La possibilità di installare delle pale eoliche sul Monte Reventino, più precisamente nell’ambito territoriale del comune di Platania, ha generato e fatto innalzare l’attenzione e l’interesse riguardo l’impatto degli impianti di produzione di energia da posizionare sul territorio. L’argomento è comunque oggetto di discussione e su tale aspetto è stata convocata la prima riunione presso la sede di Italia Nostra a Lamezia Terme, per venerdì 6 novembre alle ore 18,00.
Per come riportato in alcune note di comunicazione diffuse per informare dell’incontro, si precisa che la Regione Calabria, Dipartimento Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali, Servizio 11 (Attività Produttive e filiere economiche, fonti rinnovabili ed efficienza energetica), con un provvedimento del 26 ottobre scorso, a firma del Dirigente del Servizio ing. Sergio De Benedictis e della Dirigente del Settore avv. Maria Rosaria Mesiano ha indetto la conferenza dei servizi per valutare da domanda di autorizzazione presentata dalla società “Platania Vento” con sede in Padova per la realizzazione di un impianto eolico della potenza di 27,5 MW nei comuni di Platania, Feroleto Antico e Lamezia Terme depositato sin dal 2010.
Di seguito riportiamo il post di Francesco Bevilacqua, avvocato e naturalista sempre attento alle tematiche ambientali, riguardante l’incontro programmato sull’argomento che contribuiamo a diffondere nell’intento di informare e rendere partecipe l’intera popolazione dell’area del Reventino.
<<Alla conferenza vi prenderanno parte le amministrazioni locali ed una serie di altri soggetti. Le amministrazioni locali dovranno esprimere l’eventuale dissenso motivato. Nell’atto si legge che informazioni potranno essere chieste al geom. Salvatore Talarico al n. 0961/858345, di cui non si specifica il ruolo e che, presumibilmente, è un funzionario regionale. Vi è il pericolo del silenzio assenso. Fin qui le informazioni del caso. Il commento. Si prospetta la ripresa di una serie di vecchi parchi eolici che
riguardano tutta la dorsale dal Monte Mancuso sino al Monte Portella e che riguarda, in sostanza, tutta la parte nord dell’Istmo di Marcellinara. Società forestiere, con l’aiuto di “sviluppisti” locali e nel silenzio delle amministrazioni locali, vorrebbero lucrare guadagni enormi con corrispondente, grave sacrificio di uno dei luoghi più belli, identitari e vivi dell’intero territorio calabrese. Così come è accaduto sulla parte sud dell’istmo, letteralmente martoriata dalle pale eoliche, senza alcun ritorno economico per le popolazioni locali. Lo scempio che si produrrebbe sulla dorsale del Reventino è davanti agli occhi di tutti: basta guardare verso le montagne di Maida, Cortale, Girifalco, San Pietro a Maida. Sull’inutilità per chiunque di questi progetti basta leggere in Internet i dati di Enel e Terna sulla ormai spropositata produzione di energia elettrica da fonti alternative in Calabria e sui risicati consumi di energia in Calabria. Per discutere sulle iniziative da prendere ci vediamo tutti venerdì 6 novembre alle ore 18:00 presso la sede di Italia Nostra in via De Medici 5 (Palazzo Baccari, nei pressi dell’ex sede dell’Ufficio delle Entrate)>>.
Nelle immagini: scorci della dorsale del Monte Reventino. Foto Francesco Bevilacqua.