Il Sindaco di Carlopoli Mario Talarico ha di recente fatto circolare un documento che contiene importanti riflessioni sulle prospettive future delle aree interne della Calabria, e in particolare di quella del Reventino-Savuto, in relazione al problema del loro progressivo spopolamento e della necessità di individuare forme virtuose di crescita e potenzialità di sviluppo sostenibile.
Ricordiamo che i Comuni dell’area del Reventino-Savuto, con a capofila proprio il Comune di Carlopoli, hanno a suo tempo presentato un progetto, che potrà rientrare nel Piano nazionale di sviluppo delle aree sottoutilizzate del Paese ed essere finanziato con fondi comunitari 2014-2020.
Ritornando al documento che qui si intende commentare, in un primo momento, Talarico descrive quelli che sono a suo avviso i punti forti del territorio: sicuramente l’ambiente e le bellezze naturali, le tradizioni, ma anche ciò che l’uomo ha prodotto nel corso della sua storia, senza alterare in modo irreparabile gli equilibri della natura, ma anzi ricercando uno sviluppo il più possibile sostenibile e in armonia con l’ambiente e le tradizioni del territorio. Infatti:
<< Gli odori e i sapori dell’antica montagna appenninica non sono stati cancellati. Ma l’attaccamento degli abitanti alle proprie tradizioni e l’innovazione apportata dalle nuove tecnologie stanno gradualmente creando una diversa qualità dello sviluppo, nella quale il turismo ha un ruolo potenzialmente preminente. La riscoperta e il recupero dei luoghi finalizzati ad affermare un’identità, da coniugare con la capacità di conservazione, rappresentano un modello di sviluppo sostenibile da perseguire. >>
Talarico prosegue poi l’analisi del territorio, concentrandosi sugli aspetti socio-culturali e in particolare su istruzione, mobilità e sanità, centrando infine l’attenzione sulla piaga dello spopolamento delle aree interne, che ne determina un lento e inesorabile declino:
<< L’area interna Reventino-Savuto è costituita da 14 Comuni: Serrastretta, Cicala, Carlopoli, Decollatura, Soveria Mannelli, Motta Santa Lucia, Conflenti, Panettieri, Bianchi, Colosimi, Parenti, Pedivigliano, Scigliano e Carpanzano, che vantano un buon livello di istruzione, sono presenti Istituti Scolastici Superiori a indirizzo industriale, agrario, socio pedagogico, liceale ecc. Tuttavia l’economia agro-silvo-pastorale, di questa come di altre aree interne del Sud, registra da anni una crisi profonda. Alle potenzialità del territorio, da sempre non adeguatamente valorizzato, intese come unico volano di sviluppo, si contrappone il fenomeno dello spopolamento e la complicata mobilità interna che ne determinano un progressivo impoverimento non solo in termini economici ma soprattutto nell’erogazione e fruizione di servizi con un inevitabile generale peggioramento della qualità della vita. >>
Sulla sanità, Talarico si sofferma particolarmente, in quanto nodo cruciale di un impoverimento del territorio che si sta aggravando in questi ultimi anni:
<< Un importante fattore da considerare, nell’ambito dei servizi essenziali, è la sanità, oggi come mai al centro di una politica di contenimento dei costi che ne ha determinato un profondo stravolgimento portando a una riduzione dei servizi, facendo si che nella popolazione locale si percepisca insicurezza e mancanza di tutele. La sanità rappresenta un ultimo baluardo delle arre interne che occorre sostenere e rilanciare al fine di ridurre la disparità di trattamento che fomenta la fuga degli abitanti dai piccoli centri montani verso le grandi città sicuramente meglio attrezzate. >>
Ma anche i trasporti, viari e ferroviari, sono additati come elementi critici e fortemente condizionanti di uno sviluppo del territorio modesto o addirittura mancato:
<< La maggiore criticità del territorio è rappresentata da una disastrata mobilità interna che impedisce anche il normale svolgimento delle attività quotidiane come lo spostamento dalla propria abitazione al luogo di lavoro. Negli anni si è assistito a un progressivo impoverimento di risorse economiche e umane, impiegate per la manutenzione di strade e ferrovia, che ha portato a una rete viaria e ferroviaria poco efficiente in quanto fatiscente e pericolosa. Le strade delle aree interne sono spesso interrotte e/o impraticabili: alcune di esse, appena costruite, non sono mai state funzionanti, a seguito anche di fenomeni di dissesto idrogeologico abbastanza diffusi; oppure sono in costruzione da anni e mai completate, come il caso della principale arteria di collegamento che attraversa tutta l’area Reventino-Savuto, nota come Strada del Medio Savuto che in parte è crollata e in parte, a distanza di decenni, è da completare e quindi nel complesso inutilizzabile. >>
In merito alle reali prospettive di sviluppo e miglioramento della qualità della vita nel territorio considerato, Talarico individua come elemento prioritario e trainante la logica della rete e dell’integrazione tra le Amministrazioni locali, per definire politiche comuni di cui tutte e ciascuna di esse possano effettivamente beneficiare:
<< Fermo restando le potenzialità tipiche delle zone dell’entroterra, interrogarsi sui fattori di sviluppo e miglioramento della qualità della vita è oggi più che mai imperativo. Per rilanciare le aree interne occorre una visone di insieme scevra di campanilismi e in una logica allargata di mutualismo e concertazione. In tal senso l’individuazione dei fattori di sviluppo di un’intera area non può ridursi a singoli e sporadici progetti, spesso a carattere edilizio, da realizzare in un comune piuttosto che nell’altro; occorre puntare su progetti integrati mirati a sostenere la realizzazione, la crescita e l’implementazione dei sistemi locali di sviluppo in funzione delle reali specificità e vocazioni territoriali, integrando e sostenendo le iniziative in corso e promuovendone di nuove. >>
Il documento che abbiamo qui voluto commentare, e in parte riportare nel virgolettato, è a nostro avviso un’ottima base di partenza per affrontare le criticità che il nostro territorio presenta e individuare prospettive di sviluppo che siano in linea con i bisogni di una popolazione che resiste ancora a condizioni di vita non certo paragonabili a quelle di altre aree più fortunate del Paese e della stessa Calabria.
E’ opportuno però, prescindendo anche dal possibile finanziamento europeo che potrebbe arrivare con il Piano nazionale di sviluppo 2014-2020, che gli amministratori locali, almeno quelli dei 14 Comuni dell’area Reventino-Savuto, raccogliendo l’invito, neppure troppo velato, del Sindaco Talarico, comincino a ripensare la loro azione politico-amministrativa come un lavoro in rete, per una programmazione che non sia più limitata a un piccolo comune, di per sé scarsamente considerato, ma che sia intenzionata a sfruttare il peso specifico di un’intera area, con un bacino di popolazione e un’estensione territoriale che possano pertanto risultare maggiormente significativi.
In questa nuova ottica, che presuppone soprattutto un cambio di mentalità: dagli interessi particolari a quelli condivisi da una comunità più allargata, può essere racchiusa la vera svolta capace di cambiare, in meglio, il destino del nostro territorio.