Vincenzo Fullone è atterrato in Calabria oggi alle ore 18:35. L’aeroporto è quello di Lamezia Terme. Vincenzo Fullone è l’attivista calabrese imbarcato nella seconda missione della Freedom Flotilla e catturato, dalle forze di occupazione israeliane, al largo delle coste di Gaza. Fullone, 53 anni, nato a Mirto Crosia in provincia di Cosenza, era stato trattenuto, insieme ad altri attivisti, per essersi rifiutato di firmare i documenti necessari alla sua scarcerazione. Dopo le denunce di violenze fisiche e psicologiche da parte di altri membri della Flottiglia, scarcerati in precedenza, era aumentata l’apprensione per gli attivisti ancora detenuti in Israele.

L’11 ottobre, domenica, l’Unità di Crisi della Farnesina, coordinatatasi con il Consolato italiano ad Amman, ha confermato che i cittadini italiani che avevano rifiutato la liberazione immediata sarebbero stati estradati in Giordania il giorno successivo, 12 ottobre. La notizia è stata accolta con grande sollievo dalla comunità di Mirto Crosia, che nei giorni precedenti si era mobilitata a sostegno di Fullone. Anche la comunità ProPalestina Calabria, che aveva coordinato la mobilitazione regionale per la sua liberazione, ha diffuso un comunicato stampa: «Quella che si consuma nei territori occupati (si legge nella nota) è una realtà fatta di torture, violenze e privazioni dei diritti fondamentali. Giornalisti, medici, studenti, donne e minori vivono ogni giorno in condizioni disumane. La liberazione di Vincenzo è una vittoria, ma non basta: serve la liberazione di tutti gli ostaggi e dei prigionieri politici palestinesi.»
Fullone è giunto a Lamezia Terme con il volo AZ1167, proveniente da Amman con scalo a Roma Fiumicino. Una figura nota e controversa, Vincenzo Fullone è molto conosciuta nella sua terra d’origine per un evento straordinario avvenuto nel 1987, quando, all’età di 14 anni, affermò di aver avuto una visione della Madonna. Fu lui il primo a notare le lacrime sulla statua della Madonna della Pietà, in una chiesetta abbandonata a Mirto Crosia e costruita ex voto da naufraghi greci secoli prima. Le presunte visioni continuarono negli anni successivi, accompagnate da episodi inspiegabili: il riaffiorare di una fonte d’acqua secca, il ritrovamento di oggetti sacri perduti con la comparsa di una sfera luminosa, visibile solo a lui, che lo avrebbe guidato. Le apparizioni cessarono nel 1992 con un ultimo messaggio, e non sono mai state ufficialmente riconosciute dalla Chiesa. Tuttavia, ancora oggi Mirto Crosia è meta di pellegrinaggi, e la chiesa della Madonna della Pietà, in seguito riconsacrata, è frequentata da fedeli che ricordano quei giorni. Sempre nel 1992, iniziarono a comparire sul corpo di Fullone strani lividi sulle spalle, simili a colpi di frusta, senza apparente spiegazione. Episodi che si sarebbero ripetuti ciclicamente, sotto gli occhi di alcuni testimoni, tra cui il parroco del paese e documentati con dei video dell’epoca.
Da Mirto Crosia alla Giordania
Da adulto, Fullone ha deciso di cambiare vita. Dopo aver studiato, si è trasferito ad Amman, in Giordania, dove ha aperto un ristorante molto apprezzato, diventando uno chef rinomato. Parallelamente ha avviato un impegno civile a sostegno della causa palestinese, fondando un’agenzia di comunicazione per Gaza insieme ad altri tre compagni, successivamente uccisi. Anche per questo motivo, la preoccupazione per la sua incolumità era alta: i quattro attivisti risultavano inseriti in una blacklist del governo israeliano.

Oggi Fullone è di nuovo in Calabria, al sicuro, ma ancora una volta sotto i riflettori. Come lo fu da ragazzo, quando la sua storia divenne nota prima in tutta la regione, poi a livello nazionale, grazie a un’intervista di Enzo Biagi in un noto programma televisivo, seguita da un documentario del regista Fabio Mollo dedicato alle presunte apparizioni mariane e alla sua vicenda personale. Documentario presentato al 33° Festival di Torino. «Quella di Vincenzo (scriveva il regista Mollo) non è solo la storia di un veggente, delle sue estasi e dei suoi miracoli. È soprattutto la storia di un uomo a cui da bambino è stata tolta la possibilità di sognare e che, crescendo, ha lottato con tutto se stesso, attraverso il possibile e l’impossibile, per riconquistarla>>.
Oggi Vincenzo Fullone è tornato. La comunità che lo ha visto crescere e ha temuto per la sua sorte è pronta ad accoglierlo, offrendo il calore e il sostegno di cui ha bisogno.
Segue il trailer del documentario su Vincenzo Fullone di Mirto Crosia realizzato dal regista Fabio Mollo




























