di Raffaele Arcuri –
Legalità è Buona Politica, è stato questo il tema dell’incontro che ha avuto luogo nella sala consiliare del comune di Carlopoli.
Si è discusso di legalità come valore fondamentale dell’azione politica, di collaborazione tra amministrazioni ed associazioni, e di costruzione di reti sempre più complesse, per veicolare e diffondere le buone pratiche amministrative.
L’incontro si è svolto domenica 29 gennaio, e dopo i saluti del sindaco di Carlopoli, Mario Talarico, i primi cittadini di Miglierina, Pietro Hiram Guzzi, e di Sellia Superiore, Davide Zicchinella, hanno raccontato la propria avventura amministrativa alla luce dei colori della legalità, gli unici con cui dipingere l’impegno politico.
Dai loro contributi è emersa fortemente la necessità di ricostruire i pilastri della cosa pubblica partendo dalla realtà, dal rapporto quotidiano con i cittadini. È necessaria un’infiltrazione culturale, l’amministratore locale deve essere portatore di interessi collettivi, non familiari, che gli consentano di prendere decisioni che riguardino la dignità collettiva e non le esigenze del singolo. Amministrare una comunità talvolta significa saper dire di no.
“I sindaci sono l’espressione migliore dello Stato – ha affermato Arturo Bova, presidente della Commissione Regionale contro la ‘ndrangheta – in una terra in cui la politica si occupa soprattutto di schieramenti; occorre ridare dignità alla politica e riempirla di contenuti”.
Gianni Speranza, ex sindaco di Lamezia Terme, ha raccontato la sua esperienza e ha raccomandato di non lasciare soli gli amministratori.
La rappresentante di Libera Catanzaro, Nancy Cassalia, ha raccontato come l’associazione accompagni le vittime dell’usura e della criminalità attraverso uno sportello dedicato e della gestione dei beni confiscati alle oraganizzazioni malavitose attraverso una rete di cooperative.
Dario Vassallo, fratello di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica (Salerno), ucciso in un attentato di stampo camorristico, ci ha regalato la sua toccante esperienza, e ci ha ricordato che, quando viene ucciso un sindaco si uccide lo Stato; suo fratello, voleva solo trasformare la sua terra in un territorio migliore. Dario ha sottolineato la necessità di far nascere una rete che renda meno soli gli amministratori, perché la politica deve essere rottura e non compromesso.
Ha moderato e concluso i lavori Maria Antonietta Sacco, membro del Direttivo Nazionale di Avviso Pubblico e consigliere del comune di Carlopoli.
“Fare l’amministratore in questo periodo – ha affermato Maria Antonietta Sacco – non è cosa gratificante, in un’epoca in cui lo Stato taglia risorse e trasferimenti. Non ci si deve però arrendere anche se c’è una grande solitudine. La credibilità deve essere il filo conduttore dell’azione amministrativa, la sola strada per costruire una politica migliore”.