
Oggi, 4 dicembre 2024, a Cosenza la prima regionale del film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse” sulla figura di Gioacchino da Fiore, al Cinema Citrigno ore 20:00 dove si è registrato il tutto esaurito. La proiezione è stata preceduta da una conferenza stampa nel Palazzo della Provincia alle ore 17.30.

Gioacchino da Fiore nato a Celico intorno al 1130 entrò nel monastero di Santa Maria di Corazzo, nei pressi del fiume Corace nell’odierna Carlopoli, al tempo territorio di Scigliano (Università di Sillanum. ndr), subito dopo essere stato ordinato sacerdote. Fu prima Priore e in seguito nel 1177 fu eletto, suo malgrado, Abate per le sue doti e rimase tale fino al 1188 quando papa Clemente III lo prosciolse dai doveri abbaziali, autorizzandolo a continuare a scrivere.

Fù a Corazzo che l’abate Gioacchino cominciò a scrivere le sue opere, “La Genealogia” fù la prima, e dove iniziò le sue opere principali impiegando come suoi scribi frate Giovanni e frate Nicola.
La distribuzione nelle sale italiane inizierà dal 5 dicembre 2024. Il Film ha già avuto numerosi riconoscimenti Internazionali , 7 per la colonna sonora, compreso il Global Music Awards, e 4 riconoscimenti per il film, tra cui “l’Angelo di cristallo” che dopo nove anni ritorna in Italia. La pellicola è liberamente ispirata alle visioni dell’apocalisse descritte da Gioacchino da Fiore, prodotto dalla Delta Star Pictures per la regia di Jordan River. Le riprese del film, iniziate il 20 giugno 2022 si sono concluse a dicembre dello stesso anno.

Prima pellicola italiana girata interamente in 12K, è stato girato in diverse regioni italiane, in particolare in Calabria dove alcune scene, tra le più suggestive, furono girate a Scigliano nei pressi del ponte romano. Il film Ambientato al tempo delle Crociate, racconta le gesta dell’abate e teologo Gioacchino da Fiore.
La trama: La quarta crociata è alle porte, è il 30 marzo 1202 e l’abate Gioacchino è interrogato dal discepolo Matthaeus riguardo la sua vita. All’anziano Abate restano pochi giorni di vita e sente il bisogno di raccontare tutto, dalle letture del libro sacro, alle visioni che gli hanno dato accesso alle sue mistiche interpretazioni. Nel sonno viene sopraffatto da visioni mistiche: gli astri del cielo sconvolti dall’oscurità del mondo che ha preso il sopravvento. L’Abbate rivela eventi passati e futuri, disvelando cose ancora sconosciute. La sua fama ormai lo precede, poiché ha il dono di interpretare le sacre scritture come nessun altro. Papa Lucio III gli concede così ‘licentia scribendi’ e Giocchino scrive sull’apocalisse. Un viaggio oltre l’impermanenza delle cose terrene. Tutto sembra sospeso, come se non fosse accaduto nulla, ma tutto diviene altro. Sulle montagne la neve continua a cadere e ad avvolgere ogni cosa, ma Gioacchino (nel film Joachim, come nel titolo internazionale, Joachim and the Apocalypse), consapevole che ogni epoca vive la propria apocalisse, ha già annunciato la sua ultima profezia, una speranza per il mondo: Il nostro destino risiede tra due mondi paralleli, quello umano e quello trascendentale e svela il segreto per modificarlo.

L’intento dichiarato e consapevolmente difficile del regista italiano Jordan River è di far luce su di un personaggio storico tanto rilevante nell’evoluzione del cristianesimo e del sistema ecclesiastico durante il Medioevo eppure poco noto al grande pubblico. Più che ripercorrerne l’esistenza, il film si concentra soprattutto sull’esposizione della sua indagine mistico-filosofica che coniuga riflessione e profezia. Gioacchino suddivide la storia dell’umanità in tre età: l’Età del Padre, corrispondente all’Antico Testamento; l’Età del Figlio, che corrisponde al Nuovo Testamento; e infine l’Età dello Spirito Santo, profetizzata di lì a poco (nello specifico dal 1260, in base a un’interpretazione del libro dell’Apocalisse) e in cui si sarebbe verificato un rinnovamento dell’umanità, finalmente libera dagli egoismi e dalle ingiustizie sociali, e destinata a vivere in armonia. La vita di Gioacchino è stata un lungo viaggio mistico, confluito nella sua vasta produzione letteraria. È ricordato come una delle figure più importanti nella teologia medievale, in particolare per la sua dimensione profetica, per il pensiero riformatore, per l’originale interpretazione della dottrina cristiana, e per le critiche alla corruzione morale della Chiesa.

Gioacchino, noto non solo per i suoi rapporti con regnanti ma anche con pontefici, fu consultato per le sue rivelazioni profetiche. Ben tre papi gli chiesero di scrivere sull’Apocalisse. La sua influenza si estese anche a pensatori e artisti internazionali come Montaigne, Hegel, Joyce e persino Michelangelo, che si ispirò al suo pensiero figurativo per il Giudizio Universale. Sebbene Dante lo avesse “canonizzato” secoli prima della Chiesa ufficiale, collocandolo nel Paradiso, le sue idee riformatrici rimasero spesso ai margini e quasi nascoste per oltre 800 anni, talvolta oscurate dall’accusa di presunta eresia. Alla sua morte, furono diffusi anche scritti anonimi per cercare di distorcere il suo pensiero. Questo ne impedì la sua immediata canonizzazione come “Beato” , percorso ripartito negli ultimi anni proprio dalla Diocesi di Cosenza e adesso competenza della Curia romana.

Nella conferenza stampa di oggi erano presenti: il Presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro, il Presidente Film Commission Anton Giulio Grande, il Vescovo di Cosenza S.E. Mons. Giovanni Checchinato, il postulatore della causa di Beatificazione di Gioacchino da Fiore Don Enzo Gabrieli, il regista e produttore Jordan River, l’attore Alessio Braconi, l’attore Federico Palumbo, il compositore della colonna sonora del film Michele Josia. Invitato anche il Sindaco di Scigliano Raffaele Pane, Comune citato nei titoli di coda del film per il patrocinio e il supporto logistico offerto durante le riprese presso il ponte romano.
Per concludere ricordiamo alcuni membri del cast di questo film, che consigliamo a tutti di andare a vedere al cinema, film annunciato al Festival di Cannes nel 2021, prima di iniziare le riprese:
Nikolay Moss, attore internazionale, Felicity Jones (già candidata agli Oscar come miglior attrice), l’attore di Hollywood Adrian Paul (già noto come attore protagonista nella serie di successo Highlander). La collaborazione di numerosi professionisti riconosciuti e apprezzati a livello internazionale, tra cui lo scenografo Davide De Stefano, molto conosciuto negli ambienti internazionali, il Makeup Supervisor e Special effects Designer Vittorio Sodano già nomination Oscar per “Apocalypto” di Mel Gibson e per “Il Divo” di Sorrentino, vincitore di due David di Donatello.