Oggi in campo commerciale il marketing e la pubblicità sono sistemi indispensabili per la pubblicizzazione dei prodotti e per conquistare le scelte dei consumatori, condizionabili tra l’altro, attraverso tecniche anche subliminali.
Purtroppo, non si può prescindere da questo discorso, se non si vuole lasciare il mercato in balia di prodotti di scarso valore, venduti solo perché pubblicizzati e “confezionati” bene.
Infatti, ci sono grandissimi produttori, che pur dedicando tempo e fatica alla creazione di prodotti di grande qualità, si trovano comunque in seria difficoltà a causa di un sistema di distribuzione spregiudicato che punta tutto sull’abbassamento degli standard qualitativi e quindi dei prezzi.
I prodotti di qualità paradossalmente costando maggiore lavorazione, e dovendo essere venduti a prezzi maggiori per coprire e rendere quindi almeno sostenibili i costi di produzione – rendendo così possibile la continuazione della stessa attività – sono paradossalmente meno competitivi in prima battuta.
Per questo necessitano di tecniche pubblicitarie adeguate, che da una parte facciano conoscere ai cittadini-acquirenti l’essenza del prodotto e dall’altra gli alti standard qualitativi, come il rispetto dell’ambiente, ad esempio, o della scelta di materie di prima qualità per rispettare la salute del consumatore. Permettere all’acquirente di conoscere questi aspetti, che sottendono una produzione di qualità, consente di fornire un valore aggiunto al prodotto che altrimenti massificato arriverebbe attraverso i canali di distribuzione ed essere scelto solo per le politiche di basso prezzo.
Ecco che allora il marketing e la pubblicità possono svolgere un grande ruolo.
Non bisogna mai criminalizzare il moderno, le innovazioni tecnologiche e le tecniche comunicative possono essere di grande supporto al prodotto di qualità.
Perché se l’attività regge, regge il prodotto. Se si fanno affari si può continuare a produrre bene. Perché regalare il mercato a prodotti scadenti e a distributori spregiudicati?
Un pò come nella vita, non è detto che la debbano vincere sempre i più cinici, se si sa comunicare in relazione empatica.