Riassunto della giornata di sabato 29/03/2025
La situazione in casa Cosenza è ormai incandescente. Dopo una settimana segnata dal ritiro del gruppo Citrigno, che sembra aver abbandonato ogni interesse per il club per mancanza di risposte alle proprie offerte, arriva un nuovo crollo sportivo. Al “San Vito-Gigi Marulla”, il Cosenza subisce una pesante sconfitta per 0-3 contro il Pisa, aggravando ulteriormente una stagione disastrosa.
L’atmosfera allo stadio riflette il momento difficile: meno di 2.000 spettatori presenti, con ben 500 tifosi ospiti a far sentire la loro voce, mentre la curva rossoblù ha deciso di disertare l’evento in segno di protesta. Chi ha scelto di assistere alla gara, lo ha fatto più per contestare il presidente Eugenio Guarascio che per sostenere la squadra, ormai allo sbando.
La mossa disperata di Guarascio: “Ripeschiamo Alvini”
Come se non bastasse, arriva la dichiarazione surreale del presidente Guarascio, che annuncia la possibilità di richiamare Massimiliano Alvini sulla panchina del Cosenza, nonostante lo stesso tecnico sia stato esonerato appena un mese fa, il 28 febbraio. Una scelta che suona come una beffa per i tifosi, già esasperati da una gestione societaria che negli anni ha dimostrato tutti i suoi limiti.
Quella contro il Pisa è stata l’ennesima dimostrazione di un gruppo ormai privo di motivazioni. Una squadra senza cuore, senza leader e senza il sostegno del pubblico, che da anni rappresentava il vero motore delle salvezze miracolose del Cosenza. Ma quest’anno sembra mancare tutto, soprattutto una dirigenza all’altezza di un campionato di Serie B.
In un Marulla praticamente deserto, il Cosenza si scioglie ancora una volta, concedendo al Pisa tre reti già nel primo tempo. Un dominio assoluto da parte degli ospiti, che approfittano delle gravi lacune difensive dei rossoblù e della totale assenza di carattere della squadra di casa.
La cronaca del match: tutto deciso in 45 minuti
Il Cosenza parte con un discreto ritmo nei primi 20 minuti, provando a pungere con un destro di Rizzo Pinna al 4’ e una conclusione di testa di Touré al 10’, finita alta sopra la traversa. Ma è solo un’illusione: al 23’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il Pisa trova il vantaggio. Passano appena sette minuti e arriva il raddoppio, ancora su corner, con Touré che controlla di petto e scaraventa un destro al volo alle spalle di Micai.
La partita prende una piega ancora più drammatica al 38’, quando il Cosenza resta in dieci uomini per l’espulsione diretta di Sgarbi, pizzicato dal VAR mentre colpisce Semper in volto. Tre minuti più tardi, al 41’, la squadra rossoblù si ritrova addirittura in nove: Martino commette un fallo su Piccini lanciato a rete e rimedia il secondo giallo, lasciando il Cosenza in condizioni disperate.
Il Pisa ne approfitta subito e chiude il match con il 3-0 al 43’: punizione dal limite battuta a giro da Angori, il pallone colpisce la traversa, rimbalza sulla schiena di Micai e finisce in rete. Un autogol beffardo che fotografa perfettamente la serata nerissima del Cosenza.
Nella ripresa non succede praticamente nulla: il Pisa, forte del triplo vantaggio e della doppia superiorità numerica, si limita a gestire il possesso palla senza forzare. Il pubblico di casa, ormai rassegnato, si dedica esclusivamente a contestare Guarascio, che impassibile assiste all’ennesimo disastro stagionale.

Un finale scritto: serve un miracolo per evitare la retrocessione
A questo punto la retrocessione sembra inevitabile. Il Cosenza appare ormai incapace di reagire, privo di orgoglio e di una guida societaria in grado di invertire la rotta. La tifoseria, tra le più calorose e rispettate d’Italia, si sente tradita e non vede una via d’uscita da questa crisi. Servirebbe un miracolo per evitare la caduta in Serie C, ma con una squadra allo sbando e una dirigenza sempre più distante, la speranza si affievolisce giornata dopo giornata.