Da Motta Santa Lucia dal centro della Calabria, suo quartiere generale, Mauro Notarianni telelavora ed ogni giorno viaggia in mezzo al mondo attraverso il suo computer e come ci riferisce ha perfino raggiunto Steve Jobs con cui ha addirittura dialogato e scambiato delle email.
Se qualcuno avesse l’ardire di essere incredulo al suo rapporto epistolare con Steve Jobs, qui sotto c’è una schermata di alcune mail scambiate con il co-fondatore di Apple.
Per capire meglio abbiamo posto e formulato qualche domanda a Mauro Notarianni, per approfondire in modo diretto e raccogliere qualche confidenza, su come sono strutturare e come passano le giornate di telelavoro raggiungendo tutto il mondo senza spostarsi da Motta Santa Lucia e magari lanciare qualche consiglio a chi volesse intraprendere la stessa sua esperienza.
La sua storia inizia come abbiamo riportato, e già pubblicato, sulle pagine del sito www.ilReventino.it nel precedente articolo (clicca sulla riga colorata per rileggerlo) dal titolo: Da Motta Santa Lucia passando per la Apple di Steve Jobs, Mauro Notarianni e il telelavoro
Mauro, come funziona la tua giornata da smart worker?
<<Ho dedicato in casa una stanza esclusivamente al lavoro. Con PC, Mac, iPad e altri strumenti che uso quotidianamente. Con l’azienda per la quale lavoro di più non ho fissato dei veri e propri orari di lavoro ma ho preferito stabilire ugualmente delle regole e degli orari, come se mi trovassi fianco a fianco con i colleghi; il rischio, altrimenti, è quello di sentirti continuamente in dovere di lavorare, sottraendo tempo alla famiglia, agli amici, al divertimento>>.
Quali sono i consigli per chi vuole praticare lo smart working?
<<La prima cosa di cui avete bisogno è ovviamente una buona connessione a internet. È un prerequisito essenziale per inviare/ricevere documenti, mail, scambiare messaggi istantanei, sfruttare le videochiamate, controllare PC, Mac e altri dispositivi a distanza e così via. Oltre alla ovvia connessione è fondamentale una scrivania con una buona seduta ergonomica e luci adeguate. Nella mia zona, in passato, erano frequenti le interruzioni improvvise di corrente (anche per pochi secondi); da tempo non è più così ma un UPS (un gruppo di continuità) si è rivelato fondamentale per non perdere all’improvviso tutto il lavoro che si stava facendo (ovviamente se usate un portatile, il problema non si pone). È bene non prendere la brutta abitudine di svegliarsi la mattina e rimanere nel letto con il portatile e continuare a lavorare, rimandando l’orario per alzarsi. Se collaborate con uffici o aziende che aprono in determinati orari, svegliatevi un po’ prima e iniziate a lavorare quando lo fanno anche gli altri. Ovviamente dipende molto dal tipo di lavoro che fate; a me, ad esempio, mi capita di prepare alcuni articoli la mattina presto, per passare poi “la palla” ad altri collaboratori del sito Macitynet che iniziano più tardi.
Se il vostro lavoro comporta videochiamate, non presentavi ovviamente in pigiama ma vestitevi adeguatamente, secondo il dress-code aziendale; non è ovviamente essenziale ma un denominatore comune rende il clima sereno, disteso e più produttivo. È molto importante stabilire anche delle pause: non potete stare continuamente davanti al computer; esistono a proposito regole e uno specifico decreto legislativo prevede 15 minuti di pausa ogni 2 ore di lavoro continuativo davanti al computer. La norma in questione serve a tutelare la salute psico-fisica, soprattutto la vista e la postura. Interruzione non significa necessariamente interrompere il lavoro, ma può essere anche svolgere un’attività, sempre lavorativa, ma che non prevede l’utilizzo del computer. Se non riuscite a capire quando è il momento di fermarsi, potete sfruttare uno dei tanti software che permettono di programmare le pause in tutto l’arco della giornata. Peculiarità di alcuni di questi programmi è che qualsiasi funzione viene bloccata fino al termine della pausa, rendendo completamente inutilizzabile il fidato computer. Alcuni smartwatch integrano funzioni in grado di capire da quanto tempo siete seduti, invitando l’utente ed alzarsi e fare due passi>>.
Quali sono gli strumenti che usi e quali consigli?
<<Gli strumenti che uso sono ovviamente computer di vario tipo, tablet, smartphone. Con gli altri collaboratori comunichiamo usando l’app Messaggi di Apple, Telegram. Per riunioni in cui è preferibile vedersi faccia a faccia, usiamo Skype e FaceTime di Apple. Per comunicare con i colleghi c’è l’imbarazzo della scelta. Per non perdere tempo inutilmente, il consiglio è di sfruttare le funzioni che consentono di impostare la disponibilità (“Occupato”, “Al lavoro”, “Non posso parlare”, “In riunione”, “Solo chiamate urgenti”), stabilendo delle regole anche con i colleghi. Tra gli strumenti più interessanti per ambienti di lavoro che hanno la necessità di mettere in contatto più persone, c’è Slack, comodissimo per inviare messaggi in modo istantaneo ai membri del team. Una delle funzioni di Slack è la possibilità di organizzare la comunicazione del team attraverso canali specifici, canali che possono essere accessibili a tutto il team o solo ad alcuni membri.
È possibile inoltre comunicare con il proprio team anche attraverso chat individuali private o chat con due o più membri. All’interno della piattaforma si possono utilizzare Google Drive, Trello, GitHub, Google Calendar ed altre applicazioni. Sono molte le alternative a Slack e se lavorate con colleghi che usano PC, un software mutipiatatforma interessante è Microsoft Teams. La versione gratuita permette di sfruttare funzionalità come chat, videochiamate, condivisione di file, archiviazione e altro. Tra le peculiarità di questo prodotto, la possibilità di collaborare usando le app di Office per il Web, tra cui Word, Excel, PowerPoint e OneNote. Se avete bisogno di collegarvi con il computer che è distante (ad esempio un ufficio in una diversa città) potete usare una delle innumerevoli soluzioni per il controllo remoto: TeamViewer, AnyDesk, Chrome Remote Desktop, Parallels Access. Comodissimi anche i servizi per la condivisione di file offerti da Dropbox, OneDrive, iCloud e altri ancora>>.
Altre raccomandazioni?
<<Le aziende devono essere particolarmente vigili. Si allo smart working ma attenzione ai cybercriminali che, sfruttando le ingenuità di tanti utenti, potrebbero approfittarne per infiltrarsi facilmente nelle reti private e aziendali. Le aziende devono aggiornare le soluzioni di sicurezza, effettuare sempre gli aggiornamenti di sistemi operativi e applicazioni, limitare i diritti di accesso delle persone che si collegano alla rete aziendale e assicurarsi che il personale sia consapevole dei pericoli derivanti dalla risposta a messaggi non richiesti>>.
Vantaggi e svantaggi dal boom del telelavoro?
<<Ovviamente non tutte le attività possono essere svolte con il telelavoro. Nei casi in cui è possibile, per quanto mi riguarda si guadagna in creatività, flessibilità, maggiore tempo, disposizione, produttività; vi sono anche vantaggi dal punto di vista ambientale. Tra gli svantaggi: l’assenza di rapporti reali con le altre persone, il rischio di isolamento, la riduzione del confronto con i colleghi e la netta separazione tra gli ambienti di casa e lavoro, con ripercussioni sulla qualità della vita a discapito del vantaggio acquisito>>.