In occasione del bicentenario della stesura dell’Infinito, il canto di Leopardi, il più celebre del poeta di Recanati, Pellegrini pubblica Leopardi e L’Infinito dello scrittore e filosofo lametino Raffaele Gaetano.
Quello di Gaetano è un breviario del sublime, come viene riportato nel sottotitolo dell’opera, un cofanetto prezioso nelle vesti di un libriccino di 148 pagine in cui l’autore compendia i pensieri, gli scritti e le letture del grande poeta dell’Infinito.
Leopardi e L’Infinito è un volume ricco di fonti, una minuziosa ricerca tra le lettere, gli appunti di prosa e i libri contenuti nella Biblioteca Leopardi di Recanati dove Gaetano si è recato per scoprire, visivamente e fisicamente, cosa Leopardi leggeva e pensava, le radici della sua immensa formazione.
Leopardiano e leopardista (amante e studioso del Leopardi), Raffaele Gaetano ha dedicato altri lavori al poeta come Beati se non sanno la loro miseria (Periferia, 1996, 2^ ed. 1997), Della filosofia leopardiana (Rubbettino, 2000), L’autore mio prediletto (Rubbettino, 2001) e Giacomo Leopardi e il sublime (Rubbettino, 2002).
Trama
L’Infinito di Giacomo Leopardi è una delle esperienze più alte e riconoscibili della moderna estetica del sublime, sorta di divinità pervasiva presente in tutta la sua opera in un’inusitata gamma di registri.
In occasione dei duecento anni dalla stesura del celebre idillio, questo libro ne ricostruisce minutamente le fonti letterarie e filosofiche restituendoci sotto una nuova luce un intellettuale fra culture, inquieto, obliquo e curioso e un capolavoro che del sublime è un vero e proprio breviario. (Dalla prefazione di Giuseppe Rando)
Antonio Pagliuso