Una comunità in festa e circa un migliaio i visitatori alla prima rappresentazione del Presepe Vivente di Bianchi (all’interno ampia carrellata di foto).

L’iniziativa promossa dalla parrocchia San Giacomo Apostolo, con patrocinio dell’amministrazione comunale è stata possibile grazie al forte impulso del giovane parroco don Giuseppe Trotta, dalle dinamiche suor Luisa e suor Elena e da un nutrito gruppo di volontari: ragazzi, giovani e meno giovani, donne e addetti all’allestimento che hanno sentito il bisogno di tramandare la tradizione più sentita, il Presepe Vivente.

Grande l’entusiasmo in questi giorni fra i partecipanti, che con passione e interesse il giorno di Santo Stefano hanno indossato abiti del tempo, creato scenografie e trasformato il centro storico in una Betlemme millenaria.

Tanta l’emozione fra chi ha voluto rivivere in prima persona la nascita di Gesù per riscoprirne il vero significato “dell’avvento”.

<<Il presepe, la nascita di Cristo – ha spiegato don Giuseppe – è un evento senza tempo, che si rinnova continuamente, e noi facciamo parte di quella compagine dai pastori ai magi, poveri e ricchi, tutti che celebrano il Dio che si è fatto uomo>>.

Il parroco, infine invita a vivere la due giorni del presepe vivente (26 dicembre e 5 gennaio) sul modello di Francesco di Assisi, perché “tutto il resto non conta, non serve, non ci appartiene”.

Circa cinquanta i figuranti, impegnati in quindi scene allestite lungo il percorso dal centro storico alla capanna di Gesù Bambino.

Una magica atmosfera ha avvolto, incantato e condotto i visitatori che hanno ammirato e apprezzato lo sforzo, la dedizioni dei figuranti che hanno prodotto le scene, dalla porta d’ingresso con i sodati romani a seguire con le botteghe artigiane, spaccati di vita quotidiana e contadina, percorso sparso da fiaccole, falò e voci dei viandanti.





