Di seguito pubblichiamo l’intervista a Piero Petrisano, fondatore del gruppo facebook “Scigliano ti amo”, gruppo che raccoglie tantissimi sciglianesi nel mondo e non solo. Conosciamo insieme questa realtà 4.0 nata nella valle del Savuto e che promette di regalare emozioni autentiche. Un modo questo per far riaffiorare le nostre radici, pilastri indelebili di un passato proiettato verso il futuro, passando dal presente dalla sublime bellezza.
Il titolo del tuo gruppo “Scigliano ti amo”, evoca un nobile sentimento: cosa ti ha spinto a crearlo?
Ciascuno di noi porta nel proprio cuore le proprie radici e questo vale anche per me. I luoghi dell’ infanzia, specialmente in chi vive lontano da quei luoghi, portano alla mente ricordi ed emozioni intense. Anch’io porto il mio Paese nel cuore e sento la nostalgia dei miei compagni di infanzia dispersi nel mondo. Ecco che mi è venuta l’ idea di creare un gruppo che potesse fare da luogo di incontro di tutti coloro che hanno radici sciglianesi o che in ogni caso amino Scigliano.
Oltre ad essere un luogo di incontro, quali sono gli scopi e gli obiettivi che si pone il vostro gruppo?
Scigliano nella storia è stato un centro economico e culturale di prim’ ordine. Comprendeva un territorio molto vasto ed era Città Regia e pertanto la popolazione godeva di alcuni privilegi . Come popolazione superava i 10.000 abitanti, seconda solo a Cosenza, nella Calabria Città. Era tanto importante il patrimonio religioso che Scigliano era conosciuta come la Città delle 40 chiese. La più importante era l’ Abazia di Corazzo, oggi nel territorio di Carlopoli. Poi, nel 1811, con la riforma dei francesi, fu smembrata, dando luogo a diversi comuni: Bianchi, Colosimi, Pedivigliano, Carlopoli, Soveria Mannelli. Negli anni 60 il comune di Scigliano contava oltre 3.500 abitanti. Poi iniziò l’ emigrazione e lo spopolamento ed è stato inesorabile il declino. Oggi a Scigliano sono circa 1.000 residenti. Ci sono più Sciglianesi nel mondo che in Paese. Per gli emigrati la nostalgia del Paese di origine è forte e le seconde e terze generazioni sono molto interessate a risalire alle loro radici. Pertanto, l’ idea di creare uno spazio dedicato a tutti coloro, vicini e lontani, che amino Scigliano, nasce dall’ esigenza di una moltitudine di persone che sentono il bisogno di stare in contatto con la loro terra di origine e con i loro “ fratelli di sangue”. L’ altro obiettivo, non secondario, è quello di fare conoscere e valorizzare l’ ingente patrimonio storico-artistico dei centri storici di Scigliano e di tutta la Valle del Savuto, Della zona del Reventino e di tanti altri comuni che hanno origini Sciglianesi.
Cosa farete nelle prossime settimane?
Per esempio, il 19 giugno faremo un gemellaggio con il Comune di Petronà, fondato da sciglianesi nel 1.716. Si pensi al Ponte Romano sul Savuto, una maestosa testimonianza con oltre duemila anni di storia, ai tanti conventi e chiese che testimoniano un glorioso passato. Tutto ciò può innescare interessanti flussi turistici. Infine, ma non ultimo, cerchiamo di mantenere vivi e tutelare l’ uso del dialetto ed il mantenimento di usi e costumi locali. Appropriarci delle nostre radici ci può rendere orgogliosi del nostro passato e ci può dare la forza e la convinzione per scrivere qualche pagina significativa del nostro presente.
Il vostro Gruppo sta registrando un successo di iscritti veramente notevole, qual è il segreto di tanto successo?
È vero. Il numero di iscritti cresce con velocità sostenuta e sono molto felice per questo. Il nostro gruppo è nato da poco più di due mesi, abbiamo superato i 1.600 iscritti e ogni giorno registriamo tra le 20 e le 50 nuove adesioni. Questi numeri, credo, siano la migliore testimonianza del gradimento che stiamo riscuotendo, ben superiore alle nostre migliori aspettative. Devo citare la moderatrice Graziella Astorino, che ringrazio di cuore perché ha un effetto trascinante sull’ intero gruppo: è un grande motore che ci spinge in avanti! C’è nel gruppo un clima di entusiasmo e genuinità, che spero ci porterà lontano.
Da recenti ricerche dovute a Franco Emilio Carlino ed altri storici emerge che, dopo il tremendo terremoto del 1.638, che causò molte vittime nella Calabria Citra, molti abitanti di Scigliano restarono senza tetto e migrarono verso altri siti, dove di stabilirono. Emerge che da Sciglianesi sono stati fondati ben 24 villaggi, che ora sono Comuni autonomi. Paesi come Petronà, nella Sila Piccola, oppure Savelli, nella Sila Grande. In questi Paesi si parla il dialetto sciglianese, compresa la f aspirata, cafè si dice CAHÈ! Molti altri Paesi si trovano nella Valle del Savuto e nella zona del Reventino, come Colosimi, Bianchi, Panettieri, Soveria Mannelli. In questi Paesi ricorrono gli stessi cognomi e si festeggiano gli stessi Santi di Scigliano. Tutto questo ci porta ad approfondire i contatti e si potrebbe sfociare ad una associazione tra Comuni, ricostruendo idealmente il territorio “la grande Scigliano Città Regia” e mettere insieme le forze per portare avanti progetti comuni”
Grazie a tutti gli iscritti e a tutti coloro che ci seguono.