Solo l’altra notte è stato presentato il Bilancio con le cifre, ma per la mobilitazione sono bastate le indicazioni di Giorgetti di alcune settimane addietro, quando annunciava sacrifici per tutti.
In verità si capiva che continuavano le affermazioni menzognere e ingannevoli.
Alludeva a eventuali tassazioni degli extraprofitti. Ma le contrapposizioni interne alla maggioranza, soprattutto di Forza Italia legata alla Banca Mediolanum di Berlusconi, hanno fatto capire che alla fine sarebbe accaduto peggio di quanto già accaduto lo scorso anno.
L’anno scorso fu consentito, invece di pagare qualche cifra in tassazione, di accantonate delle cifre in deposito bancario.
Quest’anno la chiamata ai sacrifici comuni si è tramutata in un beffa ridicola: le banche sono chiamate a prestare 3 miliardi e mezzo da destinare ingannevolmente alla Sanità… anticipando soldi che poi il Governo dovrà restituire a partire dal Bilancio 2027… quando ci sarà un nuovo Governo – Cioè a carico del futuro.
Proprio come per altri 9 miliardi e mezzo di deficit che saranno a carico di future generazioni.
Nel mentre si continua con una ventina di condoni.
A ridurre il finanziamento alla Sanità in rapporto al PIL, tradendo le promesse fatte ai Medici e agli Infermieri
A continuare a tenere la Scuola in crescente declino.
Tanto accade nello scenario drammatico delle due guerre vicine a Noi. Seminano morti e distruzioni materiali con spese ingenti a vantaggio di guerrafondai. Mentre si stanno riversando i rincari e l’inflazione sui ceti sociali popolari e più indifesi, costretti a forti restrizioni del potere di acquisto con impoverimenti ulteriori.
Meno spese e acquisti alimentari e per cibi di qualità inferiori.
Meno cure e più sofferenze diffuse.
Si giustificano i governanti con la metafora abusata della coperta che è corta.
Ma ingannano anche i loro elettori dei ceti popolari che li hanno votati.
Favoriscono spudoratamente gli evasori… e per una parte di cittadini c’è l’invito a concordare quanto pagare.
Mentre lavoratori Dipendenti e Pensionati pagano alla fonte, non evadono e non possono neppure chiedere di concordare quanto pagare!
Creando nel Paese ceti e categorie di protetti e di altri fiscalmente castigati.
A ciò si aggiunge la dannosa politica di volere la Flat-tax… un sistema fiscale portato a tre aliquote che
1 – contrasta con il principio costituzionale della contribuzione progressiva,
2 – favorisce i redditi alti e altissimi e crea ammanchi al bilancio dello Stato
3 – provoca tagli ai servizi con inevitabile maggiore dequalificazione
4 – e, al contempo spinge i rincari a carico dei ceti popolari, con entrate basse e medio basse.
Da anni Dipendenti e Pensioni perdono potere d’acquisto.
In questi ultimi anni le condizioni si sono aggravate perché si sono aggiunte delle pesanti concause:
1 – l’inflazione che, da quando fu abolita la Scala mobile, non è più possibile contrastare , sostituita da basse percentuali di rivalutazioni che pure a loro volta non vengono da tre anni riconosciute totalmente a tutti, ma in forme decrescenti ai importi a scalare
2 – le cure sanitarie che stanno divenendo impossibili e che risucchiano in certe situazioni più del cento per cento del cedolino pensionistico.
Queste ultime due concause, sono in grado nel giro dei prossimi due tre anni di provocare altri due milioni di cittadini che non potranno curarsi più, in aggiunta ai già 2 milioni e mezzo.
Per il doppio fenomeno di avere.
1-Redditi da lavoro dipendente e cedole pensionistiche ferme al palo.
2-Mentre gli acciacchi degli invecchiamenti cresceranno e cresceranno i costi delle cure.
Queste semplici considerazioni non richiedono mobilitazioni dimostrative, ma una mobilitazione permanente e generale.
Interessano tutte le categorie e tutti gli elettori destinati all’invecchiamento.
Interessano ancor di più i Giovani che si troveranno a vivere in condizioni di estreme povertà diffuse. Per la disoccupazione ancora elevata, per la precarietà e il lavoro sotto pagato.
Oggi attraverso una informazione generalmente asservita riesce difficile far capire cosa succederà. Si producono inganni su inganni ripetendo e ripetendo che con questo governo l’occupazione è ai massimi storici.
Ma non dicono che si tratta per migliaia e migliaia di “occupati” di poche ore lavorative al mese, occasioni temporanee e sottopagate, che a loro volta consentiranno livelli pensionistici davvero da futura miseria.
Ecco perché i Giovani dovrebbero essere in prima fila nelle mobilitazioni, invece di sapersi organizzare generalmente solo e soltanto per correre a agli spettacoli d’ogni tipo, trascurando di riflettere su ciò che sta succedendo intorno a loro e cosa potrà riservare a loro il futuro.
Noi che siamo Genitori e Nonni, veniamo da percorsi di impegni politici e sindacali e dobbiamo continuare a sentirci impegnati, ma scendendo in Piazza dobbiamo saper dire Loro che se non si mobiliteranno ora insieme a Noi domani resteranno soli e sconfitti.
E perderanno non solo le condizioni di un certo benessere di cui ancora si può godere, ma anche definitivamente la dignità di avere piena cittadinanza.
Concludendo va detto che tutto il quadro degli aspetti economico-sociali sarà aggravato dell’Autonomia differenziata, ove si arrivasse all’applicazione. E’ Legge già in vigore.
Sono stati presentati 5 ricorsi alla Consulta di Stato per abolirla totalmente e/o per rivederne delle norme da disapplicare, da parte delle Regioni: Sardegna, Campania, Puglie, Emilia Romagna e Toscana.
Sono state raccolte più di un milione e mezzo di firme per abolirla totalmente, consegnate alla Cassazione. Per verifica e consentire lo svolgimento di un Referendum abrogativo, che per essere valido ha bisogno del 50% più uno di elettori andati al voto. Ora bisogna aspettare stando mobilitati per riuscire a coinvolgere più elettori possibili ad andare ai Seggi.
Intanto adoperiamoci ad essere numerosi in questa manifestazione indetta per il prossimo 30 ottobre davanti alla Prefettura.
Angelo Falbo, Responsabile Lega SPI CGIL del Reventino