Nel pubblicare un ennesimo comunicato stampa proveniente dal comune di Carlopoli, questa volta da parte del movimento “Uniti per Carlopoli e Castagna” (con i relativi allegati), abbiamo deciso come redazione de ilReventino.it di evitare in futuro di entrare nelle dispute tra maggioranza e opposizione di qualsiasi comune del Reventino.
Questo sarà dunque il penultimo atto, in quanto ci è d’obbligo concedere l’eventuale diritto di replica alla maggioranza, avendo l’opposizione dato inizio alla controversia.
Dunque, per quanto ci riguarda, non daremo più sfogo agli scontri politici all’interno dei comuni del Reventino, proponendoci, invece, di vagliare la pubblicazione di qualunque contributo positivo e propositivo da qualunque parte provenga.
<< Mero tentativo mediatico o cruda realtà? L’auto-proclamazione del Sindaco Mario Talarico a Presidente del Consiglio, palese violazione dello Statuto comunale.
L’Esposto della minoranza, atto dovuto. La minoranza invoca l’intervento del Prefetto.
I consiglieri di minoranza hanno contestato formalmente – mediante apposita nota – la risposta del sindaco Mario Talarico, con la quale dichiara di aver messo, da sempre e senza alcun ostacolo a disposizione la documentazione relativa al progetto “Carlopoli@Sostenibile”.
“Quanto asserito non è assolutamente coincidente con la realtà dei fatti, ma si appalesa come un misero tentativo di volerla distorcere, al solo fine di accampare scuse e giustificazioni per indurre chi legge in errore, in particolar modo la Procura della Repubblica che è stata chiamata in causa dalla minoranza, impotente, di fronte alle condotte arroganti di un Sindaco che, su espressa e formale richiesta da parte dei consiglieri, non ha fornito copia di tutta la documentazione in possesso al Comune di Carlopoli.
Si legge nella nota che, in seguito a tanti reclami verbali, fu concesso, nel mese di giugno, di visionare un fascicolo che appariva palesemente incompleto. Proprio per questo motivo e per tale condotta, venne predisposta e depositata la richiesta di documentazione del 9 luglio, con la quale la minoranza chiedeva formalmente il rilascio di copia di tutta la documentazione presente in Comune. E’ la richiesta documentale in sé a confermare il reale accadimento dei fatti. Erra il Sindaco quando dichiara che ciò avvenne dopo il 9 luglio, forse la sua amnesia è dovuta al passare del tempo (5 mesi di ritardo) o al maldestro tentativo di volersi precostituire, sin da ora, un alibi. Quel che è certo è che solo dopo l’esposto presentato, il sig. Sindaco si è degnato finalmente di pregiarci di una sua risposta con la quale -spiegano i consiglieri- oltre ad inventare situazioni e circostanze chiaramente di comodo, comunicava finalmente che, in Comune, era pronto per la minoranza un fascicolo con la copia dei documenti richiesti. Nel prendere visione dell’incartamento offertoci, riscontrammo ancora un volta, nonostante le formali richieste, per come risulta dall’allegato verbale di accesso agli atti, la completa assenza di qualsivoglia comunicazione intercorsa tra l’Ente Regionale e il Comune di Carlopoli. Quel che si è invece immediatamente notato è che su un finanziamento pari a quasi € 195.000,00, € 74000 sono stati corrisposti ad una società che ha svolto per conto del Comune l’attività di consulenza. Tale omessa produzione appare inspiegabile, atteso che è alquanto improbabile che tra i due enti, dal 2010 ad oggi, non vi sia stato alcuno scambio di corrispondenza, anche perché, l’esistenza di tali comunicazioni si desume anche dalle determine prodotte in copia. Pertanto, ancora una volta, anziché denunciare a chi di dovere tale illegittima condotta, volta ad impedire l’attività dei consiglieri di minoranza, ci si è limitati a formulare un’ ulteriore richiesta a cui si spera, questa volta, venga data risposta con una certa solerzia.
“Apprendiamo, inoltre, dal comunicato del Sindaco di essere stati querelati. “Per cosa? Per aver richiesto della documentazione? Cosa fa una minoranza allora? – Si chiede il consigliere Aiello- Ce lo chiarisca il sindaco! Chiedere spiegazioni di quanto accade all’interno del nostro comune è lecito, è nel nostro pieno diritto di consiglieri. Mai avrei immaginato di dover lottare per ottenere della documentazione, di rilevare errori grossolani nell’atto di convocazione dei consigli e di avere a che fare con tale tipo di condotte arroganti ed incuranti delle più basilari forme di democrazia.
Veniamo a conoscenza del fatto che pare dia fastidio anche la modifica apportata al nostro logo. Abbiamo cambiato il logo semplicemente perché non siamo più in campagna elettorale e non c’è più alcuna competizione politica. La dicitura Filippo De Santis sindaco non avrebbe più motivo di esistere. Credevamo addirittura che potesse esser vista come una forma di rispetto nei confronti della scelta fatta dal nostro candidato a sindaco che è stato costretto, per incarichi lavorativi di una certa rilevanza, a trasferirsi. In ogni caso, rimane e rimarrà il pilastro del movimento. E’ evidente che questa maggioranza si sente ancora in campagna elettorale ed antepone alla responsabile gestione amministrativa la ricerca del consenso. Le opinioni differenti e le richieste dei consiglieri risultano fastidiose perché impediscono, di fatto, l’esercizio di pratiche discutibili.
Secondo Sacco: “Un’amministrazione che urla ai microfoni <<legalità e trasparenza>> non è più credibile non solo ai nostri occhi ma, fortunatamente, comincia perdere credibilità anche in quei luoghi dove ci si esibisce da anni. Purtroppo, questi sono i risultati, per non avere avuto una minoranza politica negli ultimi 5 anni, ovvero, considerare l’attività politica come un mestiere. Nessuno dell’attuale amministrazione ha rinunciato all’indennità politica, a differenza dei nostri consiglieri di minoranza. Il gruppo Uniti per Carlopoli e Castagna, non si stancherà mai di ripeterlo, è fermamente convinto che la politica non debba essere intesa come un mestiere, non può essere considerata tale, altrimenti si corre il rischio di inquinarla con condotte alquanto censurabili. “
Il capogruppo Emanuela Talarico spiega “è intollerabile e antidemocratico il tentativo di mettere a tacere la minoranza, rea di aver assunto alcune iniziative com’era suo diritto e dovere. Il modus operandi di questa maggioranza appare, a questo punto, come un atto di intimidazione che rievoca antiche culture totalizzanti. Il ruolo dell’opposizione è di vigilanza e di controllo sull’attività amministrativa. Se ci viene risposto sui giornali che ostruiamo la macchina amministrativa è allora lecito chiedersi come dovremmo esercitare questa funzione. Forse il sindaco Talarico potrebbe organizzare un qualche corso, finalizzato ad istruire la minoranza su come svolgere il proprio ruolo e, gestirlo, con la stessa oculatezza adoperata nel progetto Carlopoli@Sostenibile.
Rinnovamento e discontinuità, questi sono i capisaldi del movimento politico di cui faccio parte. I miei e i valori di chi mi supporta si scontra e si scontreranno sempre e dovunque con i personalismi di una giunta che, ad oggi, ha impedito il normale esercizio delle funzioni pubbliche. In questo momento la nostra presenza in consiglio crea attese nei cittadini che garantiremo in ogni momento ed in ogni luogo.
Noi non ci arrendiamo, continueremo imperterriti tutte le nostre battaglie.
Relativamente alla commistione di poteri incentrati intorno alla figura di Mario Talarico, Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale di Carlopoli non si tratta di un finto scandalo come la maggioranza vorrebbe far credere. il Sindaco, nei suoi vari proclami, dati in pasto alle diverse testate giornalistiche, omette di rilevare che ai sensi dell’art. 12 dello Statuto, modificato con delibera n.15 del 28 Giugno 2007 il Presidente del Consiglio è eletto dall’Assemblea, a scrutinio segreto con i due terzi dei voti. Nulla di ciò è avvenuto, ovvero, mai in Consiglio si è proceduto allo scrutinio per nomina dell’attuale Presidente. Per tanto appare chiaro che il ruolo ricoperto da Mario Talarico, quale Presidente del Consiglio del comune di Carlopoli, oltre ad essere incompatibile, per le ragioni politiche già note, è palesemente illegittimo poiché ricoperto in spregio a quanto previsto dallo Statuto e quindi della legge.
Sul punto, ci saremmo attesi una presa di coscienza da parte degli altri componenti della maggioranza, basandoci sul falso presupposto che non tutti la potessero pensare allo stesso modo, ma siamo rimasti delusi, pertanto, non ci rimane che prendere atto della scarsa deontologia politica di questa amministrazione.
Questo è il chiaro esempio di legalità, del modo etico in cui la maggioranza ha gestito e gestisce la cosa pubblica e, in particolar modo, della tanto decantata preparazione sul piano tecnico/amministrativo. Prendere lezioni da loro?! Giammai… >>
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