di Enzo Bubbo –
Il sacerdote don Giorgio Rigoni chiama a raccolta attraverso whats app: i parrocchiani rispondono presente. Un flash mob si è tenuto questa mattina (2 giugno 2019) alle ore 9.30, dinanzi alla chiesa madre di Petronà. C’è rabbia, palpabile il malcontento tra i cittadini petronesi.
Finalità della protesta: abbattere le barriere architettoniche del luogo di culto del paese, collocando una porta di legno lungo una facciata laterale. Il progetto c’è già: ha messo nero su bianco, poco prima di un destino avverso, l’ingegnere Rodolfo Carpino, professionista stimatissimo, anche in ambienti accademici, per smisurata cultura e umanità. Anche la porta c’è già, è anche bella, di ottima manifattura, ma è lì ferma nella navata laterale a prendere polvere da più di due anni: la Sovrintendenza di Cosenza, sezione beni culturali, dice che non si può mettere. Motivo: altera il valore storico-artistico del luogo di culto.
Così non la pensa il parroco di origini venete don Giorgio. Sa che non è solo in questa battaglia di civiltà e, come da indole, le reprimende non le manda a dire: “ Mi viene difficile – ha detto la guida spirituale di Petronà anche ai microfoni di emittenti nazionali – comprendere la posizione della Sovrintendenza di Cosenza. Non mi spiego tanta insensibilità dinanzi ad anziani, ammalati e diversamente abili che non possono entrare nel nostro luogo di culto. C’è ignoranza? C’è malafede? Un paese intero ha raccolto soldi per acquistare la porta e esige risposte perché spesso non rispondono. Un nostro concittadino, 30 anni sulla sedie a rotelle, è morto senza poter esaudire il desiderio di entrare nella sua chiesa. Ci sono tanti altri casi di nostri giovani paesani impossibilitati a mettere piede in chiesa. Non è giusto: vengono prima le persone o aspetto della chiesa? La Sovrintendenza parla di scala mobile o altre soluzioni che non convincono perché non meno invasive, non fattibili: buon senso dice che c’è solo la porta. Altro aspetto non secondario: cosa si fa in caso di terremoto?”
La legge sui luoghi di culto, Gazzetta ufficiale 16 maggio 2008, non esclude il ricorso a ingressi laterali e secondari: opzione che viene invece scartata a priori dalla Sovrintendenza. Porta sì o porta no? Delle due una, ma si faccia in fretta, urge una risposta plausibile alle istanze legittime di inclusione sociale. Traduzione: diritti negati e procrastinati alle calende greche a chi, anziani, ammalati e diversamente abili, avrebbe invece bisogno di più attenzioni, più considerazione. Un paradosso, una sconfitta per tutti.