Artista poliedrico, completo, architetto, uomo raffinato, parliamo di Francesco Arabia, originario di Rogliano, borgo ridente della valle del Savuto. Le sue opere filtrano, da ogni poro possibile, una varietà di sentimenti. Mosaici, sculture, quadri, un miscuglio di raffinata “autenticità” trasportata-con una straordinaria disinvoltura- nei suoi pezzi. La simbologia del “risveglio”, per Arabia, emerge e si decodifica, da ogni prospettiva possibile, nella bellezza dei colori o nelle “pietruzze” utilizzate nei mosaici: dei capolavori del nostro secolo.
“Nelle mie opere trascino i sentimenti…”
Le mille sfaccettature dell’arte prendono letteralmente forma nelle “creature” da lui finemente elaborate, poiché di vere e proprie creature si parla. Francesco Arabia plasma con un talento indiscusso e con una tecnica artistica raffinata la vera “bellezza”. Un diploma di liceo artistico nel cassetto e la “contaminazione” del maestro Cesare Baccelli, questi alcuni degli ingredienti presenti nella sua arte. Le sue tecniche di pittura, incisione e modellazione “accarezzano” una fotografia della vita, solo per utilizzare una piccola metafora, celermente cristallizzata con lavori da “le mille e una notte”. Le opere di Francesco Arabia, degne di una pellicola televisiva da prima serata, dal carattere a tratti fiabesche, creano un filo conduttore con il passato proiettandolo verso il futuro.
(Alcune opere di Francesco Arabia)
La ringrazio per questa chiacchierata, per me è un grande onore. Vuole raccontare ai nostri lettori una delle sue prime opere?
Certamente! Risale al 1993, un mosaico straordinario nella chiesa di San Cleto a Roma, feci questo mosaico in collaborazione con mio fratello. In precedenza avevo svolto attività di scultura e anche di incisione.
(Il maestro Francesco Arabia durante la lavorazione di un suo mosaico)
Come nasce il suo stile inconfondibile? Ricorda i suoi primi passi?
Devo tutto al mio maestro: il grande Cesare Baccelli. Durante i miei anni presso il “liceo Artistico” di Cosenza mi diede la possibilità di frequentare il suo studio, questo ha fortemente forgiato la mia tecnica.
Le sue opere narrano i veri sentimenti, è così?
Si…è così! Nelle mie opere “trascino” i sentimenti. Per la precisione trasporto proprio i miei sentimenti (sorride ndr). Questi possono variare in base al mio stato d’animo, oltreché anche in base alle giornate. Sai, una bella giornata di sole regala altre prospettive (sorride ndr).
Esistono differenze tra la scultura e il mosaico?
( Riflette ndr) La scultura è la madre, il mosaico è il padre: nasce tutto dalla scultura! La mia passione per l’arte nasce proprio dalla scultura.
Nelle sue opere intravedo una sorta di anima nascosta… cosa può dirmi?
Si, concordo, è la mia ( sorride ndr). Nelle mie opere trasferisco me stesso. La mia passione per questo lavoro plasma il mio stile; è proprio la passione l’arma vincente!
Come concilia la sua attività di artista con la professione di architetto?
Le due cose si conciliano in maniera molto semplice, non sono distanti tra loro. Esiste il mosaico perché esiste l’architettura, solo per fare un piccolo esempio. Nell’ultimo periodo sto collaborando con l’artista Sara Piuzzi. Abbiamo creato un laboratorio “Sarabia” mosaici. Lei è di origini italiane ma vive in Germania: è una grande artista.
Servizio a cura di Omar Falvo
Giornalista pubblicista