Proprio non riesce, la Garibaldina, a mettersi dietro le spalle la retrocessione diretta che è stata il triste epilogo della scorsa stagione, a eliminare le scorie che ha inevitabilmente lasciato, a invertire un trend negativo che dura ormai da quasi due anni. Due anni di sconfitte, spesso di umiliazioni e quasi sempre di mancanza di un qualsivoglia spirito di reazione.
Ma veniamo alla partita di oggi con un Mangone, per nulla trascendentale, che ha letteralmente passeggiato sul terreno dell’“Antonio Leo” di Soveria Mannelli, portandosi a casa una vittoria netta, per 4-1, e dimostrando una superiorità mai messa in discussione dai padroni di casa.
A farsi pericolosa per prima è però proprio la Garibaldina, su un calcio di punizione da fuori area che Mancuso intercetta e indirizza di testa verso la porta, con un difensore che salva con un po’ di affanno.
Ma è solo un’illusione, perché appena due minuti dopo, al 12°, passa il Mangone su calcio d’angolo, con un tiro ravvicinato dopo un batti e ribatti con la difesa locale che non riesce colpevolmente a liberare (0-1).
Ancora due giri d’orologio e, al 14°, il Mangone trova il raddoppio con una ripartenza veloce. Gli bastano due passaggi per tagliare fuori centrocampo e difesa locali e liberare un uomo davanti alla porta che non sbaglia (0-2).
La Garibaldina dà un piccolo segno di reazione qualche minuto dopo con il suo unico uomo che appare in grado di mettere in difficoltà la difesa avversaria: Cittadino, che impegna il portiere in una non facile respinta.
Poi arriva addirittura il gol che accorcia momentaneamente le distanze, al 36°, con Repole che raccoglie un tiro dalla bandierina e di testa colpisce la traversa interna, con il pallone che ricade oltre la linea di porta (1-2).
Il primo tempo si chiude così e ci si aspetterebbe una ripresa giocata con il coltello tra i denti, ma a rientrare in campo è la solita squadra molle, che ormai sembra non credere neanche più a se stessa.
Il secondo tempo inizia come il primo e, al 12°, il Mangone ne approfitta ancora: con uno schema su calcio d’angolo manda in brodo di giuggiole la difesa locale e segna ancora con un colpo di testa appoggiato comodamente in rete da dentro l’area piccola (1-3).
Per la Garibaldina è ancora Cittadino che prima, al 20°, non centra la porta con un tiro da fuori, ma da posizione favorevole, e poi, al 27°, liberato al limite dell’area, si fa respingere un tiro ravvicinato dal portiere avversario che fa una gran parata.
A passare per la quarta volta è invece ancora il Mangone, al 36°, che sfrutta un pasticcio difensivo tra portiere e difensori e centra ancora la rete (1-4).
La partita non ha più altro da dire se non sancire la pochezza di una squadra che non è in grado di esprimere un gioco plausibile. Anche alcune scelte di mister Sestito sono apparse poco comprensibili, come schierare il “cavallo di ritorno” Repole a centrocampo, mentre con Mirabelli avrebbe potuto ricostituire una coppia di centrali difensivi che, col senno di poi, forse non avrebbe preso due gol dopo 15 minuti. Così come insistere nello schierare dal primo minuto un centravanti non più giovane come Mancuso, che dimostra di essere molto bravo tecnicamente e di testa, ma è estremamente statico e costringe praticamente la squadra a giocare con un uomo in meno. Ma sono dettagli, perché allo stato attuale non si vede come si potrebbe uscire da una crisi che si protrae ormai da troppo tempo e sembra irreversibile.
L’arbitraggio, come spesso accade, è stato pessimo, quasi più del gioco espresso dai padroni di casa. Ha consentito il gioco duro degli ospiti per tutta la partita. Il giovane talento dei locali, Cittadino, è stato letteralmente massacrato dai difensori avversari e, per estremo paradosso, a finire sul taccuino dei cattivi è stato proprio lui, ammonito per un normale fallo a centrocampo, appena due minuti dopo l’inizio della partita. Non ha certamente influito sul risultato, ma gli arbitraggi non sono all’altezza della categoria e questo ormai è un tasto dolente al quale la Lega dovrebbe cercare di porre rimedio.
Raffaele Cardamone