Dopo averla rincorsa e, letteralmente inseguita per moltissimo tempo e tante presentazioni in varie sedi calabresi, come da lei stessa dichiarato, Maria Luisa Mascaro, Past Presidente e Task Force distrettuale Cultura e Turismo della Fidapa sezione Soveria Mannelli, è riuscita a portare nel Reventino, la famosa giornalista e scrittrice, Valeria Santoro, autrice, insieme a Chiara Galgani, del bellissimo libro “Leadership femminile. Esiste davvero?”, che racconta 10 storie esemplari, imprenditoriali e manageriali al femminile, protagoniste della storia industriale del nostro Paese.
L’evento si è svolto presso ‘IIS Costanzo di Decollatura al cospetto di una nutritissima platea di giovani studenti attenti e molto curiosi.
Parterre importante che annoverava tra le altre, oltre alla Mascaro e alla neoeletta presidente della Fidapa, Rosa Pulerà, anche due figure femminili del territorio che rivestono ruoli di leader in settori lavorativi completamente diversi, ovvero: Danila Boggia – Gestore Corporate di un’importante banca e Paola Cardamone, imprenditrice.
Tante le domande rivolte alla Santoro, sia dagli alunni che dalle donne protagoniste dell’iniziativa, su un tema sempre più centrale nella società di oggi come quello del ruolo di leader al femminile. La discussione è stata introdotta dai saluti della Prima cittadina di Decollatura, Ing. Raffaella Perri che ha “salutato con piacere i presenti e l’intuizione avuta dalla Fidapa di invitare un personaggio di spicco per parlare di un argomento molto delicato. Io -ha detto la Perri – personalmente, non ho avuto mai grossi problemi anche nell’ambito della scelta professionale, visto che, comunque, ho scelto un ambito prettamente maschile e neanche nel ruolo di sindaca, ma lì forse, sono stata avvantaggiata dal fatti di essere stata preceduta da altre due mie validissime colleghe in un ruolo che a Decollatura, ormai da 13 anni è decisamente donna”.
Proprio a proposito di indirizzi scolastici, dato che comunque ci si trovava in un liceo scientifico, facente parte di un blocco che offre più percorsi didattici, la discussione è caduta sulle materie STEM, ovvero quelle scientifiche. Valeria Santoro ha risposto ad alcuni interrogativi affermando rivolgendosi alle donne presenti, che “spesso sono scartate dalle donne anche mal consigliate dalle famiglie. Non fatevi dire dagli uomini cosa dovete o non dovete fare. Se volete smontare un pc o costruire una radio, fatelo liberamente. Non esistono professioni che le donne non possano fare”.
Moltissime le tematiche affrontate. Tra le principali, sicuramente, quelle riguardanti la legge cosiddetta <<Golfo-Mosca>>, meglio conosciuta come quote rosa che – ha detto la Santoro – è stata una vera rivoluzione nella gestione dei ruoli soprattutto di vertice nell’imprenditoria e nei CDA delle aziende. I numeri, però, sono ancora impietosi se pensiamo che solo il 2% delle donne presiedono aziende quotate in borsa e solo il 4 è ai vertici delle stesse. Inoltre – ha aggiunto la Santoro – emblematico è il caso di Autostrade per l’Italia nel dopo crollo del ponte di Genova. Cambiato nome e uscita dalla borsa, la nuova società ha rinnovato il CDA rieleggendolo tutto al maschile. Un fatto, purtroppo emblematico di come, quando non c’è un vincolo in una società patriarcale come quella italiana, sia difficile cambiare rotta”.
“Tanti sono gli esempi – ha affermato la giornalista rispondendo ad altri quesiti – di donne leader di aziende importanti italiane, ma la leadership femminile non è paragonabile a quella maschile principalmente perché la donna deve bilanciare la propria attività tra famiglia e lavoro, figli, marito e ruolo professionale. Questa cosa ci penalizza e penalizza soprattutto chi fa part time che, da statistiche, dopo aver partorito, non riesce, a uscire dalla precarietà e, soprattutto, guadagna molto meno di chi è single. Insomma, come dice sempre Chiara (Galgani ndr) tante sono le ragazze che escono dai corsi di studi con una preparazione top, ma, difficilmente, poi questo si traduce in ruoli di vertice. Purtroppo in Italia, paese sostanzialmente ancora maschilista, c’è bisogno di un antibiotico, per usare una metafora medica, per combattere l’infezione ancora in atto”.
Danila Boggia e Paola Cardamone hanno raccontato le loro esperienze. La Boggia sottolineando come “nel mio lavoro di Gestore Corporate sia l’unica donna che si occupa da aziende calabresi con un fatturato superiore ai 5 milioni di euro. Il mio è un ruolo certamente impegnativo e non facile, però, al tempo stesso, ho avuto la possibilità di conoscere tantissime aziende calabresi che fanno cose stupende e che pochi conoscono perché sviluppano il loro brand soprattutto all’estero con marchi internazionali importantissimi”.
La Cardamone, invece, che gestisce insieme alla sorella e al fratello un pastificio, si è concentrata soprattutto “sulle difficoltà delle imprese del Sud a gestire imprese artigianali e veicolare i prodotti per la mancanza o la carenza di infrastrutture (strade, ferrovie, mare) e l’eccessiva burocrazia con cui quotidianamente bisogna confrontarsi. Fortunatamente nella nostra azienda non c’è il problema delle quote rosa visto che siamo in maggioranza! (ride)”.
A conclusione del bellissimo confronto – dibattito, alcune domande, anche molto argute, degli studenti come quelle sul “Gender pay gap”, ovvero la disparità di stipendi. “Le donne madri non riescono – ha risposto la Santoro – a dare la propria disponibilità per le 15-16 ore richieste dalle aziende e con i 700/900 euro di stipendio part time non riescono a vivere. In Calabria, poi, una donna su 3 ancora non lavora. E si sa -è un dato statistico – dove la donna lavora si fanno più figli. La scuola e la famiglia – ha concluso l’autrice del libro – possono fare tanto o, viceversa, limitare la donna. Ricordatevi sempre che competenza e talento non sono di genere e la leadership femminile è la leadreship del futuro; soprattutto quella trasformazionale che è attenta a garantire il benessere del singolo, ma in un beneficio di team, di squadra dove tutti godono dei risultati raggiunti”.