Dal febbraio del 2009 il tratto intermedio della ferrovia, ex Calabro-Lucane, Cosenza-Catanzaro, compreso tra i Comuni di Rogliano-Marzi e quello della stazione capo-tronco di Soveria Mannelli è stato gradualmente interrotto e poi “sospeso” a causa di alcune frane e smottamenti che impediscono il transito dei treni. Per il ciclo repetita iuvant, ecco una sintesi di cosa è accaduto dal 19 febbraio del 2009 al 20 febbraio 2019: dieci anni giusti! Due date che non sono messe a caso, ed ora vedremo perché.
Nell’inverno 2008-2009 come si ricorderà, tutto il Meridione, Calabria inclusa, fu sferzato da un forte maltempo che non mancò di provocare ingenti danni. A scopo preventivo, le Ferrovie della Calabria, decisero di sospendere il transito tra Rogliano e Carpanzano. De facto, pochi giorni dopo, il 19 febbraio del 2009, inizia ufficialmente e storicamente l’odissea di questa nostra rete. Nei pressi della località “Timpone”, (tra Parenti e Carpanzano), prima un abbassamento e poi un vasto cedimento compromettono il tracciato al Km 33+650! Sempre in quello stesso periodo un piccolo smottamento interessò anche il tratto Piano Lago-Rogliano, poi ripristinato il 6 aprile del 2009.
Tra la primavera e l’autunno dello stesso anno, l’azienda lavorò alacremente per intervenire e risolvere il problema; fu costruito un muro di contenimento con relativi gabbioni e successivamente il percorso, leggermente modificato, fu riaperto il 12 ottobre del 2009. Forse un cattivo lavoro o, il costone ballerino del versante, cagionarono a febbraio del 2010 un nuovo declino della sede e dunque un’altra sospensione fino a Carpanzano. Successivamente il tragitto venne “temporaneamente sospeso” da Rogliano a Soveria Mannelli, a causa di un’ulteriore frana tra la stazione di Scigliano e la fermata di Celsita, al km 43+350. A marzo del 2010 il percorso fu così tripartito: Catanzaro-Soveria Mannelli in treno, Soveria Mannelli-Rogliano tramite bus sostitutivo e Rogliano-Cosenza nuovamente in treno. Non posso non riportare agli onori delle cronache che il 28 gennaio del 2010 crollò un ponte tra San Pietro Apostolo e Cicala e solo grazie alla prontezza del macchinista fu evitata un’ecatombe. Pure in questo caso la linea fu sospesa e riaperta il 4 agosto del 2011!
Per anni più nessuna notizia, fino al 20 novembre 2015, (https://ilreventino.it/lex-ferrovia-calabro-lucana-tra-progetti-avveniristici-e-uno-sguardo-al-passato-remoto/), quando, presso la Sala Oro della Cittadella della Regione, si è tenuta alla presenza del governatore Oliverio, che rispetto ai suoi predecessori ha dimostrato interesse alla cura del ferro, al direttore di Ferrovie della Calabria Lo Feudo, che si è spesso dovuto scontrare nei meandri dei gravi deficit aziendali, e dall’assessore alle Infrastrutture, il brillante prof. Roberto Musmanno, la conferenza stampa per annunciare uno studio di fattibilità del costo di 430.000 mila euro, (provenienti da un mutuo di 20 milioni che la Regione ha stipulato con la Cassa Depositi e Prestiti proprio per le Ferrovie della Calabria), atto a stabilire se fosse (oppure sia) possibile ed economicamente sostenibile velocizzare (costruendo o rettificando, non si è ancora ben capito), la tratta ferroviaria. L’opera appare come qualcosa di talmente faraonico che, secondo gli illustri relatori, dovrebbe portare (o avrebbe dovuto farlo) alla costituzione di un unicum urbano tra Catanzaro e Cosenza, collegabili nelle estremità (Unical e Germaneto), con un tempo di percorrenza che oscilli dai 50 a 70 minuti. A marzo 2016 arriva la notizia che si è conclusa la gara per l’affidamento dell’incarico per lo studio, i lavori sono stati assegnati alla ditta Sintagma S.R.L. Nella stessa comunicazione si faceva sapere che entro 4 mesi sarebbe stata redatta l’analisi per la riqualificazione!
Ad ottobre 2016 a Rogliano, durante il bel convegno organizzato dai cari amici dell’associazione Ferrovie in Calabria per celebrare i cento anni dell’apertura del tronco Cosenza-Rogliano, (http://www.ferrovieincalabria.it/index.php/eventi-ed-iniziative/le-nostre-iniziative/435-centenario-ferrovia-cosenza-rogliano-ferroviecalabria), fu reso di pubblico dominio che, oltre all’inizio dei lavori di elettrificazione sulla sopracitata zona, (che poi necessariamente debbono rientrare nel grande progetto della Metro-tramvia fino all’Unical), altri 8,4 milioni di euro circa sarebbero stati usati per la messa in sicurezza dei costoni a Carpanzano e Scigliano, fondi per il dissesto idrogeologico. Tutto questo si incastona, anche, nell’ambizioso progetto di dotare l’area catanzarese di un collegamento rapido su Germaneto, quindi Regione e Policlinico, mediante il cosiddetto Pendolo (http://www.ferrovieincalabria.it/index.php/nostro-blog/tutto-su-ferrovie-della-calabria-fdc/468-metropolitana-catanzaro-pendolo-regione-calabria-avvio-lavori).
Nel novembre del 2016 una ditta specializzata, mette in atto la pulizia del sedime ferroviario nelle aree avverse; gli operai tagliano e tolgono i tronchi cresciuti o caduti, le sterpaglie e altri impedimenti per fare in modo che possano essere effettuati test di carotaggio sui terreni. Rammento che Ferrovie della Calabria è tenuta, in ottemperanza al contratto di servizio, a ripulire anche le tratte (tutte) che risultano sospese, quindi è un intervento che rientra nell’ordinarietà. Di seguito un articolo pubblicato su queste pagine nel 2016 riguardante lo stato della linea con un reportage esclusivo https://ilreventino.it/ferrovia-le-criticita-tratto-soveria-mannelli-rogliano-la-riapertura-un-atto-responsabilita-morale-reportage-esclusivo-sui-luoghi/
Nel marzo 2017 la linea da Soveria a Gimigliano è stata interrotta a causa di rilevanti criticità riscontrate nell’omonima galleria (negli ultimi metri), a causa di un dissesto del versante, poi prontamente (e momentaneamente) risoltosi, grazie all’attento impegno del gestore. Il 18 ottobre 2017 FdC fa sapere che rimaneva in attesa da parte della Regione dell’avvio per le autorizzazioni, per poter adempiere all’espletamento delle procedure di gara ed il conseguente affidamento dei lavori sulle frane, in modo da realizzare il ripristino della percorrenza tra le stazioni di Rogliano e Soveria Mannelli.
Tra il 2016 e il 2018 vengono rese note due importanti “svolte”. La prima che finalmente sarebbero stati sbloccati oltre 53 milioni di euro, per l’adeguamento, messa in sicurezza e velocizzazione della linea, in conformità della delibera CIPE n.54/2016 da Soveria Mannelli a Catanzaro e da Marzi a Cosenza. La seconda che un altro ingente investimento di 74,86 milioni di euro, “decreto Delrio”, consentirà di dotare tutto il percorso di un sistema di sicurezza moderno, secondo gli standard europei! Da sottolineare che la rete, ha attualmente un apparato di sicurezza forse un po’ vecchio, ma sicuro, paragonabile solo a quello di Trenitalia!
Ai primi di maggio del 2018 sempre FdC enuncia nuovamente che “a breve saranno avviate le procedure di gara per l’affidamento dei lavori di ripristino delle interruzioni tra i due capoluoghi e che “sono state firmate di recente le convenzioni con il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, in qualità di Commissario delegato per il dissesto idrogeologico”. A fine giugno 2018, a seguito di una riunione, fu comunicato dell’avvio degli interventi di potenziamento; nella stessa FdC comunicava che: “tutte queste azioni realizzano le prime rettifiche del tracciato e delle curve e sono tecnicamente compatibili con le scelte tecniche contenute nello studio di fattibilità sull’intero tracciato”. Una domanda risulta spontanea: visto e considerato che lo studio di fattibilità non è stato ancora reso ancora noto, qual è il criterio utilizzato per andare a sistemare? Ne riparleremo!
Ultimi due appunti che approfondirò in un articolo di prossima pubblicazione.
Il primo è che deve essere considerato, in ogni caso, che in quest’ultimo anno e mezzo si è intervenuti sull’armamento, sia sul tratto a cremagliera, sia da San Pietro Apostolo a Catanzaro, dove si stanno effettuando interventi relativi alla sostituzione delle rotaie e traversine, che consentiranno l’abbattimento dei limiti di velocità.
Il secondo è che 18 febbraio 2019, negli uffici FdC si è “tenuta la seduta pubblica di gara per comunicazioni ed esiti valutazione offerta tecnica ed apertura buste “Offerta Tempo” e “Offerta Economica”, legate alle procedure “di mitigazione del rischio idrogeologico e consolidamento dei pendii e del sedime ferroviario interessato”. Di tutto questo, però, ancora, i cittadini non sono stati informati. Quanto tempo ci vorrà per il ripristino funzionale? Cosa ragionevolmente potrebbe accadere?
Per vederci ancora più chiaro, vi rimando alle prossime ore con altro articolo.
Giovanni Petronio