Salve a tutti, sono molto contenta di essere nuovamente insieme a voi per darvi qualche utile consiglio sui rimedi naturali, attraverso la mia rubrica. Oggi, in particolare, parleremo della raccolta delle erbe di San Giovanni. Il 24 giugno, infatti, è la festa del santo, ultimo dei profeti.
Tradizionalmente questa giornata è legata alla raccolta delle Erbe come l’iperico, conosciuto anche come erba di San Giovanni. È una pianta appartenente alla famiglia delle Hipericaceae, piuttosto diffusa, Infatti è possibile trovarla lungo i margini delle strade, nelle radure dei boschi o ai bordi dei campi. Il suo nome scientifico è hypericum perforatum, mentre i nomi comuni sono molti, il più comune erba di San Giovanni, legata al fatto che la sua fioritura massima sia durante il solstizio d’estate, precisamente tra il 23 è il 24 giugno, notte in cui vengono raccolte le sue sommità fiorite, quando buona parte dei fiori è già aperta e prima che ve ne siano di appassiti.
Qualità e proprietà curative
La parte della pianta dell’iperico utilizzata per i suoi principi attivi, è costituita dalle sommità raccolte durante la piena fioritura ed essiccate. Questa meravigliosa pianta officinale ha proprietà aromatizzanti, digestive, antispasmodiche antinfiammatorie, cicatrizzanti astringenti ed ipotensive. Trova Inoltre applicazione nel trattamento delle palpitazioni, dei cambiamenti dell’umore, e di altri disturbi tipici della menopausa, del disturbo da deficit dell’attenzione /iperattività, del disturbo-compulsivo…
In erboristeria è molto conosciuto come antidepressivo, migliora l’umore e calma l’ansia. Prima di intraprendere una terapia con l’iperico, però, consigliamo sempre di parlare con il proprio medico in quanto occorre evitare di prenderlo con gli psicofarmaci è, in particolare, con antidepressivi tradizionali, poiché potrebbe causare interazioni anche importanti. Non solo, l’uso dell’ iperico è in grado di inibire l’azione della pillola contraccettiva e risente nell’utilizzo dei chemioterapici, capaci di innalzare o o abbassare l’attività del fitoterapico. Inoltre va evitato se si è in cura con farmaci anticoagulanti, poiché è capace di allungare i tempi di sanguinamento.
L’iperico, dunque, viene utilizzato per migliorare l’umore e calmare l’ansia, merito di una serie di sostanze che si potenziano a vicenda come i naftodiantroni, l’ipericina e pseudo ipericina, che regolano a livello cerebrale la concentrazione dei neurotrasmettitori responsabili del tono dell’umore, tipo serotonina, adrenalina e noradrenalina. A queste se ne aggiungono altre, come i floroglucacinoli(iperforina), dall’ effetto ansiolitico. L’insieme di tutte le componenti ci dà un prodotto antri depressivo e sedativo bilanciato.
Modi d’uso
– Si usa in diverse modalità: si possono prendere 30-40 gocce di estratto idroalcolico di iperico diluita in acqua per due o tre volte al giorno; oppure ci si può orientare su 1 o 2 compresse di estratto secco da 300 mg, da prendere fino a tre volte al dì. In alternativa, è possibile preparare un infuso: versa da 2 a 4 g di pianta secca in 150 ml di acqua bollente per 30 minuti e bevilo 2-3 volte al dì. La terapia va seguita 20-30 giorni e può essere prolungata per 2-3 mesi ma sempre d’accordo con il medico attenzione agli orari, per chi soffre di problemi d’ansia, che compaiono soprattutto la sera, meglio spostare l’ultima assunzione a fine giornata, in modo da favorire il sonno. Se si fa fatica ad alzarsi dal letto, invece, è preferibile prendere l’iperico appena svegli.
– Molto utile anche per curare ustioni e ferite, può agire pure sulla pelle grazie alla sua capacità di lenire il dolore e stimolare la rigenerazione dei tessuti. Questo lo rende un valido rimedio d’emergenza in caso di ferite, ulcere, piaghe da decubito, eritemi, e ustioni fino al secondo grado. La pianta officinale tende a favorire la chiusura delle lesioni Grazie soprattutto all’azione di flavonoidi e flavoni. Inoltre, vanta un potente effetto antivirale e antibatterico che ostacola la proliferazione dei germi, tanto da essere stata tra i prodotti impiegati per trattare il virus dell’herpes di tipo I e II.
Viene utilizzato come estratto acquoso al 20%. In caso di ferite, piaghe e scottature occorre versare l’estratto di iperico con un cucchiaio su una garza, che viene applicata sulla zona che fa male e poi mantenuta per tutto il giorno. Chi soffre di herpes, invece, può eseguire da 2 a 3 applicazioni quotidiane. Meglio però evitare di esporsi al sole perché l’iperico può causare delle reazioni di foto tossicità.
– L’iperico aiuta a contrattare le vampate di calore durante la menopausa Appunto in questo caso va associato ad altri rimedi fitoterapici che hanno un’azione a livello ormonale. Si usa versare in 500 ml di acqua 4 grammi di estratto secco di iperico, Aggiungi 5 g di vitex agnus castus e altrettanti di cimicifuga. Questa bevanda va bevuta 3 volte nell’arco delle 24 Ore, per 15-20 giorni, seguendo cicli di 3-4 mesi.
– Tra le virtù dell’iperico, c’è anche la sua azione per disintossicare il fegato, ottimo depurativo è in grado di ripulire il fegato da diete equilibrate, consumo di prodotti tossici e ormoni. A maggior ragione, per chi ha una sofferenza epatica dovuta all’assunzione di alcuni antidepressivi farmacologici, può essere valutabile, sempre con prudenza e sotto controllo del medico, passare dalla terapia medicinale alla naturale.
In cucina
L’iperico trova spazio pure in cucina, non solo per le classiche tisane. I petali dei suoi fiori e le foglie hanno, infatti, un sapore agrodolce, simile alla menta, ma un po’ più amaro, in grado di conferire un gusto più rinfrescante a insalate e macedonie. Inoltre, viene utilizzata nella preparazione di una grappa aromatica: si versano fra 10 e 20 grammi di petali secchi di iperico in un litro di grappa ed eventualmente, vengono aggiunte delle fettine di Un limone non trattato, in grado di accentuare il sapore rinfrescante. A questo punto si lascia macerare per 15 giorni, poi il contenuto viene filtrato e si aggiunge dello zucchero, a piacere.
Cari amici, in attesa di essere nuovamente on line su ilReventino.it con un nuovo appuntamento della mia rubrica, non mi resta che augurarvi buona raccolta, buona festa di San Giovanni e, naturalmente, buon onomastico a chi porta questo nome.