Soveria Mannelli – “Bisogna andare all’Ostello della Gioventù, no aspetta, forse è il caso di raggiungere la Banda dei Baroni; e se invece il tesoro fosse presso la Fontana dei Francesi”?
Luoghi, storia, posti sperduti, natura, vicoli bui e stretti, tradizioni, cultura, enigmi, codici segreti, indovinelli, rebus e tanto altro sono alla base della spettacolare “Caccia al Tesoro” che si tiene, ormai da anni, durante l’estate soveritana ed è organizzata senza trascurare i dettagli da Antonello Marasco in stretta collaborazione col Bar Cardamone.
La manifestazione che si è svolta la notte scorsa, ha visto coinvolti, come al solito, una miriade di ragazzi del luogo e dei paesi vicini che, muniti di torce, macchine e smartphone, hanno dovuto impegnarsi al massimo per risolvere i complicati rompicapi ideati ed escogitati dagli organizzatori.
Una delle caratteristiche della caccia 2017 è stata, per tutte le squadre iscritte, quella di scegliere un colore e vestirsi così in maniera originale per ricevere un bonus sulla prima busta.
Il team più stravagante ha scelto di indossare le tute dei RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) ed ha, così, ottenuto un piccolo aiuto sulla tappa iniziale.
Il tesoro è stato trovato, dopo la risoluzione di 10 quesiti, all’alba, nei pressi della stazione ferroviaria di località Vaccarizzo.
Antonello Marasco, alla fine dell’evento, ha dichiarato: “Anche quest’anno sono rimasto soddisfatto dalla correttezza dei ragazzi, non è facile tenerli a bada. Organizzare una caccia al tesoro è dispendioso e bisogna tenersi aggiornati e inventarsi sempre delle novità per stimolare la mente e l’intelletto dei partecipanti. Ringrazio Emanuela Talarico, Santino Cardamone, il suo staff e il Bar Cardamone per la disponibilità e mi auguro in futuro di poter ideare altri eventi come questo”.