San Pietro Apostolo – A seguito dell’annuncio dello sciopero della fame ad oltranza che il sindaco di Cicala, Alessandro Falvo, avvierà da mercoledì come segno di dissenso “per l’inerzia è la superficialità con cui si sta trattando la copertura della zona carente del medico di medicina generale”, il primo cittadino San Pietro Apostolo, Raffaele De Santis, ha inteso portare sostegno alla rivendicazione fornendo la propria solidarietà e condividendo in pieno i motivi che hanno portato Falvo ad assumere una protesta così forte.
De Santis ha sottolineato come “lasciare i cittadini nell’incertezza più assoluta su un tema così importante quale quello della sanità di base non è da paese civile. Provo sdegno vergogna per la vicenda che non interessa solamente il comune di Cicala, ma l’intera area dell’entroterra catanzarese, abbandonata da anni ad uno spopolamento inesorabile che inevitabilmente si traduce in invecchiamento della popolazione residente”.
La protesta del sindaco del comune di cicala nasce da una vacanza del posto di medicina generale che dura ormai da 10 mesi e che interessa circa 600 cittadini di Cicala ed altri 700-800 dell’ambito sanitario di appartenenza che nel corso di questo lungo periodo hanno avuto l’esito di garanzia di un servizio minimo garantito da un medico incaricato provvisoriamente.
“Assicurare il diritto alla salute di tutti i cittadini – afferma De Santis – deve essere tra le assolute priorità di ogni società che voglia definirsi civile. Noi sindaci dell’entroterra, in qualità di prima il garante della salute pubblica sul territorio, non possiamo evitare di ribellarci attuando forme civili di protesta, ad un sistema che penalizza oltremodo le nostre comunità e che viola un diritto garantito dalla Carta Costituzionale”.
<<L’auspicio – per come riporta una nota pervenuta in redazione – del primo cittadino di San Pietro Apostolo, in condivisione con il sindaco di Cicala, è quello di una convocazione di un tavolo tecnico in Prefettura che, come augurato da Falvo sia “volto a fissare tempi e modi certi per la soluzione definitiva della criticità e attui tutte le tutele per la popolazione che da qui a qualche giorno potrebbe trovarsi nuovamente senza assistenza sanitaria di base”.
Quando esternato dai due sindaci – si legge nella nota arrivata in redazione – rappresenta senza ombra di dubbio non solamente un reale disagio per i cittadini interessati, ma anche e soprattutto motivo di seria preoccupazione per tutta la popolazione dell’entroterra catanzarese che rischia di non avere più quegli standard quantitativi e qualitativi per un servizio pubblico indispensabile quale quello che deve mirare alla pari opportunità di accesso e di fruizione uguale per tutti i cittadini della regione, nel rispetto della Costituzione e delle normative nazionali e regionali, ancor di più se vittima di tali disagi è una componente della popolazione composta prevalentemente da anziani>>.