L’IIS Costanzo comprende tre scuole superiori nel territorio di Decollatura e Soveria Mannelli (un Liceo Scientifico, un Istituto Professionale e un Istituto Tecnico), ma raccoglie studenti un po’ da tutta l’area interna del Reventino-Savuto.
Si tratta di scuole che vantano tutte un’ottima tradizione, ma che nell’ultimo periodo, grazie anche all’impegno e all’intraprendenza del dirigente scolastico Antonio Caligiuri, hanno compiuto un bel balzo in avanti sul piano dell’offerta formativa e della sperimentazione didattica.
Negli ultimi Esami di Stato, appena terminati, ben cinque studenti di queste scuole hanno ottenuto il massimo dei voti (100) più la lode: un risultato che, in percentuale, quanto meno eguaglia se non supera le scuole più prestigiose d’Italia.
Abbiamo colto l’occasione, che ci rende orgogliosi come territorio, per chiedere a questi cinque giovani studenti di rispondere sinteticamente ad alcune domande sulla loro scuola, sul percorso formativo appena concluso e sulle aspettative per il futuro.
Queste le domande:
1) Cosa ricorderai con maggiore riconoscenza della tua scuola?
2) Cosa hai provato nell’affrontare l’esame e quando ne hai conosciuto il risultato?
3) A cosa aspiri per il tuo futuro, nella vita e nel lavoro?
4) Finiti gli studi pensi di restare qui o di andare via e perché?
Ed ecco cosa ci hanno risposto i cinque studenti “100 e lode”:
ELISA CHIODO, Liceo Scientifico
- Ricorderò le opportunità che la scuola ha creato per noi studenti (corsi di potenziamento, attività di orientamento, vari e stimolanti incontri). Il “vantaggio” di trovarsi in un paese è che i professori seguono il percorso di ogni alunno con maggiore attenzione e premura, cercando di mantenere sullo stesso livello l’andamento di tutta la classe.
- Smentisco la frase “l’esame di maturità è una passeggiata!” Un po’ lo è il colloquio, ma per chi cerca di dare il meglio e dimostrare le proprie conoscenze e capacità, richiede studio e sacrificio. Come disse un mio ex professore, si ha bisogno di “un’ansia controllata” che dia motivazione e non terrore. L’ansia ha quindi lasciato spazio alla motivazione, permettendomi di instaurare un dialogo con la commissione, che vuole solo testare le conoscenze acquisite. Saputo il risultato, la gioia ha avuto libera uscita e gli sforzi e i sacrifici fatti sono stati pienamente ripagati!
- Fin da piccola ho sempre avuto le idee chiare riguardo la mia scelta universitaria e non ho mai avuto ripensamenti. Ovviamente il nostro Paese è profondamente cambiato e lo farà ancora negli anni in cui noi, costruttori del futuro, continueremo i nostri studi. Proprio per questo, credo che la scelta debba spingere verso quei lavori che potranno contribuire al miglioramento dell’Italia e (perché no!) del mondo intero.
- L’attaccamento verso il mio paesello (ora, città!) e la mia famiglia hanno da sempre influito nelle mie scelte e decisioni. Non per questo, però, limito la mia vita; infatti, cerco sempre di ampliare il più possibile i miei orizzonti. È una scelta che effettuerò in caso di necessità, poiché sono propensa a rimanere nei miei luoghi per migliorarli e ridonargli l’efficienza che li caratterizzava. Ovviamente in caso d’impossibilità, cercherò altrove di costruire il mio futuro, non dimenticando mai da dove provengo.
SAMUEL D’URZO, Liceo Scientifico
- Della mia scuola ricorderò con maggiore riconoscenza i miei compagni, le mille avventure affrontate insieme che ci hanno aiutato a crescere e maturare.
- Quello dell’esame è stato un periodo “strano”, un misto tra disperazione e stanchezza con la voglia solo di un po’ di relax, e sensazione di competizione, con la volontà di far vedere quanto vali; posso dire che alla fine è stato anche divertente, soprattutto perché affrontato insieme ai miei compagni. Ci siamo sentiti tutti nella stessa orribile situazione e perciò ci siamo aiutati molto a vicenda per superare le difficoltà.
- La risposta che mi sorge spontanea a questa domanda è “vorrei fare il ricco” oppure “vorrei essere felice”, ma soldi e felicità in effetti si possono ottenere solo con sforzi e sacrifici. Quindi, aspiro a laurearmi, avere un buon lavoro ed eseguirlo nel migliore dei modi.
- Sono sempre stato una persona ambiziosa e ho sempre guardato oltre i confini di casa, perciò posso dire che tendo a voler andare via, per conoscere nuovi posti, nuova gente, nuove abitudini, e crescere. Ma non posso sapere ancora quale sarà la mia scelta, finiti gli studi, magari alla fine ci ripenso.
FRANCESCA CARDAMONE, Istituto Professionale Servizi Socio-Sanitari
- In questi cinque anni ho avuto la fortuna di conoscere persone meravigliose, non solo compagni, ma anche professori. Tutti hanno lasciato un segno indelebile nel mio cuore, che non potrò dimenticare mai e che ricorderò sempre con grande riconoscenza.
- All’inizio quasi non credevo toccasse a me fare la “maturità”. Poi, però, è stato tutto naturale. Gli esami li posso definire come una grande “sfida” che ho affrontato al meglio e alla fine ho anche vinto! Quando ho visto il risultato sono stata orgogliosa perché, in un certo senso, mi sono presa una rivincita sulle tante persone che, cinque anni fa, criticarono la mia scelta scolastica.
- Per il mio futuro aspiro a sposarmi, avere una bella famiglia e fare un lavoro gratificante.
- Non ho intenzione di andare via dalla mia terra, anche se i problemi che l’affliggono sono tanti. Sono fiduciosa nel cambiamento e farò di tutto per restare qui. Certo, mi piace viaggiare e vedere nuovi posti, ma è qui che sogno la mia vita futura.
ALESSIA VILLELLA, Liceo Scientifico
- Senza dubbio ricorderò le grandi amicizie che sono nate tra quei banchi di scuola, ricorderò i sentimenti contrastanti di amore e odio che si sono alternati in questi cinque anni. Così come i miei compagni, ricorderò anche alcuni insegnanti in particolare, perché più di tutti sono stati in grado non solo di guidarmi nel mio percorso scolastico ma anche di darmi grandi insegnamenti sulla vita e sul mio futuro.
- Gli esami di “maturità”, parola mostruosa che da sempre mi spaventava, era l’esame che avevano affrontato amici e parenti prima di me e proprio quest’anno sarebbe arrivato il mio turno e quello dei miei inseparabili compagni di viaggio, la 5^F. Arrivato quel periodo, però, in un mix di ansia, preoccupazione ma anche voglia di dimostrare quello che valevo, mi sono sentita quasi come se tutto volasse via troppo velocemente e quando all’improvviso è arrivato il giorno dei risultati finali la gioia è stata grandissima proprio perché ero riuscita a raccogliere i “frutti” di tutti i miei studi durati anni.
- Fin da bambina ho sempre portato avanti un sogno: diventare medico. Un sogno che sembra irrealizzabile a detta di chiunque intorno a me, ma nonostante ciò desidero realizzarmi al meglio nella vita, che sia nella medicina o in qualsiasi altro ambito che mi appassiona, con accanto una grande famiglia che mi sostenga sempre.
- Andando via da qui lascerei sicuramente un qualcosa di incompleto, quello che vorrei è cercare di far conoscere la mia terra al mondo in positivo, non solo per i suoi lati peggiori. Perciò vorrei laurearmi e partire per migliorare le mie conoscenze per poi tornare qui il prima possibile per rendermi utile, in quello che mi riesce meglio, allo sviluppo del territorio. È un progetto molto ambizioso, lo so, ma mai dire mai.
FRANCESCA AUDINO, Liceo Scientifico
- Cosa è stato il Liceo per me? Un ottimo luogo di crescita, grazie ad alcuni insegnanti ed ai compagni di scuola ma anche di vita. Io che ho sempre apprezzato le aule scolastiche e l’atmosfera unica che le abita; penso che ricorderò con piacere e tanta nostalgia questi ultimi anni.
- Guardare i “quadri” dal vivo è una tradizione per me. L’ultima volta che l’ho fatto sono stata felice di aver chiuso in bellezza. È stata una bella soddisfazione e la gratificazione per la dedizione e la costanza che ho messo nello studio.
- Il futuro dei miei sogni ha tutti i colori dell’arcobaleno, vorrei esserne all’altezza… Andrò all’università e in seguito mi auguro di lavorare al meglio e con passione, dato che credo sia questo il seme del progresso di società ed umanità tutta.
- Ho sempre sognato il futuro a partire dal luogo in cui sono cresciuta. Sebbene desidero cogliere le opportunità di studio migliori che probabilmente mi faranno allontanare dal mio paese (e forse anche da quello con la P maiuscola), auspico di poter vivere e darmi da fare proprio nella terra in cui ho nutrito le mie idee di futuro e, benché richieda sacrificio, contribuire a realizzarle.
Anche con le loro risposte questi ragazzi hanno dimostrato pienamente la loro “maturità” e a noi non resta che aggiungere anche i nostri complimenti ai tanti che avranno già ricevuto, augurando loro tutto il bene possibile.
Così come provare ad augurarci, tutti quanti, che il Paese continui a cambiare, come ha detto qualcuno dei ragazzi, ma in meglio, per consentirgli, se lo vorranno, di contribuire con le loro intelligenze e con le loro capacità, alla crescita di questo territorio che ha sempre più bisogno di “persone che restano”.
di Raffaele Cardamone