Un Santuario Madonna di Fatima gremito da oltre 350 studenti dell’I.C. «Rodari» di Soveria Mannelli, l’I.C. di Tiriolo e l’ I.I.S. «Costanzo» di Decollatura hanno accolto con grande entusiasmo a Soveria Mannelli, Bernard Dika Alfiere della Repubblica Italiana dal 2016 e poliedrico giovane comunicatore, premiato dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella proprio per il suo impegno ultradecennale per le battaglie su vari fronti riguardanti i giovani e per l’impegno per la pace nel ricordo della memoria della Shoah.
E proprio intorno a tale evento tragico, si è sviluppato, come accade da qualche anno a questa parte, il Progetto Memoria, organizzato proprio dall’istituto scolastico di Soveria Mannelli – capofila del progetto – che, insieme ad altri istituti della provincia di Catanzaro e all’ANPI, ogni anno porta un personaggio che ha vissuto direttamente o indirettamente la tragedia dell’Olocausto. Quest’anno, però, come ha ricordato il Prof. Corrado Plastino, uno dei fautori dell’evento, “Abbiamo scelto Bernard Dika per far dialogare un giovane (ha solo 26 anni ndr) con i giovani sulla memoria, per far loro prendere consapevolezza di cosa abbiano significato e come abbiano segnato profondamente e indelebilmente certi tragici fatti il mondo intero. Bernard, lo voglio dire perché lo penso fermamente, è un autentico dono; per quello che fa, per il suo entusiasmo, la sua voglia di far conoscere la nostra storia recente ai più giovani con quella freschezza e quell’entusiasmo che solo persone con il suo carisma possono infondere negli altri”.
Apertura della manifestazione con alcuni giovani studenti del «Rodari» che hanno dato un assaggio, recitandone la prima scena, della piece teatrale «Gocce di Memoria», per la regia di Corrado Plastino e Cinzia Fiorenza, che sarà allestita nella primavera del 2025, anche a Marzabotto e che tratta proprio della strage che le truppe nazifasciste compirono nel comune bolognese tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944 uccidendo 770 persone.
Dopo la rappresentazione i saluti istituzionali del sindaco di Soveria Mannelli, Michele Chiodo a nome anche di altri sindaci dei comuni coinvolti nel progetto, non presenti per impegni istituzionali, che ha lodato “l’iniziativa e la sensibilità della dirigente dell’I.C. Rodari, Dott.ssa Teresa Pullia e della dirigente del Costanzo, Dott.ssa Maria Francesca Amendola, così vicine a giornate importanti come queste”, e della preside dell’Istituto comprensivo di Soveria, che ha sottolineato come “La memoria costruisce il futuro attraverso un presente consapevole.
Cuore della mattinata, ovviamente, l’intervento dell’ospite d’onore di quest’anno, Bernard Dika che ha esordito raccontando la sua storia di profugo albanese arrivato in Italia ad un anno dalla nascita con i genitori che fuggivano dalla loro terra in cerca di un mondo e una vita migliore dopo la caduta dei regimi comunisti e che, addirittura, per 18 anni ha vissuto la condizione di extracomunitario dovendo recarsi ogni anno nella caserma di Pistoia (città della Toscana dove i suoi erano sbarcati) per la firma di rito. E poi tutta la sua storia politica con l’elezione al parlamento dei Giovani, ancora giovanissimo, fino ad arrivare alla collaborazione con il presidente della Toscana, Giani, di cui è portavoce dal 2022.
Quindi Dika ha iniziato, aiutandosi con alcune slide, una full immersion appassionante e appassionata con gli studenti ponendo loro delle domande a risposta multipla su tutto il periodo storico che va dall’inizio della II Guerra Mondiale con l’occupazione nazista di Danzica e della Polonia, fino al referendum Monarchia-Repubblica del 1946, passando per la strage a S. Anna di Stazzema e la deportazione degli ebrei ad Auschwitz. “Ringrazio Soveria Mannelli, il sindaco, la scuola e, in particolare il prof. Plastino che hanno fortemente voluto che fossi qui oggi. Sapete – afferma rivolgendosi ai giovani studenti – il male peggiore che può affliggerci è l’indifferenza. Vi dico questo perché ho conosciuto personalmente alcuni testimoni di quel periodo terribile, come Enrico Pieri, sopravvissuto all’eccidio di Stazzema che mi ha cambiato la vita e l’animo nei riguardi della storia del ‘900; mi disse: «Il problema di un innocente che vive dall’altra parte del mondo è anche un mio problema». Ed è così! Girarsi dall’altra parte è inaccettabile e se lo facciamo, pensando che certe cose non sono un nostro problema, state sicure che quei problemi verranno a bussare alla nostra porta prima o poi”.
Dika ha proseguito citando grandi personaggi della storia e alcuni protagonisti della Carta Costituzionale come Piero Calamandrei e Giorgio La Pira, ma anche la senatrice a vita, Liliana Segre, sfuggita ai campi di concentramento. “Grandi esempi – ha detto -che hanno fatto la storia e hanno dato la propria vita perché non sono stati indifferenti a ciò che stava succedendo intorno a loro. Anche noi dobbiamo cercare di imitarli, soprattutto oggi che il mondo non è certamente in pace e c’è il rischio concreto dell’uso di armi nucleari che potrebbero distruggere l’umanità intera”.
“La conoscenza della storia del ‘900 è fondamentale, come la consapevolezza degli articoli della Costituzione; sono alla base di una presa di coscienza di ciò che succede intorno a noi. Perché, spesso, si conosce la storia di un migliaio di anni fa, ma non quella del mondo attuale; ed è un grave handicap”.
Al termine dell’incontro, dopo le parole di ringraziamento di don Roberto Tomaino, oltre che parroco di Soveria, anche insegnante di religione dell’istituto scolastico della città, alcuni ragazzi hanno posto delle domande a Dika che ha invitato i ragazzi a scrivergli e poi prima di proseguire la giornata insieme alla locale associazione ANPI, si è concesso ad una serie di selfie con gli studenti (in una delle foto insieme anche alla dirigente, Teresa Pullia).