Claudio Lotito, il Presidente della SS Lazio, ha messo piede a Soveria Mannelli poco dopo mezzogiorno del 21 agosto 2017, toccando finalmente il suolo del comune che ha dato i natali al padre Francesco nel lontano 1923. Il nonno era infatti un Maresciallo dei Real Carabinieri di stanza a Soveria Mannelli in quegli anni.
È stato accolto dal Sindaco della città, Leonardo Sirianni, e dal Vice Sindaco, Mario Caligiuri, oltre che da un nutrito gruppo di tifosi e di sportivi in genere, in un primo incontro informale presso la Biblioteca “Michele Caligiuri”.
Qui ha avuto modo di dire: << Se parliamo delle caratteristiche dei calabresi, io ce le ho tutte! I calabresi sono volitivi e orgogliosi, hanno il valore della famiglia e dell’aggregazione, cercano di affermarsi facendo tanti sacrifici rispetto agli altri. Ovunque vanno non vogliono fare le comparse, anche quando magari sono costretti a fare lavori umili. Cercano sempre di migliorarsi. Insomma, non mollano mai, proprio come la Lazio! >> Ha poi osservato che, evidentemente proprio a causa di queste sue ascendenze, è sempre rimasto legato agli ambienti dei calabresi a Roma e più in generale dei “calabresi nel mondo”.
Simpatico il siparietto con un tifoso del Crotone che lo ha pubblicamente ringraziato per la prestazione non esaltante della Lazio nell’ultima partita dello scorso campionato, che ha appunto consentito ai rossoblu di conquistare una meritata salvezza.
Dopo una sosta presso il celebre agriturismo “La rosa nel bicchiere” e la visita ad alcune tra le più importanti imprese di Soveria Mannelli, la Rubbettino Editore, la Camillo Sirianni e il Lanificio Leo, Lotito è stato accolto, questa volta presso la sala consiliare del Comune di Soveria Mannelli, dal Sindaco Leonardo Sirianni che, dopo aver ricordato i successi sportivi della Lazio, ha detto: << Ma il vero morivo per cui lo abbiamo invitato è legato al destino, che ha fatto nascere qui suo padre, come pure un sentimento di conterraneità che lui, con la sua presenza, ha inteso contraccambiare. >>
Non poche sono state le sorprese che hanno provocato quella che lui stesso ha definito “un’inusuale commozione”: l’Attestato di benemerenza civica, la bandiera del Comune, che per un caso fortunato ha gli stessi colori della Lazio, la copia del Registro degli atti di nascita, nella parte riguardante suo nonno e suo padre, e quella del Certificato di battesimo del padre, a firma di Don Vincenzo Sirianni, un sacerdote che ha lasciato un segno indelebile nella comunità soveritana.
Il Vice Sindaco Mario Caligiuri ha presentato a Lotito la città, con l’ausilio di una serie di slide, ma soprattutto con la sua verve e un brillante eloquio. Ha detto tra l’altro di essere convinto che << il genius loci si è impresso in Claudio Lotito e nelle azioni che è riuscito a compiere. >>
Luigi Aristodemo, Consigliere comunale con delega allo sport, ha presentato la squadra locale, la Garibaldina, e soprattutto il suo settore giovanile, frutto di un modo di concepire il calcio molto vicino, con le dovute proporzioni, a quello del Presidente Lotito.
Il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti FIGC, Antonino Cosentino, ha definito Lotito << un grande personaggio in Federcalcio. >> Aggiungendo: << Speriamo che possa tornare presto in Consiglio federale. >>
Il Presidente del Comitato Calabria della Lega Nazionale Dilettanti FIGC, Saverio Mirarchi, ha detto che la venuta di Lotito a Soveria Mnnelli è << un momento felice che può estendersi a tutta la Calabria, un motivo d’orgoglio e di crescita per la nostra terra. >> Ha poi proposto al Presidente l’adozione della Garibaldina, ricordando che è una società storica che, proprio in questa stagione, festeggerà i suoi 50 anni di esistenza. Della Garibaldina gli è stato anche donato il gagliardetto da parte del Presidente Emilio Chiodo, e Lotito si è detto disposto a pensare a una qualche forma di collaborazione.
La parola è passata poi allo stesso Lotito che, oltre a ribadire i concetti già espressi durante la mattinata e ringraziare per l’accoglienza ricevuta, ha detto: << Questa è una giornata particolare per me. I miei legami familiari mi hanno portato qui. Sono arrivato a Soveria per scoprire il luogo di nascita di mio padre, un pezzo di storia della mia famiglia. E ho scoperto anche che qui si percepisce ancora il sapore di una vita legata ai valori veri, quegli stessi in cui sono cresciuto, al contatto umano e personale. >> E sul mondo del calcio: << Mi ha dato la possibilità di confrontarmi con una realtà diversa. È un mondo di farisei e dobbiamo avere il coraggio di cambiarlo! >>
Dopo le conclusioni del Vice Sindaco Mario Caligiuri che ha sottolineato come Soveria sia un Comune che tende ad andare “controcorrente”, anche nel volere fortemente che Lotito diventasse un suo “cittadino benemerito”, il Presidente della Lazio ha tenuto a dire: << Da oggi mi sento cittadino di Soveria Mannelli. >>
Così, assieme a questo suo nuovo e illustre cittadino d’adozione, Soveria Mannelli, ha vissuto una giornata di riflessione sulla propria storia, sui valori dello sport e sulla possibilità di ripartire da un passato pieno anche di inaspettate sorprese per provare a costruire il proprio futuro.
di Raffaele Cardamone