“Esserci sempre” è il motto della Polizia di Stato per contribuire al benessere del tessuto sociale di una Comunità. Questo è l’incipit con cui ha avuto inizio un momento formativo su Bullismo e Cyber bullismo nella scuola di Conflenti, dell’Istituto Don Milani di Martirano (Cz), nell’ambito delle attività programmate per la prevenzione ed il contrasto a dati fenomeni. Un video per entrare nelle dinamiche, oggi diffuse più che mai, sulle insidie che interessano giovani e adulti: domande a raffica di alunni curiosi e interessati all’Arma ed alla giornata tipo di uomini e donne che mettono a repentaglio la propria vita per tutelare i cittadini.
Sotto forma di dialogo aperto, come modalità individuata per essere incisivi, l’Ispettore Antonio Villella del Commissariato di Polizia di Lamezia Terme, ha invitato gli studenti ad essere vigili nella quotidianità, individuare eventuali pericoli e chiedere aiuto attraverso il numero 112 anche per quei reati più difficili forse consumati fra le mura domestiche. Esserci sempre non è uno slogan ma la realtà di un corpo presente e attivo per risolvere qualunque forma di disagio o provocazione. Non sono mancati infatti nello spazio formativo, condivisioni di contenuti di realtà quotidiana in cui sempre più gente si rivolge alla Polizia per necessità varie come la richiesta di anziani per un piatto caldo e la compagnia di qualche frazione di ora. Da qui numerose raccomandazioni come risposta alle sollecitazioni rivolte dalla Dirigente dell’istituto, Manuela Maletta e dalla docente referente della scuola per il contrasto al Bullismo, Marianna Roperti, in merito alle modalità da considerare per utilizzare adeguatamente la rete ed i canali social: copiose cautela e consapevolezza perché, a volte, una foto postata può generare meccanismi incontrollabili! Essere perciò più attenti e responsabili nelle condivisioni online diffidando di situazioni che, spesso, sembrano lineari in quanto i rischi sono tanti e, sempre, dietro l’angolo. Il rispetto delle regole deve guidare il processo di crescita proprio nella modalità impartita dai genitori quando, in tenerissima età, ci raccomandavano massima attenzione.
Energie e tempo sono state impiegate per esplicitare che il Bullismo non è uno scherzo o un litigio occasionale; di contro si identifica in un’azione perpetrata nel tempo e nello spazio con forte intenzionalità da parte di chi veste i panni del cattivo. Esiste un chiaro squilibrio di potere tra la vittima e il bullo che può essere di matrice diversa: caratteriale o fisica. L’invito dell’Ispettore e del collega Giovanni Vergori ripetuto in molteplici forme affinché i ragazzi si rivolgano ad adulti nella scuola, in famiglia, nelle varie agenzie educative per condividere criticità e sofferenze e chiedere aiuto concreto al fine di ricercare soluzioni efficaci e durature. Senza dimenticare che Il centralino della polizia è attivo 24 ore su 24 anche tramite App e che i protagonisti di soprusi sono perseguibili penalmente dai 14 anni ma, nel caso di bulli più piccoli anagraficamente, si interviene avvisando immediatamente le famiglie e gli organi competenti.
Una pagina di buona legalità non poteva che concludersi con l’esperienza concreta da parte degli alunni della scuola di Conflenti di entrare nella macchina della Polizia, scoprire il significato degli accessori e sperimentare il collegamento diretto con la Centrale operativa. Per i più curiosi non è mancato il giro in gazzella per le viuzze del paese!