Commento
Ora si fa piuttosto delicata la situazione della Garibaldina, risucchiata, dopo quattro sconfitte consecutive, nei bassifondi della classifica: quartultima con 13 punti, a pari merito con lo Scandale e il Cutro, e con sotto solo l’Atletico Maida (12 punti), il Real Fondo Gesù Crotone (11 punti) e il fanalino di coda San Fili (7 punti).
Paradossalmente, è stata proprio la squadra di casa ad avere la prima gigantesca occasione da gol, su un pallone perso in uscita dai centrali avversari, insuperabili nel gioco aereo ma attaccabili con palle basse e pressing sullo stretto. Sinopoli ruba palla e la cede su un piatto d’argento a Fazio che invece di impattare con forza, tenta un tiro di precisione che, forse sfiorato dal portiere avversario, va a stamparsi sul palo. Se fosse entrata questa palla, la partita avrebbe potuto prendere una piega completamente diversa, costringendo gli avversari a scoprirsi e dando la possibilità ai giallorossi di agire in contropiede. Ma, a parte questo episodio, il primo tempo è stato sostanzialmente equilibrato, con la squadra di casa che ha dimostrato ampiamente di poter tenere testa ai più quotati avversari, i quali riescono a vedere lo specchio della porta solo con qualche tiro da fuori parato senza problemi da un attento De Sio. Al contrario, la Garibaldina si è resa pericolosa con un tiro di Lepore deviato in angolo e con un’azione in rovesciata di Sinopoli che viene fermata in area con una mano da un avversario: intervento molto dubbio che l’arbitro ha però giudicato non punibile.
Il secondo tempo inizia con la Garibaldina che va un po’ in difficoltà nei primi minuti, subisce la pressione avversaria, con un’azione in linea su una ripartenza che potrebbe procurare guai maggiori se Lepore non fosse riuscito a sventare con un prodigioso recupero e, nel susseguente calcio d’angolo, con il palo che salva i giallorossi su un tiro al volo da fuori area sulla ribattuta della difesa. Poi però la squadra di casa riprende le misure all’avversario e attacca in massa per tutta la parte centrale del secondo tempo e praticamente fino alla fine, quando però incappa, per eccesso di generosità, in un contropiede letale da parte della Juvenilia, che segna con Galati a una manciata di minuti dalla fine. In realtà si vedeva benissimo che la squadra cominciava a lasciare troppi spazi agli avversari con una condotta di gara troppo “garibaldina”, visto che il pareggio poteva anche essere un risultato accettabile contro una compagine superiore per organico e per classifica.
Ancora una volta siamo costretti a dire che non ha brillato la terna arbitrale che ha penalizzato a nostro avviso la squadra di casa: l’arbitro Filippi, che è incorso in una serie di errori di valutazione su interventi fallosi, ammonizioni, proteste eccessive e falli di reazione ignorati, e gli assistenti Maddalena e Morgera, che non lo hanno supportato a sufficienza.
Cronaca
Primo tempo:
3° – Errore in uscita della Juvenilia con la sfera consegnata a Sinopoli che serve a Fazio un pallone da mettere in rete a botta sicura. Il suo tiro però è lento e leggermente impreciso e, forse sfiorato dal portiere avversario, va a stamparsi sul palo.
6° – Tiro dalla lunga distanza della Juvenilia con il pallone che si perde abbondantemente alto sulla traversa.
14° – Traversone pericoloso della Juvenilia con De Sio che sbroglia con un’uscita plastica in presa alta.
25° – Tiro della Juvenilia da fuori area respinto a pugni chiusi, in tutta sicurezza, da De Sio.
30° – Tiro in diagonale di Lepore che viene deviato da un difensore ed esce di pochissimo.
37° – Punizione da ottima posizione procurata da Sinopoli con una bella giocata, ma Lepore non la sfrutta a dovere e non prende neppure lo specchio della porta.
40° – Su fallo laterale, Sinopoli prova la rovesciata per servire qualche compagno piazzato in area, ma il pallone impatta nella mano di un avversario. L’azione lascia molti dubbi, ma per l’arbitro è tutto regolare.
Secondo tempo:
5° – Un malinteso tra Lepore e Giaccari innesca una ripartenza della Juvenilia che è lo sesso Lepore a sventare con un prodigioso recupero e la deviazione in angolo di un tiro scoccato da appena dentro l’area.
6° – Sul conseguente calcio d’angolo, una ribattuta della difesa garibaldina mette in condizione la Juvenilia di tirare da fuori area con il pallone che centra il palo.
7° – Sulla ripartenza, Sinopoli viene fermato con le brutte da un avversario che l’arbitro, pur concedendo il calcio di punizione, colpevolmente neppure ammonisce.
10° – Serra si fa trovare bene in piena area di rigore, riesce a controllare la sfera e a indirizzarla verso la porta avversario sfiorando il palo.
– Da qui in poi, la Garibaldina fa registrare una marcata superiorità territoriale, pur non riuscendo a concretizzare la mole di gioco creata con vere e proprie occasioni da gol, ma rischiando, col passare dei minuti, riversandosi sempre più spericolatamente nella metà campo avversaria, di esporsi alle possibili ripartenze di una Juvenilia sempre sul pezzo.
42° – GOL JUVENILIA. Da una palla persa nella tre quarti avversaria nasce la fuga che si conclude con un tiro miracolosamente respinto da De Sio, ma poi ribadito in rete da Galati a due passi dalla linea di porta.
46° – La Garibaldina ci prova e si fa pericolosa con un tiro di Lepore che esce di poco al lato. È l’ultima occasione per recuperare quel pareggio che era sembrato a portata di mano.
- De Sio Tommaso: 6,5. Para quel poco che c’è da parare durante tutta la partita e prova anche a opporsi al contropiede finale che dà la vittoria alla Juvenilia respingendo il primo tiro, mentre non può nulla sulla ribattuta da due passi del centravanti Galati.
- Bonacci Mattia: 6. Gioca da centrale in un ruolo per lui inedito, ma se la cava bene, dopo una prima fase in cui sbaglia qualche rinvio e qualche facile appoggio.
- Cardamone Jacopo: 6,5. Gioca da terzino, che poi è il suo ruolo naturale, e francobolla il brutto cliente che si trova di fronte, oltre a sbrogliare parecchie situazioni delicate con i suoi interventi puntuali. Nel secondo tempo spinge di più, cercando di rendersi utile anche in fase offensiva.
- Pascuzzi Mario Michele: 6. Una prestazione attenta e convincente per tutta la partita, anche se non riesce a frenare l’azione di contropiede che costa la sconfitta.
- Casciaro Danilo: 6. Primo tempo così così, cresce nella ripresa quando prende più spesso l’iniziativa e toglie in più di un’occasione a Lepore la responsabilità di far partire sempre dai suoi piedi l’azione offensiva.
- Mirabelli Ruben: 6. Tiene bene, con personalità, per tutta la partita, anche se è fuori posizione nella ripartenza che costa la sconfitta alla sua squadra: avrebbe potuto fare qualcosa di più sulla prima ribattuta di De Sio.
- Serra Simone: 6. Entra spesso nel vivo del gioco, ma non sempre con la giusta lucidità. Sulla sua fascia si prova di più e meglio a giostrare palla a terra, ma sbaglia qualcosa di troppo nelle scelte cruciali che avrebbero potuto cambiare indirizzo alla partita.
- Giaccari Gaetano: 5. Abbastanza impalpabile il suo impatto sulla partita, non riesce a tenere palla e a proporsi con efficacia sulla sua fascia di competenza.
→ 20. Scalise Emmanuele (dal 10° del secondo tempo): 6. Dà maggiore vivacità all’azione, lotta con convinzione e anche di fisico, che non sarebbe il suo forte. Forse, schierato da centravanti, avrebbe potuto mettere in difficoltà, con il fraseggio stretto, i due centrali avversari fortissimi nel gioco aereo.
- Sinopoli Emanuele: 6. Svaria molto su tutto il fronte d’attacco, detta spesso il passaggio, ma i due bravissimi centrali avversari lo sovrastano per statura e doti atletiche. Nei primi minuti recupera un pallone sull’uscita con i piedi di uno dei due: era quella la chiave della partita su cui insistere.
- Lepore Antonio: 6,5. La sua classe non si discute, ma vuole che l’azione passi sempre dai suoi piedi e dopo un po’ il “giochino” diventa prevedibile per gli avversari. Entra quasi sempre nelle azioni più pericolose e davanti alla difesa fa un lavoro oscuro ma prezioso.
- Fazio Marco: 5. Non approfitta di un’occasione gigantesca nei primi minuti, su appoggio comodo di Sinopoli: anche se il suo tiro si stampa sul palo, poteva fare meglio. Poi si intestardisce in azioni personali, ignorando linee di passaggio interessanti e divenendo a volte perfino irritante.
→ 20. Talarico Pasquale (dal 25° del secondo tempo): 5. Visibilmente statico e appesantito, viene schierato nel ruolo inedito di centravanti, proprio nella zona del campo in cui sarebbe servita maggiore dinamicità e velocità per provare a mettere in difficoltà due centrali insuperabili sulle palle aeree.
Mister Cipparrone Sandro: 5. Prova a cambiare assetto tattico, schierando una difesa a quattro che dà buoni frutti per quasi tutta la partita. Il suo errore sta nel non accontentarsi del pareggio a reti inviolate, apparso ampiamente alla portata dei suoi ragazzi: in questa fase delicata della stagione, un punto, strappato alla squadra attualmente terza in classifica, avrebbe fatto molto comodo. Nella parte finale espone la squadra al contropiede avversario e prende puntualmente gol a tre minuti dalla fine. Obiettivamente incomprensibile la sostituzione di Fazio, che ci poteva stare perché già ammonito e anche irritante nella ricerca asfittica della giocata personale, con un Talarico palesemente fuori forma. Un giocatore più dinamico avrebbe consentito forse di rendersi maggiormente pericolosi, magari fornendo un contributo anche in fase di copertura nei rari contropiede avversari, l’ultimo dei quali è stato però letale.
Raffaele Cardamone