di Giulia Tramonti (studentessa) –
La sede del Liceo Scientifico “Luigi Costanzo” di Decollatura, è stata teatro della presentazione del libro “Noodles, acqua bollente e lacrime” scritto dal giornalista, responsabile dell’innovazione e dello scouting tecnologico, nonché docente all’Università Cattolica di Brescia, Alberto Albertini, bresciano, laureato in Filologia moderna.
Il pamphlet in questione è una testimonianza di successi e insuccessi vissuti proprio dall’autore, affiancati da storie di campioni sportivi, filosofi, scienziati, raccontati e seguiti da molteplici consigli per aiutare i lettori, studenti e imprenditori di ogni età, nel loro percorso studentesco e lavorativo. Il professor Albertini, al suo arrivo, è stato intervistato da due studenti dell’Istituto, in preparazione dell’incontro che si sarebbe poi svolto nella mattinata di lunedì 13 febbraio 2023.
Professore, la prima cosa che volevamo sapere è: da dove nasce l’idea di scrivere “Noodles, acqua bollente e lacrime”?
“Nasce dalla mia esperienza di docente all’Università Cattolica di Brescia, dove sono in contatto quotidianamente con tutti quelli che stanno cercando una strada, una motivazione e vogliono capire qual è la loro passione più profonda, e dunque li aiuto a capire al meglio il mondo del lavoro e delle aziende […] in quanto io lavoro nell’industria da ormai 36 anni.
Cos’è che l’ha spinta a scegliere Filologia Moderna come facoltà universitaria?
“Perché credo che la formazione umanistica sia molto importante nella vita […]. Al giorno d’oggi si parla molto di ingegneria, trascurando le scienze umane, dall’uomo antico antropologicamente, in noi non è cambiato nulla, siamo sempre gli stessi, anche nelle antiche tragedie greche vediamo rappresentato l’uomo di oggi […]. Dunque, secondo me, gli studi umanistici aiutano molto a coltivare quelle che oggi sono definite SOFT SKILLS, cioè la capacità di relazionarsi, di dialogare con gli altri, di imparare a lavorare in gruppo; quindi credo che sia importante avere almeno una base umanistica solida, come quella che viene data qui al Liceo”.
Lei è un economista lombardo, tratta perciò l’argomento “economia” nella sua regione. Come ovviamente si può notare, è presente un grosso divario per quanto riguarda ciò, tra Nord e Sud. Secondo lei perché l’imprenditorialità meridionale non decolla, è più un problema di persone o del sistema?
“Non credo tanto di persone, poiché alla fine l’italiano, in qualunque regione, possiede una grande caparbietà, una grande motivazione e anche un grande orgoglio; tutte le regioni si assomigliano in quanto determinazione. Forse un po’ il sistema ha bisogno di essere rinnovato, di un nuovo slancio e una proiezione verso il futuro, spesso bisogna iniziare a costruire oggi, per un buon risultato che non si otterrà immediatamente. Dunque ben venga l’istruzione […] Un grande consiglio che posso dare al di là della regione in cui siamo nati o delle occasioni che possiamo avere o meno, è molto importante studiare, perché lo studio è un ascensore sociale, più sappiamo, più miglioreremo e potremo avere opportunità professionali e di vita”.
Tra gli interventi dell’autore, quelli che hanno lasciato un segno negli studenti sono principalmente due: seguire le proprie passioni, “fare ciò che ti fa stare bene, senza tener conto delle pressioni subite dall’esterno, come ad esempio il volere familiare o quello che la società si aspetta da te, e il non arrendersi davanti alle difficoltà, grandi o piccole che siano, poiché anche dopo ad un errore o un fallimento può nascere qualcosa di grande. Ringraziamo ancora l’autore Alberto Albertini della disponibilità e delle riflessioni che ha lasciato, le quali sicuramente aiuteranno gli studenti.