In viaggio in Belgio dove si registra una numerosissima presenza di connazionali, 300.000 circa secondo i dati ufficiali, e dove è ampia la comunità calabrese.
Abbiamo intenzione di pubblicare nel corso del nostro soggiorno, sulla pagine de ilReventino.it, questa esperienza cercando di arricchirla con delle testimonianze di quanti, partendo dalla Calabria, ormai sono integrati in questa nazione europea.
Iniziamo con questo pezzo, che cronologicamente rispetta l’arrivo in terra belga, ma che intende costituire il meritato plauso alle forze dell’ordine preposte a garantire la sicurezza dei cittadini, tutti i cittadini residenti e visitatori.
Seguiranno altri articoli dedicati a raccontare le storie di tanti calabresi che vivono e lavorano in Belgio, cercando di raggiungere, in particolare, quelli che hanno le proprie origini nei centri del Savuto e del Reventino per ricreare un ideale ponte di collegamento con la terra natia, magari andando a ritroso nel tempo, raccogliendo i ricordi rimasti in memoria dei posti lasciati e collegandoli con l’attuale realtà attraverso i personali percorsi di vita.
Arriviamo in una notte frenetica nella città di Charleroi, siamo nel cuore del Belgio.
IN PRIMO PIANO
Charleroi – La serata di venerdì ha registrato la presenza massiccia della polizia per le vie della cittadina belga. Un vero e proprio “controllo territoriale” a tappeto è stato portato avanti con straordinaria tecnica militare dai reparti impegnati nell’operazione, per tutta la notte.
La sicurezza nel cuore del Nord Europa resta ai massimi livelli, anche dopo i recenti attentati di matrice terroristica. Diversi gli agenti per strada, coadiuvati da unità cinofile e volanti. Controllate anche alcune abitazioni e diversi locali della movida. La costante presenza della polizia garantisce la tranquillità dei tanti connazionali nel Paese.
Questo è solo l’inizio, si continua, e vi rimandiamo al prossimo articolo.
di Omar Falvo