La più “Piccola Biblioteca del Mondo” si trova nel quartiere Cuti del comune di Rogliano, forse il rione più popolare ma certamente il più famoso per via del pane, molto conosciuto nella provincia di Cosenza.
Ex cantina, poi filanda, in seguito cellula clandestina del partito monarchico, forse l’ultima in Calabria, infine magazzino di derrate alimentari durante la guerra. Di storia ne hanno tanto da raccontare le pietre a vista delle mura che incorniciano la piccola biblioteca. Un’atmosfera magica, luci soffuse e calde, specchi e libri, tanti, alcuni rari e introvabili, alcuni vissuti come le prime edizioni, libri in lingua originale, libri autografati dagli autori.
Quaranta, quarantacinque posti a sedere tra sedie, cuscini e a terra, magari su un libro. Così racconta “l’inventore” di tale luogo in una recente intervista per Rai 3. Nata nel gennaio 2023 da un’idea di Daniel Cundari, poeta e narratore, tornato in Calabria per «coinvolgere le nuove generazioni ma anche le persone più adulte attraverso un’informazione che rispecchia quello che siamo, ovvero la tradizione, ma in modo molto innovativo».
In solo due anni annovera già numerosi eventi culturali organizzati al suo interno. Il primo fu con Angela Bubba e il suo romanzo edito da Bompiani su Elsa Morante, poi con Vito Teti che presentò “La Restanza”, Mimmo Gangemi con un libro dedicato ad Ettore Majorana. Seguirono microfestival di musica, di arte, di teatro che ha visto protagonisti Dario De Luca, Sandro Sottile, Paolo Presta con la sua fisarmonica, Sasà Calabrese con un lavoro sulla Scuola dei Cantautori Genovesi e Daniele Moraca. Non mancano le mostre collettiva d’arte che vedono esporre artigiani e artisti da ogni angolo della Calabria.
L’idea è stata quella di realizzare World’s Smallest Library in Calabria dove “ascoltare anche storie d’amore gratis”, frase che capeggia su una lavagnetta in bella vista. Un ritrovo unico e inestimabile per il turismo lento, quello interessato ad approfondire, riscoprire, sentire. Chiunque può entrare, sflogliare e leggere un libro. Anche prenderlo in prestito o donarne qualcuno. L’obiettivo, come afferma lo stesso Cundari, è “quello di offrire ai giovani un luogo in cui si respirino libertà, indipendenza, confronto politico e sociale per contrastare lo spopolamento imperante delle aree interne e discorsi distruttivi o privi di sostanza, concretezza e lungimiranza.”
Sempre lo stesso cundari scrive “Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire. Ho ricostruito molto, e ricostruire significa collaborare con il tempo, nel suo aspetto di “passato”, coglierne lo spirito o modificarlo, protenderlo quasi verso un più lungo avvenire; significa scoprire sotto le pietre il segreto delle sorgenti.”
La Piccola Biblioteca viene gestita attraverso l’omonima associazione culturale. Un’offerta culturale a tutto tondo e senza aver ricevuto sinora alcun finanziamento pubblico, ma solo frutto di passione e voglia di stimolare.