Martirano – L’intento è quello di provare a costruire in maniera partecipata un circuito di fruizione turistica che unisca attraverso la logica della rete un buon numero di comuni del Reventino-Savuto e non solo.
In tal senso una prima tappa di una ricerca condotta a livello universitario si è svolta a Martirano.
È iniziato il programma di ricerca finalizzato a recuperare le architetture, i borghi e i paesaggi rurali del comprensorio del Reventino-Savuto, promosso dall’Università Iuav di Venezia sotto la guida del professore Pierluigi Grandinetti.
La sfida è quella di contribuire a innescare un processo di rinascita dei borghi calabresi, sia conservandone e valorizzandone le specificità, sia mettendoli in rete attraverso la costruzione di un circuito di fruizione turistica integrata.
Il primo gruppo di studenti è arrivato nei giorni scorsi nel borgo di Martirano, per condurre l’attività di ricerca sul campo dove il rilievo degli edifici e lo studio degli impianti urbani storici sono affiancati da un’intenso rapporto con la comunità locale, vera depositaria di informazioni spesso determinanti per le operazioni di restauro architettonico e di rigenerazione urbana.
Il riferimento per il borgo di Martirano è don Antonio Stranges che, attraverso la storia dei palazzi e delle rispettive famiglie nobiliari, gli usi e le tradizioni del posto finanche rispolverando le antiche leggende locali, ha guidato il gruppo di studenti composto da: Nicholas Fontanini, Federica Parlato, Beatrice Tanduo e Anna Conte.
Nelle prossime settimane arriveranno altri gruppi di giovani studenti di architettura che, come per Martirano, saranno accompagnati a visitare i borghi dall’architetto calabrese Guglielmo Minervino, referente locale della ricerca.
La prossima tappa sarà Motta Santa Lucia prevista per il 19-21 novembre 2019.