno qualcosa i paesi della provincia di Catanzaro, siamo nell’entroterra del catanzarese, dove impazza il fenomeno del turismo collegato a fiumi e cascate.
Dovunque scorre acqua dolce e fredda, meraviglioso retaggio dei monti della Sila. E’ un continuo andirivieni di turisti. Tanti di loro arrivano dal nord e sono felici di anteporre i solitari boschi alla affollate spiagge.
Qualche esempio di siti da visitare? Sersale fa scuola con la riserva regionale Valli Cupe e le sue gole profonde, con un centinaio di spettacolari cascate.
Qui è possibile fare anche il bagno perché si creano, tra rocce e dirupi, delle caratteristiche pozze d’acqua corrente. Sersale e non solo Sersale, in fatto di cascate e fiumare anche Zagarise, Cerva, Petronà e la vicina Mesoraca hanno tanto da raccontare.
Sono scenari naturalistici che lasciano basiti, sono luoghi maestosi che indicano nella Calabria la regione dove, forse più che altrove, il monte è fratello del mare.
Non è il primo anno che dilaga questo tipo di turismo associato ai fiumi.
Forse è arrivato il momento per la Regione Calabria di valorizzarne le inespresse potenzialità che non vanno sottovalutate perché portano persone, soldi e turismo in luoghi che, seppur lontani dai riflettori, custodiscono importanti memorie e bellezze paesaggistiche straordinarie: non meritano lo spopolamento.